RICARDO ALARCÓN CI DICE
Che la vera
ragione che ha portato Gerardo, Fernando, René, Ramón e Antonio a
infiltrarsi nei peggiori gruppi di terroristi di Miami è stato
giocoforza, per difendere il proprio paese, il proprio popolo e
anche gli stessi Stati Uniti da azioni di terrorismo.
Il
Tribunale di Appello di Atlanta, quasi straordinariamente, non ha
accettato il ricorso “amicus curiae” (amici della corte) e questo
fatto dimostra il peso della pressione del Governo degli Stati
Uniti, ha dichiarato il Prof. Davalos della cattedra di Diritto
dell’università dell’Avana. Il ricorso presentato alla Corte di
Appello di Atlanta a nome della Società di Diritto Penale da parte
del Prof. Erik Luna della facoltà di diritto dell’Università dello
Utah presenta tutti precedenti di terrorismo commessi nell’Isola e
offre informazioni di forte interesse sul caso.
Non si
tratta di un ricorso di difesa degli accusati, ma di un principio
del diritto che permette di dare alla corte più informazioni sul
tema, di carattere generale. Questi Cinque uomini stanno dimostrando
un coraggio e una dignità straordinari e il loro comportamento
accentua l’indegnità del trattamento disumano ricevuto nelle
prigioni di alta e media sicurezza nella quali sono rinchiusi. È
netta la contraddizione dei sistemi giudiziari degli Stati Uniti che
hanno fatto ricorso ai più assurdi formalismo della legalità per
condannarli sostiene Alarcón.
Mentre nel
mondo cresce la solidarietà con questi Cinque giovani uomini -
Gerardo ha appena compiuto 38 anni e Ramón 40 - questi
intellettuali, prigionieri politici, subiscono ogni genere di
sopruso soprattutto perchè le prigioni di sicurezza prevedono la
chiusura per ogni atto di violenza e questo accade con estrema
frequenza, per il numero eccessivo di prigionieri, per la tensione,
la droga, il gioco, i problemi sessuali...
Le mogli di
Gererdo e di René e la piccola Ivette di 5 anni, figlia di quest’ultimo,
non ricevono i visti per vedere i loro cari da più di 2 anni dagli
Stati Uniti. Amnesty
Internacional ha scritto anche a Bush, protestando per tutte le
violazioni dei diritti umani contro i Cinque, ma senza risultati.
Un’amica di
Gerardo, sua compagna di scuola e religiosa della chiesa
presbiteriana è stata respinta perchè non aveva la patente di guida
degli USA, indispensabile per entrare nel carcere a quanto pare...
e così il suo lungo viaggio è stato inutile e non ha visto Gerardo.
Si dovrà
aspettare la fine dell’anno o l’inizio del prossimo, dicono gli
avvocati, per la sentenza. Nel frattempo il nostro primo dovere
verso di loro è di lavorare più che mai per rendere pubblico il loro
caso, perchè la gente sappia la verità, perchè le persone giuste e
oneste facciano loro la causa di questi cinque coraggiosi che hanno
sacrificato le proprie vite per combattere contro il terrorismo,
mentre a Miami i veri terroristi sono liberi nella città.
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