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POLITICA - CULTURA |
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ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dalla base del
monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
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discorsi di Fidel
discorsi di
Miguel Díaz-Canel Bermúdez
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il romanzo cult
degli anni '90 |
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Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
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LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
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juaicaterra
COLOMBIA
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SEGNI DELLA
PRODUZIONE PETROLIFERA NAZIONALE
di Carmen
Maturell Senon
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Osvaldo López Corso, capo del Gruppo
d’Esplorazione e Giacimento dell’Unione Cuba-Petrolio (Cupet)
ha spiegato a Granma che alla fine del 2024, la mancanza di
risorse materiali e di finanziamenti ha fatto sì che la
produzione del greggio nazionale sia diminuita di 138 028
tonnellate al di sotto dell’indice reale stimato e questo
significa l’ottenimento del 98,5 % del petrolio equivalente.
«Senza dubbio, ha detto, anche se si producono 40 000 barili
al giorno, questo copre solo la terza parte del suo consumo
e gran parte di questa produzione proviene dalla striscia
petrolifera nazionale cubana, un’area sfruttata da 50 anni»,
ha precisato. López Corso spiegando le condizioni necessarie
per rendere possibile l’incremento della produzione
nazionale, ha puntualizzato che come primo passo è
necessario che i fattori naturali siano propizi: «Ci vuole
una roccia che genera il greggio, un’altra che lo raccoglie
e una che sia il sigillo per accedere attraverso i pozzi».
Inoltre, ha spiegato ancora, si devono realizzare
investigazioni per incrementare il fattore di recupero (la
percentuale o la frazione del volume del greggio che si
trova nel sottosuolo, che è stato estratto da un giacimento
e s’incorpora alla produzione), «dato che i pozzi cubani
producono solo il 6 % del greggio che c’è nel sottosuolo e
il processo di produzione è molto complesso». Aumentarlo, ha
detto, significa portare questo valore al 10% o 11% e questo
raddoppierebbe la produzione. Poi ha affermato che Cupet,
attraverso la politica dell’investigazione ha identificato
zone nelle quali esistono giacimenti petroliferi: «per
esempio, Boca de Jaruco, tra Fráile e Jibacoa, la zona de
L’Avana dell’Est e Alamar, e a sud i giacimenti di Puerto
Escondido e Canasí. Secondo López Corso, ottenere
finanziamenti che sostengano tutta l’infrastruttura
petrolifera, per perforare più pozzi e incrementare la
produzione, è una delle grandi sfide che esistono
attualmente. Le linee di produzione, ha spiegato ancora, i
tubi, i contenitori e gli impianti di trattamento del
greggio sono molto danneggiati per la presenza molto elevata
di zolfo contenuto nel petrolio nazionale e la vicinanza di
questi macchinari al mare. Ugualmente è vitale scoprire
greggio con una migliore qualità e incontrare giacimenti
nelle coste esterne. Per questo, ha indicato, si deve
ricorrere a imprese straniere, molte delle quali hanno
limiti per via delle misure del blocco imposto dagli Stati
Uniti a Cuba. «Siamo obbligati a ricorrere all’investimento
straniero per far sì che i progetti siano realizzabili, e
innamorare queste imprese perché vogliano venire a Cuba».
