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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

le foto di Rod


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COLOMBIA

 
 

 

 

 

SEGNI DELLA PRODUZIONE PETROLIFERA NAZIONALE


 

di  Carmen Maturell Senon

 

Osvaldo López Corso, capo del Gruppo d’Esplorazione e Giacimento dell’Unione Cuba-Petrolio (Cupet) ha spiegato a Granma che alla fine del 2024, la mancanza di risorse materiali e di finanziamenti ha fatto sì che la produzione del greggio nazionale sia diminuita di 138 028 tonnellate al di sotto dell’indice reale stimato e questo significa l’ottenimento del 98,5 % del petrolio equivalente. «Senza dubbio, ha detto, anche se si producono 40 000 barili al giorno, questo copre solo la terza parte del suo consumo e gran parte di questa produzione proviene dalla striscia petrolifera nazionale cubana, un’area sfruttata da 50 anni», ha precisato. López Corso spiegando le condizioni necessarie per rendere possibile l’incremento della produzione nazionale, ha puntualizzato che come primo passo è necessario che i fattori naturali siano propizi: «Ci vuole una roccia che genera il greggio, un’altra che lo raccoglie e una che sia il sigillo per accedere attraverso i pozzi». Inoltre, ha spiegato ancora, si devono realizzare investigazioni per incrementare il fattore di recupero (la percentuale o la frazione del volume del greggio che si trova nel sottosuolo, che è stato estratto da un giacimento e s’incorpora alla produzione), «dato che i pozzi cubani producono solo il 6 % del greggio che c’è nel sottosuolo e il processo di produzione è molto complesso». Aumentarlo, ha detto, significa portare questo valore al 10% o 11% e questo raddoppierebbe la produzione. Poi ha affermato che Cupet, attraverso la politica dell’investigazione ha identificato zone nelle quali esistono giacimenti petroliferi: «per esempio, Boca de Jaruco, tra Fráile e Jibacoa, la zona de L’Avana dell’Est e Alamar, e a sud i giacimenti di Puerto Escondido e Canasí. Secondo López Corso, ottenere finanziamenti che sostengano tutta l’infrastruttura petrolifera, per perforare più pozzi e incrementare la produzione, è una delle grandi sfide che esistono attualmente. Le linee di produzione, ha spiegato ancora, i tubi, i contenitori e gli impianti di trattamento del greggio sono molto danneggiati per la presenza molto elevata di zolfo contenuto nel petrolio nazionale e la vicinanza di questi macchinari al mare. Ugualmente è vitale scoprire greggio con una migliore qualità e incontrare giacimenti nelle coste esterne. Per questo, ha indicato, si deve ricorrere a imprese straniere, molte delle quali hanno limiti per via delle misure del blocco imposto dagli Stati Uniti a Cuba. «Siamo obbligati a ricorrere all’investimento straniero per far sì che i progetti siano realizzabili, e innamorare queste imprese perché vogliano venire a Cuba». Quest’anno si prevede d’eseguire una campagna esplorativa con la perforazione di vari pozzi, e nuovi dati sismici a sud di Varadero permetteranno di localizzare possibili giacimenti. Con questa campagna, ha risaltato López Corso, si otterranno tre – cinque nuove scoperte, e questo permetterà un sostenuto incremento della produzione. Inoltre le imprese straniere che operano a Cuba otterranno nuove scoperte nei loro blocchi corrispondenti. Geologicamente, Cuba ha a sud l’arco vulcanico dei Caraibi e a nord il bordo meridionale della piattaforma nordamericana. La maggior parte della produzione petrolifera in Cuba si localizza in un settore tra l’Avana e Matanzas dove si trova il giacimento più grande che possiede di riserve geologiche nell’ordine di 10 000 milioni di barili. Quasi tutto il territorio cubano, di circa 100 000 km², ha prospettive per l’esplorazione petrolifera come inoltre tutta la zona di acque poco profonde e la loro estensione verso la zona di acque profonde. A Cuba sono state scoperte varie decine di giacimenti di petrolio, la maggior parte di questi di petrolio molto pesante, anche se ne esistono anche di petrolio leggero, medio e molto leggero. I giacimenti si trovano fondamentalmente nel mare e sono raggiunti dalla terra con perforazioni orizzontali e questo permette non solo d’accedere al giacimento, ma anche d’ottenere una maggior produttività. La Zona Economica Esclusiva (ZEE) di Cuba nel Golfo del Messico, condivide gli stesi scenari, la stessa roccia madre, le riserve e i sigilli della prolifica conca petrolifera del Golfo del Messico dove sono stati scoperti giacimenti giganti e si è sviluppata una delle più grandi industrie a livello mondiale. Nella ZEE di Cuba nel Golfo del Messico esistono vari prospetti cartografati, che si stima contengono più di10 000 milioni di barili di petrolio estraibile di buona qualità (>20o API).


