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POLITICA - CULTURA |
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ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dalla base del
monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
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discorsi di Fidel

discorsi di
Miguel Díaz-Canel Bermúdez

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il romanzo cult
degli anni '90 |
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Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
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 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
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juaicaterra
COLOMBIA
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GRUPPI DI AVVOCATI DEGLI USA ALLERTANO
SULLE MINACCE DI TRUMP
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Vari
gruppi di avvocati degli Stati Uniti hanno avvertito sul
pericolo che rappresentano oggi « le azioni
incostituzionali» e «le minacce allo stato di diritto e al
sistema di giustizia» del presidente Donald Trump. In una
lettera aperta nel mezzo dello scrutinio senza precedenti
del Governo di Trump sulle grandi firme degli avvocati, i
firmatari hanno incitato gli studi dell’elite a riunirsi e
coordinare una risposta unificata per frenare l’attuale
amministrazione. I gruppi legali includono la coalizione
Avvocati Difensori della Democrazia Statunitense (LDAD), la
coalizione Avvocati Alleati nello Stato di Diritto (Laurol)
e Steady State, un’organizzazione formata nel primo mandato
di Trump (2017-2021) che include Esperti in Sicurezza
Nazionale che operano per politiche solide e dello stato di
diritto. Una dichiarazione della LDAD sostiene che i gruppi
legali dietro la lettera rappresentano collettivamente più
di mille avvocati che hanno lavorato come soci principali,
giudici, pubblici ministeri statali, alti funzionari del
Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, assessori
generali di grandi imprese e presidenti di collegi di
avvocato statali. «Se si uniscono e accordano d’appoggiarsi
reciprocamente, la strategia della Casa Bianca sarà
distrutta», afferma il testo citato da Common Dreams.
«Queste minacce rivelano il timore dell’amministrazione. Non
li vogliono nei tribunali, dove perderanno. Temono di
discutere che succede se voi e altri studi vi unite come
professione». ha aggiunto la LDAD. «Dobbiamo lottare perchè
se gli avvocati non difendono lo Stato di Diritto, chi lo
farà? Se non lottiamo per i principi ai quali abbiamo
dedicato la nostra vita professionale e che fanno di noi una
società libera, si vedranno compromessi per sempre»,
conclude la lettera.
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REPLICARE LE BUONE ESPERIENZE
IN FUNZIONE
DELLO SVILUPPO
di Germán Veloz Placencia
Cosa
fare con le disponibilità e come avanzare a maggior velocità in tutte le
sfere, sono marcati propositi della Fiera degli Imprenditori che si sta
realizzando in questo territorio e chiuderà sabato 26 aprile. Il governatore
della provincia, Manuel Aguilera Fernández, ha spiegato che nella Fiera si
mostrano i procedimenti mediante i quali differenti attori economici usano
parte degli utili per migliorare materialmente botteghe, consultori medici,
centri d’insegnamento e altre istituzioni sociali. Dettagliando tutto
questo, ha assicurato che un esempio che colpisce per il suo senso razionale
e pratico, è quello di Mayarí, dove l’ospedale ha ripreso la realizzazione
di diversi processi medici grazie al fatto che in questa demarcazione si
produce lo iodio che era mancato. È ugualmente positivo, ha aggiunto,
conoscere i dettagli del lavoro congiunto sviluppato dalla impresa statale
mediana Tauba Holmotor s.u.r.l. e Risorse Idrauliche per garantire il
ritorno di acqua nella zona 10 de Octubre, nel municipio di Cacocum. In
questo evento stiamo ripassando le esperienze di circa 20 imprese, ha detto,
e ha ricordato che questo evento è stato preceduto dalle fiere degli
imprenditori a livello di municipio. L’incontro provinciale si svolge nel
capoluogo, nello spazio fieristico Expo Holguín, con l’auspicio delle
Delegazioni della Camera di Commercio della Repubblica di Cuba, la
Piattaforma Articolata per lo Sviluppo Integrale Territoriale (Padit) e
l’Associazione Cubana dei Comunicatori Sociali, e rientra nella cornice
della campagna “Per un 26 nel 25”, che rivela gli sforzi degli holguineri
per meritare la sede della manifestazione più grande del paese per il Giorno
della Ribellione Nazionale.