Quest’anno si prevede d’eseguire una campagna esplorativa
con la perforazione di vari pozzi, e nuovi dati sismici a
sud di Varadero permetteranno di localizzare possibili
giacimenti. Con questa campagna, ha risaltato López Corso,
si otterranno tre – cinque nuove scoperte, e questo
permetterà un sostenuto incremento della produzione. Inoltre
le imprese straniere che operano a Cuba otterranno nuove
scoperte nei loro blocchi corrispondenti. Geologicamente,
Cuba ha a sud l’arco vulcanico dei Caraibi e a nord il bordo
meridionale della piattaforma nordamericana. La maggior
parte della produzione petrolifera in Cuba si localizza in
un settore tra l’Avana e Matanzas dove si trova il
giacimento più grande che possiede di riserve geologiche
nell’ordine di 10 000 milioni di barili. Quasi tutto il
territorio cubano, di circa 100 000 km², ha prospettive per
l’esplorazione petrolifera come inoltre tutta la zona di
acque poco profonde e la loro estensione verso la zona di
acque profonde. A Cuba sono state scoperte varie decine di
giacimenti di petrolio, la maggior parte di questi di
petrolio molto pesante, anche se ne esistono anche di
petrolio leggero, medio e molto leggero. I giacimenti si
trovano fondamentalmente nel mare e sono raggiunti dalla
terra con perforazioni orizzontali e questo permette non
solo d’accedere al giacimento, ma anche d’ottenere una
maggior produttività. La Zona Economica Esclusiva (ZEE) di
Cuba nel Golfo del Messico, condivide gli stesi scenari, la
stessa roccia madre, le riserve e i sigilli della prolifica
conca petrolifera del Golfo del Messico dove sono stati
scoperti giacimenti giganti e si è sviluppata una delle più
grandi industrie a livello mondiale. Nella ZEE di Cuba nel
Golfo del Messico esistono vari prospetti cartografati, che
si stima contengono più di10 000 milioni di barili di
petrolio estraibile di buona qualità (>20o API). |
LA DOLLARIZZAZIONE PARZIALE DELL’ECONOMIA
CONTRIBUIRÀ
AL CONTROLLO SULLE DIVISE CIRCOLANTI
Di fronte ai dubbi e alle preoccupazioni suscitate
in questi giorni nelle reti sociali e in altri spazi di dibattito popolare
sulle misure e le alternative incamminate alla captazione di divise, il
account ufficiale in Facebook del Governo della Repubblica di Cuba ha
pubblicato alcuni chiarimenti necessari. Prima di tutto il post ricorda che
il membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz, nel suo
intervento nel Quarto Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Nazionale
del Potere Popolare, si è riferito alla dollarizzazione parziale
dell’economia come a un processo «necessario», il cui fine essenziale è
avanzare nel controllo sulle divise che oggi si muovono illegalmente
nell’ambiente sociale, per potere, in questo modo, «metterle in funzione del
benessere della popolazione». Inoltre ha precisato che«si ratifica che in
tutti i programmi del Governo, il cammino da seguire è la dedollarizzazione
dell’economia; ma che si deve transitare per questo cammino precedente». La
stessa pubblicazione spiega che con questo fine è stata approvata una
strategia che regola il processo, nella misura un cui stabilisce chiaramente
i suoi límiti. Nel seno dell’ Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il
Capo del Governo ha spiegato che questo fenomeno ha una relazione con
l’esistenza di un mercato cambiario illegale nel quale il dollaro
costituisce la moneta di riferimento per fissare il prezzo, anche se si paga
in moneta nazionale. «Va riconosciuto che c’è una dollarizzazione sulla
quale non è stato realizzato un controllo, perché parte da un’azione
illegale che è questo mercato cambiario». In corrispondenza con questa
realtà, il Primo Ministro ha precisato che questa dollarizzazione parziale
vuole regolare questa distorsione e quindi si autorizzeranno anche, in forma
transitoria, schemi territoriali di dollarizzazione, «soprattutto ai settori
esportatori, perchè possano approvvigionarsi di nuovo e continuare a
produrre, e chr questo abbia anche un impatto nella produzioni in moneta
nazionale per la popolazione». Tra le misure essenziali spiccano alcune
vendite all’ingrosso e al minuto in divisa, sempre approvate centralmente e
in maniera eccezionale. Questo implica che nessuno può vendere in divisa se
non ha un fondamento e un’approvazione precedenti. Un’altra misura è il
pagamento delle imposte in divisa, soprattutto per le operazioni di
commercio estero delle forme di gestione non statale. Si somma anche
l’accettazione di contanti in divisa in determinate occasioni, per far sì
che le difficoltà con i processi di pagamento elettronico non limitino
l’ottenimento delle entrate. Le azioni sono
state implementate nel settore del turismo, nelle Case del Habano, nelle
farmacie internazionali, nelle ottiche, le cliniche internazionali, nelle
sale dell’ultima attesa degli aeroporti e in altri
ambienti che eccezionalmente sono stati autorizzati. Inoltre sono stati
approvati schemi per pagare direttamente a determinati produttori una
componente in divisa perchè possano acquistare i loro strumenti, sia ad
alcuni che producono beni che sono esportabili, come a produttori agricoli e
dell’allevamento.
