LATINOAMERICA
DAL VENEZUELA |
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IN DIFESA DELLA
LIBERTA' E SOVRANITA' DELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA
In Venezuela esiste un governo democraticamente eletto dal popolo
nel 1998, e riconfermato nel 1999 dopo l'approvazione della nuova
Costituzione elaborata da una legittima Assemblea Costituente.
Questo governo è da tempo oggetto di inaccettabili ingerenze
straniere volte ad abbatterlo col sostegno della opposizione
interna, largamente minoritaria, espressione delle vecchie elites di
potere che hanno impoverito il paese e che tutt'oggi controllano
tutti i mezzi di informazione, il potere economico e la grande
distribuzione alimentare, buona parte del sistema giudiziario, e
polizie locali al soldo dei governatori e sindaci antichavisti.
Il motivo è costituito dalle profonde trasformazioni sociali interne
in corso di attuazione da parte di questo governo presieduto da Hugo
Chavez.
Queste si possono riassumere in politiche sociali che rafforzano il
sistema sanitario gratuito per tutti con la presenza di medici e
aprendo ambulatori in zone povere delle città e delle campagne,
distribuzione equa della terra, politiche di sovranità alimentare e
ambientali nella pesca, nella gestione degli idrocarburi, per
l'accesso all'acqua, ecc, politiche di scolarizzazione e
alfabetizzazione, con la creazione di migliaia di scuole dotate di
mensa e materiale didattico. Contro di esso è stato organizzato
dapprima un colpo di stato militare, fallito grazie alla pronta ed
estesa protesta popolare unita alla reazione dei militari lealisti.
Successivamente si è tentato di paralizzare il paese con uno
sciopero generale ad oltranza organizzato con la connivenza del
sindacato dei petrolieri, legato da particolari privilegi alle
vecchie oligarchie, e fallito, dopo aver portato il paese sull' orlo
del baratro economico, grazie alla resistenza della base operaia che
ha saputo riassumere la gestione degli impianti e riattivarli
malgrado i gravi sabotaggi che li avevano seriamente danneggiati.
Fallito questo secondo tentativo oggi è in atto il terzo attraverso
una frode referendaria.
La nuova Costituzione prevede infatti, a metà del periodo del
mandato, la possibilità di revoca del Presidente come di altre
cariche elettive. Il meccanismo prevede la raccolta di un
determinato numero di firme per la richiesta del referendum stesso.
Per raggiungere il numero necessario al referendum di revoca del
Presidente l' opposizione ha compiuto varie frodi, documentate anche
da osservatori internazionali, (lavoratori obbligati a firmare sotto
minaccia di licenziamento, firme doppie o triple o di persone
decedute ecc)che ha portato all'annullamento di 400.000 firme. La
Commissione Centrale Elettorale ha individuato oltre 800 mila firme
dubbie e sta procedendo al loro esame. Quelle esaminate ad oggi e
percentualmente ritenute valide fanno ritenere che il quorum non
verrà raggiunto. In un paese "normale" il solo fatto di individuare
400.000 firme false(queste sì, non contestate da nessuno e con la
attenta vigilanza degli osservatori del Centro Carter e la
OEA)sarebbe elemento sufficiente per dichiarare fallito il tentativo
referendario, e comporterebbe conseguenze penali. Ma al contrario,
il Consiglio supremo giuridico del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ),ignorando
il parere dell'ufficio costituzionale del TSJ a non emettere
sentenze prima della verifica delle firme sospette ha accolto un
ricorso della opposizione, nel quale si dichiara che le 800000 firme
da riparare sono "valide"!!, prima ancora che si certifichi la loro
autenticità. Como ha detto il presidente Chavez,"..i morti non
possono andare a certificare le loro firme, per questo le hanno
convalidate prima.." Per timore di ciò e con queste scuse
l'opposizione sta creando disordini nel paese con morti e feriti ed
ha rilanciato al governo l'accusa di frode. Inoltre in varie zone di
frontiera sono apparsi gruppi paramilitari i cui finanziamenti e le
cui dinamiche sono purtroppo esperienza ben nota in America latina.
Parallelamente è in atto una campagna di disinformazione
internazionale dovuta in larga misura alla complicità dei mezzi di
comunicazione di massa, del Venezuela e del mondo, controllati dal
capitale nazionale e transnazionale, che presentano della
situazione un'immagine rovesciata, secondo cui un popolo oppresso
si starebbe ribellando ad un presidente violento e illegittimo,
all'unisono con le denunce bellicose del Dipartimento di stato
statunitense.
Il motivo di questo accanimento ? A livello nazionale la perdita
degli enormi privilegi dell' oligarchia locale; a livello
internazionale il controllo del settore petrolifero, alla cui
privatizzazione il Governo venezuelano si è opposto ( il Venezuela è
secondo fornitore di petrolio degli Stati Uniti non chè paese leader
nell' OPEC), inoltre la aperta opposizione del governo Chavez al
progetto dell' ALCA, l'Area di Libero Commercio delle Americhe
fortemente voluta dagli Stati Uniti e infine la sua difesa contro l'
ingerenza statunitense a Cuba.
Riteniamo necessaria ed urgente una campagna di controinformazione
che sveli queste manipolazioni ed evidenzi come in Venezuela sia
oggi al potere un Presidente democraticamente eletto e non un bieco
dittatore come descritto dai mezzi di informazione controllati o
supinamente allineati a precisi interessi politici ed economici di
controllo globale.
Giulio Girardi; Aldo Zanchetta; Rete Bolivariana Italiana; Circolo
Bolivariano Roma; MIRANCHITO Arci - Milano; Comitato di Solidarietà
con la Rivoluzione Bolivariana "La Madrugada"- Firenze; Associazione
Oltre l'Occidente; David Gianetti; Bruno Ciccaglione; Rodrigo Andrea
Rivas; Maria Salvato e Giordano Bruno Venier (Circolo Bolivariano
Antonio Gramsci - Caracas); Sabrina Benenati; Antonio Pierallini;
Lisa Clark (Beati i costruttori di pace) ; Alessio Ciacci; Casa dei
Popoli Roma; AIASP; Comitato bolivariano Roma; Michele Capuano;
Ines Venturi;
Magda Tomei (Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei
Popoli); Fiorella Bomé; Graziella Refi; Sauro Corsini; Enza Aguanno;
Alessandra Guigla; Silvia Pirollo; Associazione Nazionale di
Amicizia Italia - Cuba, circolo di Roma; Gioia Gamerra; Irene
Gherardotti; Francesco Andrea Ursino; Roberto Sarti; Ion Udroiu;
Marco Bersani (consigliere nazionale Attac Italia); Stefano Simoni;
Silvia Morozzi; Massimo Agostiniani; Circolo Bolivariano Venezia;
Davide Rossi (segretario regionale lombardo UNICOBAS L'Altrascuola);
Giovanna Vitrano; Martin E. Iglesias; Osservatorio Indipendente
sulla Regione Andina - SELVAS.ORG; Fulvio Grimaldi; Umberto G. B.
Bardella (consigliere nazionale Attac Italia); Giulio Sensi;
Fernando Massimiliano Andreoni; Pierangelo Bartolini; Giacomo
Santini; Siporcuba;
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