CUBA  ATTUALITA'
  


 

LA DOLLARIZZAZIONE PARZIALE DELL’ECONOMIA CONTRIBUIRÀ


 

AL CONTROLLO SULLE DIVISE CIRCOLANTI
 


 

Di fronte ai dubbi e alle preoccupazioni suscitate in questi giorni nelle reti sociali e in altri spazi di dibattito popolare sulle misure e le alternative incamminate alla captazione di divise, il account ufficiale in Facebook del Governo della Repubblica di Cuba ha pubblicato alcuni chiarimenti necessari. Prima di tutto il post ricorda che il membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz, nel suo intervento nel Quarto Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, si è riferito alla dollarizzazione parziale dell’economia come a un processo «necessario», il cui fine essenziale è avanzare nel controllo sulle divise che oggi si muovono illegalmente nell’ambiente sociale, per potere, in questo modo, «metterle in funzione del benessere della popolazione». Inoltre ha precisato che«si ratifica che in tutti i programmi del Governo, il cammino da seguire è la dedollarizzazione dell’economia; ma che si deve transitare per questo cammino precedente». La stessa pubblicazione spiega che con questo fine è stata approvata una strategia che regola il processo, nella misura un cui stabilisce chiaramente i suoi límiti. Nel seno dell’ Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il Capo del Governo ha spiegato che questo fenomeno ha una relazione con l’esistenza di un mercato cambiario illegale nel quale il dollaro costituisce la moneta di riferimento per fissare il prezzo, anche se si paga in moneta nazionale. «Va riconosciuto che c’è una dollarizzazione sulla quale non è stato realizzato un controllo, perché parte da un’azione illegale che è questo mercato cambiario». In corrispondenza con questa realtà, il Primo Ministro ha precisato che questa dollarizzazione parziale vuole regolare questa distorsione e quindi si autorizzeranno anche, in forma transitoria, schemi territoriali di dollarizzazione, «soprattutto ai settori esportatori, perchè possano approvvigionarsi di nuovo e continuare a produrre, e chr questo abbia anche un impatto nella produzioni in moneta nazionale per la popolazione». Tra le misure essenziali spiccano alcune vendite all’ingrosso e al minuto in divisa, sempre approvate centralmente e in maniera eccezionale. Questo implica che nessuno può vendere in divisa se non ha un fondamento e un’approvazione precedenti. Un’altra misura è il pagamento delle imposte in divisa, soprattutto per le operazioni di commercio estero delle forme di gestione non statale. Si somma anche l’accettazione di contanti in divisa in determinate occasioni, per far sì che le difficoltà con i processi di pagamento elettronico non limitino l’ottenimento delle entrate.  Le azioni sono state implementate nel settore del turismo, nelle Case del Habano, nelle farmacie internazionali, nelle ottiche, le cliniche internazionali, nelle sale dell’ultima attesa degli aeroporti e in altri ambienti che eccezionalmente sono stati autorizzati. Inoltre sono stati approvati schemi per pagare direttamente a determinati produttori una componente in divisa perchè possano acquistare i loro strumenti, sia ad alcuni che producono beni che sono esportabili, come a produttori agricoli e dell’allevamento.
 