CUBA È
MUSICA
di Oni Acosta Llerena
La musica cubana ha continuato a coltivare quest’anno
diversi successi che dimostrano la forza acquistata in aspetti differenti.
In tempi nei quali il blocco riversa i suoi assalti e l’industria della
musica nazionale è stata danneggiata dai suoi effetti, risaltano la
creatività e l’impegno continuando a scommettere sull’autonomia di fronte a
tale realtà. Per coloro che dubitano del carattere devastante delle
politiche anticubane e di come si ripercuotono nel normale sviluppo della
nostra musica, possiamo aggiungere che il blocco ha ridotto notevolmente gli
acquisti degli accessori necessari per le nostre scuole specializzate, che
sono la cava imprescindibile della musica cubana, solo per citare un
esempio. Ma nonostante tanti scogli nel paese, si continuano a organizzare
festivals, concerti, concorsi e dischi. Un esempio è stato, in gennaio, il
Festival Jazz Plaza, un’edizione che ha riunito nella capitale cubana
invitati stranieri d’altissimo livello come Ted Nash, Christopher McGuire,
oltre a nomi come Nachito Herrera, pianista cubano radicato in Minnesota, o
Ernán López-Nussa, tra gli altri. In febbraio, la capitale ha apprezzato il
Festival della Salsa. Classi magistrali, ballabili e una notevole presenza
di imprenditori e fans di vari paesi si sono riuniti per rendere omaggio a
un genere che, anche se con un altro nome creato nel decennio degli anni
sessanta, è in essenza musica popolare ballabile cubana. In maggio c’è stato
Cubadisco, dedicato alla Colombia e alla nostra musica contadina, con una
grande convocazione e solidità musicale. L’ evento è continuato essendo uno
scalino imprescindibile per la discografia nazionale, così come per i
progetti fonografici dei nostri conterranei, che radicano in altri luoghi.
Memorabile la gala di chiusura nella Sala Covarrubias del Teatro Nazionale
di Cuba, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale, con figure come Eduardo Sosa,
María Victoria Rodríguez, Pancho Amat e la Schola Cantorum Coralina. Sono
stati eseguiti temi noti del repertorio, in versioni sinfonico-corali della
maestra Beatriz Corona. Nella capitale, in giugno si è svolto il Festival
Internazionale dei Cori Corhabana 2024, iniziativa originale della maestra
Digna Guerra, giunto alla sua XV edizione, che ha contato con gruppi corali
di varie regioni del paese. Quest’anno purtroppo abbiamo detto addio a
figure come Angelito Quintero, Marta Valdés, María Elena Pena, Manuel il
Guajiro Mirabal, Laura Vilar o Ramón Calzadilla, tutti famosi nei loro
generi musicali, e che hanno lasciato un’impronta profonda nella cultura
nazionale. In questo 2024 abbiamo festeggiato alcuni anniversari: gli 80
compleanni di Frank Fernández, i 65 della Sinfonica Nazionale, i 55 dei Van
Van e gli 85 dell’Orchestra Aragón. Il flautista e pedagogo José Loyola ha
ricevuto il Premio Nazionale dell’Insegnamento Artistico; l’Associazione
Hermanos Saíz ha assegnato il suo Premio Maestro di Gioventù a Beatriz
Márquez e a José María Vitier, e la cantante Miriam Ramos ha ricevuto il
Premio Nazionale di Musica. Senza dubbio questo è stato un anno difficile,
ma molto attivò per la musica cubana in tutte le sue espressioni, che si
fondono in tutti i generi e pongono a prova la nostra capacità creativa.
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA
L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
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per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
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MIGUEL
DÍAZ-CANEL A CUBA DOPO LA GIORNATA
STORICA IN
VENEZUELA
Dopo una giornata indimenticabile in Venezuela, il presidente
cubano Miguel Díaz-Canel, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito
Comunista di Cuba, è tornato a Cuba la mattina presto di oggi sabato 11 gennaio.
