di
GUSTAVO B. ESTORINO
Quest’anno è stato festeggiato il 45º anniversario dell’Istituto Cubano
del Libro, il 27 aprile scorso: sono 45 anni d’esistenza, che sin dal
principio hanno compreso tutto ciò che è relazionato con l’edizione, la
stampa e la distribuzione del libro, una realtà in cui la Rivoluzione ha
concentrato tutti i suoi sforzi per sviluppare questo importante fronte
della cultura e della conoscenza.
Prima
era stata creata la Editorial Nacional de Cuba, nel 1962, con la
direzione di Alejo Carpentier, che si occupava solo del lavoro
editoriale.
Le
tipografie appartenevano alla “Impresa consolidata delle Arti Grafiche”,
del Ministero del Commercio Interno e il commercio internazionale del
libro era compito di un’impresa del Ministero del Commercio Estero,
Cubartimpex.
La
“Editorial Nacional” era a sua volta erede della tipografia “Imprenta
Nacional”, creata per decreto il 31 marzo del 1959, anche se non
cominciò a lavorare sino all’anno seguente, quando si dispose anche di
una nuova tipografia, quella che prima stampava i quotidiani Excelsior y
El País.
Nel
1960 apparve il primo libro pubblicato dal tipografia Imprenta Nacional:
“L’ingegnoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia”, il classico per
eccellenza della letteratura spagnola e il suo primo importante romanzo.
Con la
Editorial Nacional de Cuba, la Direzione Nazionale del Partito Unito
della Rivoluzione Socialista di Cuba decise di creare nel 1963, la
Editora Política, che utilizzò la vecchia tipografia Omega, dove prima
si stampavano le riviste nordamericane Selezione e Life in spagnolo.
L’Editora
Política allora pubblicava più di cento titoli annuali per diverse case
editrici come le Ediciones Venceremos, Publicaciones Económicas,
Enciclopedia Popular e le Obras Revolucionarias che presentavano i
discorsi dei principali dirigenti della Rivoluzione, soprattutto del
compagno Fidel Castro.
Altre
importanti case editrici sorte allora furono la Casa de las Américas,
l’Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba e quella del Ministero
d’Educazione.
Data le
necessità di testi per l’insegnamento superiore, per iniziativa di Fidel
si creò, nel 965, una casa editrice per libri di testo e di
consultazione : la Ediciones Revolucionarias.
Prima
del trionfo della Rivoluzione, l’attività editoriale in Cuba era molto
limitata, non si pubblicavano mai più di duecento titoli l’anno.
Attualmente esistono nel paese 176 case editrici, delle quali sette
appartengono all’Istituto Cubano del Libro: la Editorial
Científico-Técnica; Ciencias Sociales; Arte y Literatura; Gente Nueva;
Letras Cubanas; José Martí. e Oriente.
Negli
anni ’90 del secolo scorso si crearono 20 case editrici provinciali, che
sino al 2011 hanno pubblicato 510 titoli.
Le
province di Matanzas, Villa Clara, Cienfuegos, Granma, Holguín e il
municipio speciale Isola della Gioventù, contano con due case editrici
ciascuna.
Nonostante l’esistenza delle nuove tecnologie digitali che hanno
l’enorme vantaggio di compattare le informazioni e di poter disporre di
intere biblioteche in un PC o in Internet, e che richiedono solo la
disponibilità di apparecchi di computazione, il libro stampato continua
ad essere insostituibile.
Permette un grado di intimità e compenetrazione irraggiungibile sullo
schermo di un PC. Il libro stampato ci accompagna, permette di
toccarlo, di marcarlo, di annotare con la nostra calligrafia, di creare
una relazione unica con il lettore.
Prova
dell’entusiasmo che suscitano sempre i libri stampati, sono le Fiere
Internazionali del Libro, che annualmente sono convocate dall’Istituto
cubano del Libro.
La loro
popolarità è tale che le Fiere sono state estese fuori dalla capitale e
sono divenute un avvenimento in tutte le province.
La
Fiera è un evento culturale molto atteso. Con il Festival del Cinema
Latinoamericano, il Festival Internazionale del Balletto e quello
Internazionale dell’Artigianato (FIART) sono momenti che il pubblico ha
stabilito tra i suoi preferiti.
Oltre
alla Fiera, l’Istituto organizza ogni anno attività che coincidono con
le vacanze scolastiche estive, e che includono la Notte del Libro e il
Festival del Libro e la Lettura, quando i libri sono posti in vendita in
luoghi pubblici al di fuori delle abituali librerie.
Inoltre
si organizzano incontri con gli autori di alcune opere in offerta, che
parlano con i lettori presenti, così come avviene nelle Fiere del
Libro.
Gli
scrittori cubani oggi contano su un sistema editoriale che permette di
accogliere un alto numero di opere nei piani annuali, nonostante le note
difficoltà economiche che il paese deve affrontare.
Va
detto che l’organizzazione di numerosi incontri e dibattiti letterari,
oltre a seminari di questa natura, permettono una diffusione orale delle
opere e un contatto diretto necessario e conveniente con il pubblico o
con una parte.
Come
stimolo per gli scrittori cubani esistono nel paese premi letterari da
lunga data, come quelli della Casa de las Américas e la UNEAC, che
includono nell’ultimo caso il Premio David per giovani scrittori che
non hanno mai pubblicato libri. A questi vanno aggiunti quelli
patrocinati dall’Istituto cubano del libro, con i noti premi Nicolás
Guillén e Alejo Carpentier, co-auspicati dalle rispettive fondazioni che
si occupano dell’opera di questi due grandi della letteratura cubana del
XX secolo.
I
vincitori di questi premi, oltre alla pubblicazione delle opere e una
somma in denaro, si presentano in tre province del paese e sono invitati
alla Fiera del Libro di Guadalajara, in Messico; ci sono anche i premi
Oriente per la provincia di Santiago de Cuba.
L’Istituto assegna annualmente, per l’opera di tutta la vita, un Premio
Nazionale di Letteratura e il Premio Nazionale di Scienze Sociali.
Vanno
aggiunti i premi di Edizione e Disegno dei libri. Tutti questi
riconoscimenti si consegnano durante la Fiera del Libro.
Lo
sforzo editoriale della Rivoluzione, con le dure condizioni che il
blocco nordamericano impone a Cuba, è riuscito a salvaguardare lo spazio
indispensabile del libro, l’opera della cultura che ci rende liberi e
che continua ad essere il compagno costante del primo popolo che ha
sradicato l’analfabetismo in America e ha fatto dell’educazione gratuita
a tutti i livelli dell’insegnamento, un diritto umano irrinunciabile.