 

CUBA È MUSICA


 

di Oni Acosta Llerena


 

La musica cubana ha continuato a coltivare quest’anno diversi successi che dimostrano la forza acquistata in aspetti differenti. In tempi nei quali il blocco riversa i suoi assalti e l’industria della musica nazionale è stata danneggiata dai suoi effetti, risaltano la creatività e l’impegno continuando a scommettere sull’autonomia di fronte a tale realtà. Per coloro che dubitano del carattere devastante delle politiche anticubane e di come si ripercuotono nel normale sviluppo della nostra musica, possiamo aggiungere che il blocco ha ridotto notevolmente gli acquisti degli accessori necessari per le nostre scuole specializzate, che sono la cava imprescindibile della musica cubana, solo per citare un esempio. Ma nonostante tanti scogli nel paese, si continuano a organizzare festivals, concerti, concorsi e dischi. Un esempio è stato, in gennaio, il Festival Jazz Plaza, un’edizione che ha riunito nella capitale cubana invitati stranieri d’altissimo livello come Ted Nash, Christopher McGuire, oltre a nomi come Nachito Herrera, pianista cubano radicato in Minnesota, o Ernán López-Nussa, tra gli altri. In febbraio, la capitale ha apprezzato il Festival della Salsa. Classi magistrali, ballabili e una notevole presenza di imprenditori e fans di vari paesi si sono riuniti per rendere omaggio a un genere che, anche se con un altro nome creato nel decennio degli anni sessanta, è in essenza musica popolare ballabile cubana. In maggio c’è stato Cubadisco, dedicato alla Colombia e alla nostra musica contadina, con una grande convocazione e solidità musicale. L’ evento è continuato essendo uno scalino imprescindibile per la discografia nazionale, così come per i progetti fonografici dei nostri conterranei, che radicano in altri luoghi. Memorabile la gala di chiusura nella Sala Covarrubias del Teatro Nazionale di Cuba, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale, con figure come Eduardo Sosa, María Victoria Rodríguez, Pancho Amat e la Schola Cantorum Coralina. Sono stati eseguiti temi noti del repertorio, in versioni sinfonico-corali della maestra Beatriz Corona. Nella capitale, in giugno si è svolto il Festival Internazionale dei Cori Corhabana 2024, iniziativa originale della maestra Digna Guerra, giunto alla sua XV edizione, che ha contato con gruppi corali di varie regioni del paese. Quest’anno purtroppo abbiamo detto addio a figure come Angelito Quintero, Marta Valdés, María Elena Pena, Manuel il Guajiro Mirabal, Laura Vilar o Ramón Calzadilla, tutti famosi nei loro generi musicali, e che hanno lasciato un’impronta profonda nella cultura nazionale. In questo 2024 abbiamo festeggiato alcuni anniversari: gli 80 compleanni di Frank Fernández, i 65 della Sinfonica Nazionale, i 55 dei Van Van e gli 85 dell’Orchestra Aragón. Il flautista e pedagogo José Loyola ha ricevuto il Premio Nazionale dell’Insegnamento Artistico; l’Associazione Hermanos Saíz ha assegnato il suo Premio Maestro di Gioventù a Beatriz Márquez e a José María Vitier, e la cantante Miriam Ramos ha ricevuto il Premio Nazionale di Musica. Senza dubbio questo è stato un anno difficile, ma molto attivò per la musica cubana in tutte le sue espressioni, che si fondono in tutti i generi e pongono a prova la nostra capacità creativa.
 