Lo stesso mandatario lo ha scritto nel suo account nella rete sociale X, dove ha
segnalato che ha accompagnato «suo fratellio Nicolás Maduro» nel suo giuramento
come presidente costituzionale della Repubblica Bolivariana. «Già stiamo in
Patria, con tutte le emozioni d’una giornata indimenticabile in Venezuela,
accompagnando il fraterno Nicolás Maduro nel suo giuramento come Presidente
costituzionale e il suo coraggioso popolo che canta e balla la sua vittoria
sulla cospirazione fascista». I rappresentanti di 100 delegazioni hanno
assistito alla cerimonia del giuramento nell’ Assemblea Nazionale venezuelana,
dove Maduro Moros ha segnalato:«Vengo dal popolo, sono del popolo e il mio
potere emana dalla storia e dal popolo Il potere che rappresento e porto
appartiene al popolo, e al popolo mi devo!». Con le sue parole ha criticato
coloro che si sottomettono all’impero e lo ha considerato «fare un patto col
diavolo». «Oggi abbiamo popolo e abbiamo Patria», ha affermato. Poi, in una
cerimonia nell’Accademia Militare dell’Esercito Bolivariano, che ha contato
anche con la presenza di Díaz-Canel, il Capo di Stato venezuelano ha guidato una
cerimonia di riconoscimento e riaffermazione della sua figura come Comandante in
Capo delle Forze Armate. Il dignitario ha detto di sentirsi orgoglioso
d’occupare questo posto, perchè è il popolo che lo ha collocato in questa sua
responsabilità. Nel suo discorso ha considerato una grande vittoria della
democrazia venezuelana il suo giuramento come Presidente. «Il potere che
rappresento e porto appartiene al popolo e al popolo mi devo; non è un uomo, non
è Maduro, è un popolo che cresce in un uomo», ha ratificato.
CELIA, FIORE
ETERNO NEL RICORDO DEL SUO POPOLO
di Claudia Thalía Suárez Fernández
A 45 anni dalla sua scomparsa fisica è sempre vivo il legato
di Celia Sánchez Manduley, eroina della sierra e del piano. Per renderle il
meritato omaggio, la mattina di venerdì 11 gennaio è stata colma di solennità e
d’emozione, nel cuore del cimitero di Colón, a L’Avana. Nella cerimonia, Teresa
Amarelle Boué, membro del Burò Politico e Segretaria Generale della Federazione
delle Donne Cubane, ha segnalato la vigenza del pensiero e dell’opera
rivoluzionaria di Celia, sottolineando la sua indistruttibile fedeltà a Cuba al
comandante in Capo, Fidel Castro Ruz. La Segretaria Generale dell’organizzazione
ha citato l’intellettuale Armando Hart, che descrisse Celia come «il fiore più
autoctono della Rivoluzione», risaltando la sua eccezionalità e la sua capacità
di combinare parole e azioni in un impegno sincero con il suo popolo. Amarelle
ha ricordato che Celia fu una guerrigliera coraggiosa, la prima ad impugnare un
fucile nella lotta armata, così come un’instancabile organizzatrice e
comunicatrice. Il suo ruolo nella riunificazione dei ribelli giunti nello yacht
Granma, che venivano dal Messico per liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio
Batista, e nella distribuzione di «La storia mi assolverà», l’allegato
d’autodifesa di Fidel dopo la sua detenzione nel 1953, e tutto questo fu
fondamentale per lo sviluppo del programma rivoluzionario. La dolcezza del suo
carattere si univa alla lealtà e alla fermezza dei principi che difendeva, ha
segnalato Amarelle. «Celia sapeva che la lotta per la giustizia sociale era
un’azione d’amore profondo», quello che dimostrò come creatrice di molteplici
opere sociali e nella fiducia depositata da Vilma Espín, fondatrice della FMC,(Federazione
Donne Cubane) che le affidò le conquiste realizzate nel Secondo Fronte
Orientale. Con una storia marcata dal coraggio e dall’impegno, Celia non solo
curò i feriti nei campi di battaglia, ma impugnò il machete nella lotta
clandestina, essendo parte essenziale delle cellule del Movimento 26 di Luglio.