GRANMA E IL QUOTIDIANO DEL
POPOLO RATIFICANO
LA VOLONTÀ DI COOPERAZIONE
RECIPROCA
di
Yeilén Delgado Calvo
Così
come i popoli cinese e cubano sono legati da stretti vincoli di diverso
segno, i due giornali principali delle due nazioni – Granma e il Quotidiano
del Popolo – sviluppano una fruttifera relazione che si può ampliare molto
di più, a favore di un miglior giornalismo. Quest’idea ha marcato lo scambio
di lavoro sostenuto tra le due pubblicazioni in occasione di una visita alla
sede del giornale cubano d’una delegazione dell’omologo cinese, guidata da
Cao Pengcheng, vice direttore delle Relazioni Internazionali del Quotidiano
del Popolo. Dilbert Reyes Rodríguez, direttore in funzioni dell’Organo
Ufficiale del Partito Comunista di Cuba, ha ringraziato per la
collaborazione e l’appoggio del media cinese, ed ha esposto vari progetti
che il giornale porta avanti, nella cornice dell’iniziativa della Striscia e
la Rotta della Seta, tra i quali spicca il micro sito Diario di Navigazione.
Il dirigente ha ratificato che il momento attuale è ideale per stringere la
collaborazione tra i due media, elementi con i quali ha coinciso Cao
Pengcheng, che si è interessato alle pubblicazioni della Editrice Granma,
alla sua presenza in diverse lingue e ai temi che attraggono di più i
lettori del giornale a proposito della Cina. Temi come lo sviluppo
dell’intelligenza artificiale, l’innovazione, la formazione di capacità
professionali e la generazione di contenuti sulla relazione tra le due
nazioni, hanno fatto parte dell’agenda. Il dirigente cinese ha esteso
nell’occasione un invito al giornale cubano, perchè partecipi al prossimo
appuntamento dei due media nella Rotta e la Striscia della Seta. Reyes
Rodríguez ha espresso il desiderio che il Quotidiano del Popolo si sommi
alle celebrazioni per i 60 anni di Granma, alla fine di quest’anno.
I MEDICI
SONO L’ORGOGLIO DI CUBA E DI MOLTE
NAZIONI DEL
MONDO
di René Tamayo León
Che cosa c’è dietro l’attacco chirurgico che ha
intrapreso la nuova amministrazione degli USA contro la Salute Pubblica
cubana e in particolare contro l’esportazione dei servizi medici? In cosa
consiste questo attacco? Cosa fanno e cosa apportano questi servizi al paese
e al mondo? Il Capo di Stato cubano ha denunciato, nel suo programma “Dalla
Presidenza”, che l’imperialismo ha bloccato praticamente tutti gli accessi
di Cuba a mercati e risorse finanziarie che sono indispensabili a qualsiasi
economia, e ora punta in maniera particolare contro l’esportazione dei
servizi medici perchè – e non è un segreto- è cosciente che la formazione e
la preparazione del personale della salute è una fortezza della società
cubana. Il mandatario ha conversato con il ministro di Salute Pubblica, José
Angel Portal Miranda; con il collaboratore e segretario generale della Croce
Rossa Cubana, Carlos Ricardo Pérez, e con Luther Castillo, ministro nel
gabinetto honduregno, laureato nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM).
Il podcast è stato messo a fuoco nella campagna anticubana che vuole
togliere i meriti al servizio dei medici all’estero e la giustifica
sostenendo che «è un lavoro schiavo», che «il governo non li paga» e con
loro «il Governo s’arricchisce». Minare «o tentare di contaminare i media
tradizionali e le reti sociali con questi messaggi è solo una parte del
cinico piano che la destra più reazionaria d’origine cubana ha concepito»,
ha segnalato il Presidente. «Che cos’hanno le brigate cubane che irrita
tanto il Governo statunitense? È stata la domanda iniziale che ha fatto il
Presidente cubano al titolare del Minsap, che ha spiegato la struttura della
cooperazione internazionale nella Salute, la sua storia, i risultati e l’uso
che si dà alle risorse finanziarie ottenute. Ha riferito, prima di tutto,
l’indiscutibile riconoscimento internazionale che ricevono i nostri
collaboratori. Non solo per la preparazione in maniera generale, ma per
quello che sono risusciti a trasmettere al mondo in materia di solidarietà,
ha commentato il Ministro. Poi c’è l’apporto che la nostra cooperazione
internazionale può dare alla sostenibilità del sistema di salute cubano, ci
sono i servizi che qui sono gratuiti, ma che costano allo Stato e
necessitano di risorse in divise. «Quel che è certo, ha aggiunto Portal
Miranda, è che la storia della nostra collaborazione medica con il mondo è