 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

 

   



 

 

MIGUEL DÍAZ-CANEL A CUBA DOPO LA GIORNATA

 

STORICA IN VENEZUELA


 

Dopo una giornata indimenticabile in Venezuela, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, è tornato a Cuba la mattina presto di oggi sabato 11 gennaio. Lo stesso mandatario lo ha scritto nel suo account nella rete sociale X, dove ha segnalato che ha accompagnato «suo fratellio Nicolás Maduro» nel suo giuramento come presidente costituzionale della Repubblica Bolivariana. «Già stiamo in Patria, con tutte le emozioni d’una giornata indimenticabile in Venezuela, accompagnando il fraterno Nicolás Maduro nel suo giuramento come Presidente costituzionale e il suo coraggioso popolo che canta e balla la sua vittoria sulla cospirazione fascista». I rappresentanti di 100 delegazioni hanno assistito alla cerimonia del giuramento nell’ Assemblea Nazionale venezuelana, dove Maduro Moros ha segnalato:«Vengo dal popolo, sono del popolo e il mio potere emana dalla storia e dal popolo Il potere che rappresento e porto appartiene al popolo, e al popolo mi devo!». Con le sue parole ha criticato coloro che si sottomettono all’impero e lo ha considerato «fare un patto col diavolo». «Oggi abbiamo popolo e abbiamo Patria», ha affermato. Poi, in una cerimonia nell’Accademia Militare dell’Esercito Bolivariano, che ha contato anche con la presenza di Díaz-Canel, il Capo di Stato venezuelano ha guidato una cerimonia di riconoscimento e riaffermazione della sua figura come Comandante in Capo delle Forze Armate. Il dignitario ha detto di sentirsi orgoglioso d’occupare questo posto, perchè è il popolo che lo ha collocato in questa sua responsabilità. Nel suo discorso ha considerato una grande vittoria della democrazia venezuelana il suo giuramento come Presidente. «Il potere che rappresento e porto appartiene al popolo e al popolo mi devo; non è un uomo, non è Maduro, è un popolo che cresce in un uomo», ha ratificato.



 

CELIA, FIORE ETERNO NEL RICORDO DEL SUO POPOLO


 

di Claudia Thalía Suárez Fernández


 

A 45 anni dalla sua scomparsa fisica è sempre vivo il legato di Celia Sánchez Manduley, eroina della sierra e del piano. Per renderle il meritato omaggio, la mattina di venerdì 11 gennaio è stata colma di solennità e d’emozione, nel cuore del cimitero di Colón, a L’Avana. Nella cerimonia, Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico e Segretaria Generale della Federazione delle Donne Cubane, ha segnalato la vigenza del pensiero e dell’opera rivoluzionaria di Celia, sottolineando la sua indistruttibile fedeltà a Cuba al comandante in Capo, Fidel Castro Ruz. La Segretaria Generale dell’organizzazione ha citato l’intellettuale Armando Hart, che descrisse Celia come «il fiore più autoctono della Rivoluzione», risaltando la sua eccezionalità e la sua capacità di combinare parole e azioni in un impegno sincero con il suo popolo. Amarelle ha ricordato che Celia fu una guerrigliera coraggiosa, la prima ad impugnare un fucile nella lotta armata, così come un’instancabile organizzatrice e comunicatrice. Il suo ruolo nella riunificazione dei ribelli giunti nello yacht Granma, che venivano dal Messico per liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio Batista, e nella distribuzione di «La storia mi assolverà», l’allegato d’autodifesa di Fidel dopo la sua detenzione nel 1953, e tutto questo fu fondamentale per lo sviluppo del programma rivoluzionario. La dolcezza del suo carattere si univa alla lealtà e alla fermezza dei principi che difendeva, ha segnalato Amarelle. «Celia sapeva che la lotta per la giustizia sociale era un’azione d’amore profondo», quello che dimostrò come creatrice di molteplici opere sociali e nella fiducia depositata da Vilma Espín, fondatrice della FMC,(Federazione Donne Cubane) che le affidò le conquiste realizzate nel Secondo Fronte Orientale. Con una storia marcata dal coraggio e dall’impegno, Celia non solo curò i feriti nei campi di battaglia, ma impugnò il machete nella lotta clandestina, essendo parte essenziale delle cellule del Movimento 26 di Luglio. La federata ha ricordato che dopo un certo tempo, nonostante i pregiudizi del machismo, le done cubane si organizzarono e crearono il plotone femminile Mariana, una sfida che segnò l’inizio della partecipazione piena della donna nella costruzione dell’opera rivoluzionaria. Durante la cerimonia sono state offerte corone di fiori in nome delle Forze Armate Rivoluzionarie, (FAR), e del Governo e il popolo di Cuba. Hanno partecipato all’omaggio Inés María Chapman Waugh, vice prima ministro della Repubblica di Cuba; Judith Mercedes Rodríguez, membro della segreteria e capo del dipartimento d’ Attenzione ai Servizi del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (CC PCC), i membri del CC PCC Livan Izquierdo Alonso, primo segretario del Partito a L’Avana, e Janeth Hernández Pérez, governatrice nella capitale. Presente anche la generale di Brigata Delsa Esther Puebla Viltres «Teté», prima vice presidente dell’Associazione Nazionale dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, che simbolizza la forza e l’impegno femminile nella difesa della Patria.