La federata ha ricordato che dopo un certo tempo, nonostante i pregiudizi del
machismo, le done cubane si organizzarono e crearono il plotone femminile
Mariana, una sfida che segnò l’inizio della partecipazione piena della donna
nella costruzione dell’opera rivoluzionaria. Durante la cerimonia sono state
offerte corone di fiori in nome delle Forze Armate Rivoluzionarie, (FAR), e del
Governo e il popolo di Cuba. Hanno partecipato all’omaggio Inés María Chapman
Waugh, vice prima ministro della Repubblica di Cuba; Judith Mercedes Rodríguez,
membro della segreteria e capo del dipartimento d’ Attenzione ai Servizi del
Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (CC PCC), i membri del CC PCC
Livan Izquierdo Alonso, primo segretario del Partito a L’Avana, e Janeth
Hernández Pérez, governatrice nella capitale. Presente anche la generale di
Brigata Delsa Esther Puebla Viltres «Teté», prima vice presidente
dell’Associazione Nazionale dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, che
simbolizza la forza e l’impegno femminile nella difesa della Patria.
CORONE DI FIORI
DI RAÚL E DÍAZ-CANEL IN
OMAGGIO A JULIO
ANTONIO MELLA
Giovani universitari hanno reso omaggio alla memoria del
leader studentesco Julio Antonio Mella (1903-1929), nel 96º anniversario della
sua scomparsa fisica, in una serata davanti al monumento al prestigioso
rivoluzionario, ai piedi della scalinata dell’Università de L’Avana. L’omaggio
della gioventù è stato accompagnato dalle corone di fiori offerte dal Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, e del Primo
Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica,
Miguel Díaz-Canel Bermúdez. La Federazione Studentesca Universitaria ha evocato
Mella, un creatore per eccellenza, fondatore del Primo Partito Comunista di Cuba
e dell’Università Popolare José Martí, come un simbolo di lotta e di resistenza,
non solo per il suo contributo al movimento studentesco, ma anche per la sua
instancabile difesa della sovranità e della giustizia sociale. Grande pensatore
e oratore appassionato, la vita di Mella fu marcata da un profondo impegno con
l’emancipazione dei popoli oppressi e con la lotta contro l’imperialismo. Si è
reso omaggio a questa dedizione con la presenza di Susely Morfa, capo del
Dipartimento d’Attenzione al Settore Sociale del Comitato Centrale; di Eduardo
Martínez, vice primo ministro; di Walter Baluja, ministro dell’Educazione
Superiore, e di Miriam Nicado, rettrice dell’Università de L’Avana.
SI COSTRUISCONO
CASE PER I DANNEGGIATI DAI
DISASTRI
NATURALI A GUANTÁNAMO
Un gruppo di 18 famiglie sarà beneficato nel municipio de
Imías con la costruzione del primo gruppo di case destinate a persone
danneggiate dai recenti disastri climatologici. In questo municipio, le
inondazioni e gli slittamenti del terreno causati dall’uragano Oscar hanno
provocato il crollo totale di 70 case, danneggiando principalmente i luoghi di
Yacabo Abajo, Cajobabo, Los Pinos,El Cocal, Carrisal e El Mangal. La spianata
dell’Aeroporto, concepita come area di sviluppo, sarà la base del nuovo
insediamento. Yoenis Rodríguez Planche, direttore dell’unità delle imprese di
base, Epcons Manuel Tames, dell’Impresa Provinciale della Costruzione, ha
segnalato che saranno consegnate 11 case di tipologia due combinate (metà in
legno e metà in blocchi) che sono già al 90% dell’esecuzione, nella tappa di
pavimento, pittura e installazione elettrica, ha precisato la ACN. Il
settimanale locale Venceremos aggiunge che in totale ci sono 24 case iniziate e
si conta con la collaborazione di brigate della costruzione e con l’appoggio
imprescindibile di chi sarà beneficato. Il prossimo anno, 2025, si completeranno
le 30 case previste. Il Consiglio della Difesa Provinciale ha stabilito come
priorità per la consegna degli immobili i crolli totali. Gli abitanti sono stati
sistemati temporaneamente in altri luoghi.
AMERICA LATINA
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I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi online in Sud America
Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui
in Sud America e in parte di quella centrale era
possibile divertirti con i giochi di casinò
erano le strutture terrestri. Nel 2015 è
nata una nuova tendenza che va sotto il nome di
casinò online e le popolazioni locali ne sono
state molto attratte. Questi siti infatti
offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò
tradizionali in quanto forniscono un'esperienza
di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti
giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono
sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana. Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
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