molto datata, risale all’inizio della Rivoluzione. Nel 1960 –ha ricordato– i
medici cubani andarono in Cile, e da qui s’inviarono apparecchi
e risorse. Quell’aiuto però non è stato
considerato la prima missione, che fu quella in Algeria nel 1963, quando il
23 maggio giunse lì la prima brigata permanente. Successivamente, Cuba
iniziò la formazione di professionisti, sia qui che all’estero, e ad
ampliare la sua collaborazione medica in altre regioni in maniera gratuita,
basata nella solidarietà internazionale, aiutando i paesi che lo
necessitavano e come parte del principio che ci ha insegnato il Comandante
in Capo Fidel Castro Ruz di condividere quello che abbiamo. Durante questi
anni circa 605.000 lavoratori della Salute (molti lo hanno fatto diverse
volte, ma ogni missione si conta come una) hanno cooperato in 165 paesi, nei
quali hanno realizzato circa 2.300.000 di consultazioni. In questo momento
siamo presenti in 56 paesi, con più di 24.000 collaboratori. La cooperazione
medica in questi anni include la formazione di 87.980 studenti di 150 paesi,
dentro e fuori da Cuba, e 31.236 nella ELAM. Alla cooperazione medica
cubana, ha ricordato Portal Miranda, non solo partecipano dottori. Ci sono
anche molte infermiere, dentisti, operai di vettori, elettromedici,
tecnologi di differenti rami e lavoratori dei servizi. È tutto uno schema
quello che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Salute (oms) a
considerare il Sistema Nazionale della Salute e la Cooperazione medica
cubana come un punto di riferimento per il mondo.
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA
L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
sul sito
NetBet
per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
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Che Guevara. Tú y todos
Inaugurata
a Bologna la mostra Che Guevara Tu y todos visibile fino al 30 giugno presso
il Museo Civico Archeologico. L'esposizione sta ottenendo un notevole
successo grazie al soggetto a cui è dedicata l'esposizione che, ancora una
volta, conferma l'immortalità del suo mito.
La realizzazione dell'evento ha
visto la fattiva partecipazione sia della moglie di Guevara, Aleida, del
Centro Studi Ernesto Che Guevara dell'Avana,
di Daniele Zambelli, Flavio
Andreini, Maria del Carmen Ariet Garcia e Camilo
Guevara, figlio del Che, scomparso nel 2022, cui la mostra è
dedicata. Si
rivela una impedibile opportunità per tutti coloro che desiderano conoscere
il Guerrillero Heroico in ogni suo aspetto [segue]
CHE IL SUO ESEMPIO DURI NELLE
ATTUALI E
LE FUTURE GENERAZIONI
«Riposi in
pace, instancabile difensore degli umili della casa comune, come chiamava il
nostro pianeta, e della fraternità tra i popoli. Ricevere la notizia della sua
scomparsa ci ha rattristato profondamente». Il Primo Segretario del Comitato
Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez,
ha espresso con queste parole il sentimento del popolo di Cuba nel suo messaggio
di condoglianze per la morte del Papa Francisco. Riferendosi al Sommo Pontefice
ha segnalato che «l’umanità ha avuto in Lei un tenace difensore della pace, che
ha richiamato alla fine delle aggressioni, dei blocchi e delle sanzioni
unilaterali. Le espressioni d’affetto e cordiale vicinanza che ha sempre
trasmesso agli abitanti della nostra Patria, che ha definito “amata terra”, sono
state reciproche per i figli di questa nazione, che ricordano con grande affetto
le sue visite e Cuba e le parole amorevoli dedicate al nostro paese nei suoi
messaggi. Con notevole ammirazione, Díaz-Canel ha enumerato altre qualità che
hanno distinto chi è passato alla storia come il primo Papa latino americano.
«L’umiltà, la sapienza, l’autorità morale e lo spirito trasformatore che hanno
guidato la sua vita e il suo pontificato hanno contribuito a fomentare un
dialogo costruttivo e d’intesa tra i due Stati, che ha permesso di continuare a
sviluppare le positive relazioni tra Cuba e la Santa Sede». Per queste ragioni
nel suo messaggio di condoglianze il leader della Rivoluzione Cubana, Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz, ha scritto che «la sua vita e il suo papato sono
stati esempi di un’infaticabile impegno in difesa della pace e la fraternità tra
i popoli». Ancora, il Presidente cubano ha affermato che «lamentiamo
profondamente la sua dipartita e aneliamo che il suo esempio perduri nelle
attuali e future generazioni».
Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, il
Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez e altri
dirigenti, hanno firmato il libro di condoglianze nella Nunziatura Apostolica,
con motivo della morte del Papa Francisco, in nome dello Stato, del Governo e
del popolo di Cuba. Con questa espressione è stato onorato il pontificato di
Francisco, segnalando il suo infaticabile impegno in difesa della pace, la
fraternità tra i popoli e la ricerca di soluzioni sostenibili per gli urgenti
problemi che affronta l’umanità. Inoltre hanno risaltato i genuini sentimenti
d’affetto verso il popolo cubano mostrati dal Sommo Pontefice e il suo
contributo per fomentare un dialogo fraterno e d’intesa, che ha contribuito al
rafforzamento delle relazioni tra la Santa Sede e Cuba durante il suo
pontificato. Nell’incontro il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz ha riferito al
Nunzio che il nostro popolo è molto addolorato per il decesso di Sua Santità.
SOTTO CONTROLLO
L’INCENDIO FORESTALE DI
GRANDISSIME
PROPORZIONI IN PINAR DEL RÍO
di Ronald Suárez Rivas
Dopo nove giorni di lotta contro le fiamme, l’incendio
forestale di grandissime proporzioni che ha bruciato 3.240 ettari di boschi dei
due municipi di Pinar del Río è sotto controllo. Il fuoco era iniziato nella
zona di Arenales, appertenente a Minas de Matahambre, ed era avanzato
violentemente nella sierra, in aree di pinete di questi centri e di San Juan y
Martínez. Più di 500 uomini del Corpo dei Guardaboschi (CGB) e del sistema
dell’Agricoltura hano partecipato alla lotta contro le fiamme utilizzando cinque
bulldozer, vari camion cistrrna e un elicottero. Alla chiusura di questa
informazione, una una parte importante di queste forze era già stata smobilitata
anche se si maneneva la vigilanza in qurdta vasta regione della cordigliera,
dove gli specialisti denominano la guardia alle ceneri, per avere la certezza
che l’incendio no si attivasse di nuovo. Yury Hernández Reinoso, dal posto di
comando del CGB nel territorio, ha commentato a Granma che la tensione non è
scomparsa per via della presenza di altri due sinistri. Il più preoccupante, ha
spiegato, si trova nella zona di El Charrusco, del municipio di Viñales e
l’altro si ubica nella zona di Las Orugas, territorio di Guane. Pinar del Río
continua sotto gli effetti di un’intensa siccità che ha elevato al massimo gli
indici di pericolo dovuti a questi sinistri che
implicano grandi perdite economiche e apportano un grave danno alla flora e alla
fauna. In accordo con i dati del CGB, il 90 % degli incendi forestali avviene
per negligenze e indiscipline commesse dall’uomo.
LA MALATTIA
DI PARKINSON: FLAGELLO DEL XXI SECOLO?
di Orfilio Peláez
Divenuta dopo il Alzheimer, la seconda malattia
neurodegenerativa più frequente nel mondo, e quella che registra la maggior
crescita in quanto a incidenza durante gli ultimi decenni, la malattia di
Parkinson ha acceso un allarme nella comunità scientifica internazionale
specializzata nel tema. Di fronte alle proiezioni che già s’intravedevano
nell’allarmante tendenza alla crescita, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS)
prese l’iniziativa di stabilire nel 1977 il Giorno Mondiale del Parkinson, con
la finalità di creare coscienza sui severi impatti che provoca nel
deterioramento della qualità di vita dei pazienti e unire conoscenze e risorse
nell suo scontro. Per commemorare la data ogni anno si scelse l’11 aprile, la
data della nascita dell’illustre neurologo britannico James Parkinson, che nel
1817 fu il primo a descrivere quella che chiamò, in quell’epoca, paralisi
agitante. I sintomi fondamentali sono motori, principalmente rigidità, tremito
di mani e gambe, deterioramento dell’equilibrio e la diminuzione progressiva dei
movimenti di mani, braccia gambe e testa. In tappe avanzate, le persone già non
possono controllarla in maniera volontaria. Tutto questo conduce, in non poche
occasioni, all’invalidità totale del paziente e per questo la malattia figura
tra le principali cause d’invalidità assoluta a livello mondiale. Altri sintomi
che si possono osservare nel trascorso della malattia sono l’insonnia, l’ansia,
la depressione e il dolore delle articolazioni delle spalle e della regione
cervicale, oltre a problemi nell’olfatto. Il dottore in Scienze Medicas Javier
Sánchez López, specialista di 2º Grado in Neurologia dell’Istituto di Neurologia
e Neurochirurgia, ha detto che le investigazioni recenti suggeriscono che la