 


 

CORONE DI FIORI DI RAÚL E DÍAZ-CANEL IN

 

OMAGGIO A JULIO ANTONIO MELLA

 


 

Giovani universitari hanno reso omaggio alla memoria del leader studentesco Julio Antonio Mella (1903-1929), nel 96º anniversario della sua scomparsa fisica, in una serata davanti al monumento al prestigioso rivoluzionario, ai piedi della scalinata dell’Università de L’Avana. L’omaggio della gioventù è stato accompagnato dalle corone di fiori offerte dal Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, e del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez. La Federazione Studentesca Universitaria ha evocato Mella, un creatore per eccellenza, fondatore del Primo Partito Comunista di Cuba e dell’Università Popolare José Martí, come un simbolo di lotta e di resistenza, non solo per il suo contributo al movimento studentesco, ma anche per la sua instancabile difesa della sovranità e della giustizia sociale. Grande pensatore e oratore appassionato, la vita di Mella fu marcata da un profondo impegno con l’emancipazione dei popoli oppressi e con la lotta contro l’imperialismo. Si è reso omaggio a questa dedizione con la presenza di Susely Morfa, capo del Dipartimento d’Attenzione al Settore Sociale del Comitato Centrale; di Eduardo Martínez, vice primo ministro; di Walter Baluja, ministro dell’Educazione Superiore, e di Miriam Nicado, rettrice dell’Università de L’Avana.

 


 

SI COSTRUISCONO CASE PER I DANNEGGIATI DAI


 

DISASTRI NATURALI A GUANTÁNAMO


 

Un gruppo di 18 famiglie sarà beneficato nel municipio de Imías con la costruzione del primo gruppo di case destinate a persone danneggiate dai recenti disastri climatologici. In questo municipio, le inondazioni e gli slittamenti del terreno causati dall’uragano Oscar hanno provocato il crollo totale di 70 case, danneggiando principalmente i luoghi di Yacabo Abajo, Cajobabo, Los Pinos,El Cocal, Carrisal e El Mangal. La spianata dell’Aeroporto, concepita come area di sviluppo, sarà la base del nuovo insediamento. Yoenis Rodríguez Planche, direttore dell’unità delle imprese di base, Epcons Manuel Tames, dell’Impresa Provinciale della Costruzione, ha segnalato che saranno consegnate 11 case di tipologia due combinate (metà in legno e metà in blocchi) che sono già al 90% dell’esecuzione, nella tappa di pavimento, pittura e installazione elettrica, ha precisato la ACN. Il settimanale locale Venceremos aggiunge che in totale ci sono 24 case iniziate e si conta con la collaborazione di brigate della costruzione e con l’appoggio imprescindibile di chi sarà beneficato. Il prossimo anno, 2025, si completeranno le 30 case previste. Il Consiglio della Difesa Provinciale ha stabilito come priorità per la consegna degli immobili i crolli totali. Gli abitanti sono stati sistemati temporaneamente in altri luoghi.

 


 

 

 

 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.  Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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