Presentazione del seminario
Il
seminario intitolato “La musica nei rituali religiosi a Cuba” ha ormai
raggiunto la sua terza replica all’Università di Roma “La Sapienza”,
godendo dell’appoggio della cattedra di Antropologia Religiosa, che ogni
anno mi rinnova l’invito a partecipare con questa attività nel corso del
suo insegnamento.
L’immagine
più immediata che se ne può avere è quella di una conferenza-spettacolo,
dove le parole servono a inquadrare le pratiche musicali nel contesto
originario e dove i ritmi e i canti sembrano avvalorare la stessa
prospettiva di ricerca. Inoltre una serie di fotografie, immagini
d’epoca e grafici accompagnano i vari momenti espositivi, mantenendo
sempre viva l’attenzione dell’auditorio. L’effetto che ho potuto
riscontare da parte del pubblico è comunque quello di un visibile
entusiasmo che a volte sfocia in partecipazione attiva, attraverso
domande, commenti, riflessioni di ampio raggio.
Il
seminario fornisce un’idea della dimensione cerimoniale a Cuba: per fare
ciò è necessario toccare molti aspetti, operando una ricerca
multidisciplinare. Innanzitutto bisogna illustrare la composizione
etnica dell’isola, ricchissima di culture provenienti da tutto il mondo,
evidenziando il forte apporto dei neri africani e degli spagnoli. Ciò
comporta la rievocazione di alcuni eventi storici legati alla tratta
degli schiavi, l’individuazione delle aree africane maggiormente
coinvolte in questo dramma, la descrizione sommaria delle etnie che
ebbero un peso maggiore di altre nello sviluppo delle forme folkloriche
a Cuba. Dopodiché si analizzano i processi di integrazione interetnica
tra popoli africani e il sincretismo che questi hanno operato con la
cultura cattolica, mostrando come questi fenomeni siano manifestazioni
della cultura religiosa africana, una cultura che si è preservata in
virtù del suo dinamismo, della sua apertura alle novità, delle sue
pratiche capaci di evolvere il loro contenuto senza però prescindere
dalle tipiche forme rituali. Si tenta così di ricomprendere la
dimensione del sacro secondo una prospettiva più vicina alla realtà
cubana. I riti cubani infatti si svolgono attraverso canti, cori, ritmi
di tamburi sacri e danze di possessione mediatica che permettono alle
divinità di manifestarsi e di dialogare con i fedeli. Punto centrale
della riflessione critica è quello di valutare il ruolo del corpo,
principale elemento di comprensione dell’Altro religioso, una
comprensione questa che non usa il pensiero intellettuale ma
l’incorporazione simbolica. Questo tema, lungi dall’essere esplorato in
tutta la sua vastità, viene indicato per illustrare una prospettiva
problematica e feconda, oggetto della mia ricerca come dottorando presso
l’Università di Parma.
Dopo
queste premesse l’attenzione si rivolge ai tamburi, alla loro
organizzazione interna, all’interazione che instaurano con il danzatore
e alla simbologia che tentano di suggerire con i loro ritmi. Attraverso
l’esecuzione di alcuni ritmi tipici delle principali cerimonie cubane
vengono descritti i principali culti di derivazione africana: la
santerìa, il palo-monte, la regla ararà e la società abakuà.
La
descrizione si avvarrà, oltre che di argomentazioni
storico-antropologiche, anche dell’esperienza personale avuta a Cuba,
dove mi sono trasferito assieme a Danila Massimi, per un periodo di
formazione musicale.
Sarò
accompagnato da Danila Massimi e Antonio D’Ubaldo alle percussioni e
canti.
Considerata la vastità delle tematiche coinvolte, è possibile adattare
il seminario alle esigenze diverse dei luoghi e del pubblico a cui si
propone, prediligendo una prospettiva (storica, antropologico-religiosa,
filosofica, etnomusicologica) capace di orientare il senso di tutta
l’esposizione. Per incrementare la portata spettacolare del seminario,
sarà inoltre possibile avvalersi di uno o più danzatori che
illustreranno i movimenti e le danze tradizionali, in reciproca
interazione con i ritmi.
Ritengo che questo lavoro sia sufficientemente maturo e godibile per una
sua diffusione; inoltre potrà evolversi secondo i suggerimenti degli
organizzatori, stimoli preziosi, capaci di ampliare la nostra visione
creativa e professionale.
Dott.
Giuliano Lucarini
Per contatti:
3286980126 lucarinig@tin.it