malattia di Parkinson sembra obbedire basicamente a un deficit di dopamina nel
sistema nervoso, un neuro trasmittente che interviene regolando differenti
funzioni nell’organismo umano, come la condotta motrice, l’emotività,
l’affettività e la comunicazione. «Alcuni studi vincolano l’apparizione della
malattia a fattori ereditari in una determinata percentuale dei casi, e quindi è
molto importante conoscere se esistono precedenti familiari. «In generale, suole
presentarsi con maggior frequenza dopo i 60- 65 anni, più negli uomini che nelle
donne. L’esperienza internazionale degli ultimi tempi indica che può apparire a
partire dai 50 anni e anche prima». Come ha dettagliato il dottor Sánchez López,
attualmente nel pianeta circa sette milioni di persone soffrono il male di
Parkinson, mentre le stime della OMS situano in 14 milioni la cifra di malati
per il 2040. Il notevole aumento dei casi ha strette relazioni con un accentuato
processo d’invecchiamento della popolazione nel mondo. La dottoressa Ivonne
Pedroso Ibáñez, specialista di II Grado in Neurologia e capo della Clínica dei
Disturbi del Movimento e delle Malattie Neurodegenerative del Centro
Internazionale di Restauro Neurologico (Ciren), ha indicato a Granma
Internacional che, dalla sua creazione più di 30 anni fa, l’entità offre
assistenza medica a pazienti con Parkinson che sono indicati da differenti
livelli d’assistenza della salute. «Anche se non c’è cura, l’essenziale, per il
momento, per diminuire i significativi effetti avversi della malattia, è fare la
diagnosi dei sintomi dei pazienti nell’esame neurologico, e indicare
immediatamente i trattamenti indicati», ha spiegato la dottoressa. «Quello che
indichiamo nella nostra clinica è personalizzato in corrispondenza con i sintomi
predominanti e le invalidità presenti. Combina l’utilizzo di farmaci
anti-parkinsoniani, specialmente la levodopa, (considerato il più efficace di
quelli usati sino ad oggi, per ottenere il controllo delle fluttuazioni e della
mobilità con la riabilitazione fisica e la chirurgia. «L’esperienza di tre
decenni pone in evidenza che quando si ottengono i propositi enunciati, le
possibilità di migliorare la qualità di vita dei malati sono promettenti e
favorevoli, ha sostenuto Pedroso Ibáñez. Poi ha definito come una vera fortezza
il lavoro integrale, multi disciplinare e dedicato del collettivo di
investigatori, medici e altri professionisti, che ha permesso d’assistere più di
4.000 pazienti ricoverati e 9.000 seguiti con consultazioni esterne. José Luis
Pérez Ramos, di 66 anni ha presentato la malattia nel 2006 e ha cominciato a
farsi seguire nel Ciren quando già presentava movimenti involontari, lentezza al
camminare e disturbi della parola. Ha riferito che nel suo caso il trattamento è
consistito nel prendere il medicinale Levodopa+Carbidopa, unito alla
realizzazione di esercizi físici e all’ingestione abbondante di liquidi. Poi è
stato inserito in un saggio clinico con la NeuroEpo e oggi continua a lavorare e
si mantiene attivo il più possibile. «Lo sviluppo scientifico tecnologico
attuale, ha risaltato la dottoressa Ivonne Pedroso, apre nuovi orizzonti con la
conoscenza della fisiopatologia della malattia e nella possibilità di fare
diagnosi più rapide, sicure e certe, con marcatori e altri strumenti. A questo
si somma l’incorporazione,negli ultimi anni e con promettenti risultati, dello
stimolo cerebrale non invasivo magnetico ed elettrico, che funziona
favorevolmente nel controllo dei sintomi motori e non motori, modulando i
circuiti neuronali e i sistemi di neuro trasmissione, e propiziando la
liberazione di dopamina», ha sottolineato.

AMERICA LATINA
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I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi online in Sud America
Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui
in Sud America e in parte di quella centrale era
possibile divertirti con i giochi di casinò
erano le strutture terrestri. Nel 2015 è
nata una nuova tendenza che va sotto il nome di
casinò online e le popolazioni locali ne sono
state molto attratte. Questi siti infatti
offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò
tradizionali in quanto forniscono un'esperienza
di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti
giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono
sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana. Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
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