CULTURA
CUBANA
LAM, LA VITA
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LA
NASCITA DELLA FAMIGLIA LAM A CUBA (1880-1923)
di Gianfranco GIN Ginestri
La
storia cubana del meticcio afro-cinese Wifredo Lam Castilla comincia
quando nel 1850 gli Stati Uniti d’America scippano lo Stato della
California agli Stati Uniti Messicani, dando il via all’emigrazione di
braccianti cinesi nel continente americano. Nel 1860 suo padre Yam Lam
emigra da Canton a San Francisco, negli Usa, poi nel 1870 si sposta in
Messico, e nel 1880 emigra definitivamente a Cuba, nella cittadina di
Sagua La Grande, in Provincia di Las Villas (l’attuale Provincia di
Villa Clara, con capoluogo Santa Clara). Qui il maturo sessantenne
cinese Yam Lam, a Cuba chiamato Enrique, (nato nel 1820), sposa la
ventenne mulatta Ana Serafina Castilla (nata nel 1860) da cui avrà 8
figli, uno ogni due anni: Augustina 1883, Teresa 1885, Eloisa 1887, Luz
1889, Enrique 1891, Sarah 1893, Flora 1900. Poi l’ 8 dicembre 1902, nel
quartiere Coco-Solo di Sagua La Grande nasce il futuro pittore
“Wilfredo” Oscar Concepcion Lam Castilla (che 20 anni dopo, nei
documenti spagnoli, sarà erroneamente trascritto “Wifredo”, con una
“elle” in meno). Quando egli nacque il padre Enrique aveva circa 80 anni
e la madre Serafina circa 40. Nella scuola dei gesuiti di Sagua La
Grande eccelle in disegno e viene invitato dal pittore Manolo Mesa a
frequentare la migliore scuola di pittura dell’Avana, dove nel 1916
emigra adolescente, assieme alla madre e ai parenti di lei. Nel
1917-18-19 Wifredo lavora in una officina ferroviaria avanera per
mettere da parte un po’ di soldi che gli serviranno quando dovrà
frequentare (nel 1920-21-22) l’Accademia di Belle Arti “San Alejandro”
dell’ Avana, ove si sono laureati i più famosi artisti di Cuba. Poi
nell’autunno 1923, all’età di 20 anni, decide di proseguire gli studi a
Madrid, grazie ad una borsa di studio biennale concessagli dal
municipio natale di Sagua La Grande. Il giovane Wifredo pensava di
restare in Spagna solamente un paio d’anni, invece tornerà all’Avana
dopo ben 18 anni.
IL PERIODO SPAGNOLO DI WIFREDO LAM (1923-1938).
Nell’autunno 1923, giunto a Madrid, Lam inizia gli studi
all’Accademia di Belle Arti “San Fernando”, e frequenta il Museo del
Prado, ammirando i capolavori dei vari maestri. Nei caffè madrileni
incontra Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti, Salvador Dalì, e
altri. E’ in questo periodo che si avvicina al marxismo, leggendo
opere di Marx ed Engels. E’ affascinato dalla Rivoluzione d’
Ottobre e dalla costruzione del socialismo in Urss. In Spagna Lam
perde la timidezza campagnola cubana e diventa uno sciupafemmine. Nel
1926 a Sagua La Grande muore suo padre, ultracentenario. Nel 1928
egli realizza la sua prima personale alla Galleria Vilches di Madrid,
con soggetti contadini e campestri. Lo stesso anno visita la vicina
città antica di Cueca, dove conosce la ragazza che diventerà la sua
prima moglie: la spagnola Eva Sebastiana Pirez, che sposa nel 1929 e con
la quale vivrà nella capitale assieme al figlio Wifredo nato poco dopo
il matrimonio. Nel 1930 la Spagna è in grande crisi economica a causa
del crollo del 1929 degli Usa. All’inizio del 1931 avviene una tragedia:
la moglie e il figlio di Lam muoiono di tubercolosi. Il 30enne Wifredo
è disperato e sull’orlo del suicidio. Lo salverà l’impegno politico.
Nell’aprile 1931 nasce la Repubblica Spagnola e Lam frequenta gli
intellettuali cubani presenti nella capitale, come lo scrittore Alejo
Carpemtier e il poeta Nicolas Guillen. Nel luglio 1936 avviene il
golpe militare di Francisco Franco (aiutato da Hitler e Mussolini)
contro il Fronte Popolare Spagnolo che ha appena stravinto le elezioni.
Wifredo si schiera immediatamente con le milizie operaie repubblicane
antifasciste. A Barcellona entra in contatto con la più avanzata
avanguardia artistica spagnola. Inizia la guerra civile che terminerà
nel 1939 con la vittoria dei falangisti di Franco. Un anno prima di
questa tragica disfatta, con una lettera di presentazione per
Pablo Picasso (che ha vent’anni più di lui) fornitagli dal pittore
madrileno Manuel Manolo Huguè, Lam abbandona la Spagna e va a Parigi,
dove giunge nel maggio 1938, e qui diventa allievo-amico del grande
Maestro.
IL
PRIMO PERIODO PARIGINO DI LAM (1938-1941).
Dal
maggio 1938, a Parigi, Lam inizia a frequentare assiduamente il Museè de
l’Homme per conoscere e studiare l’arte africana e oceanica. Tramite
Picasso egli entra in contatto con Andrè Bretòn e con i surrealisti.
Picasso gli presenta anche il suo agente Pierre Loeb. Nel 1939 a Parigi
rintraccia la giovane antinazista tedesca Helena Holzer, che un paio
d’anni prima, durante la guerra civile spagnola era stata la direttrice
del laboratorio dell’Ospedale Santa Coloma di Barcellona. Si erano
persi di vista per cause belliche. A Parigi l’amicizia si trasforma in
amore, e i due vanno a vivere assieme senza sposarsi. Nel 1940 Hitler e
Mussolini iniziano a fare assurde e tragiche guerre in mezzo mondo.
In maggio il fronte francese crolla e in giugno i nazisti entrano a
Parigi, iniziando la caccia agli antifascisti. Lam saluta Picasso e
fugge a Marsiglia, ove con Helena va a vivere vicino al porto, in attesa
di un visto e di una nave per gli Stati Uniti, che giungono nel maggio
1941 per l’interessamento di Peggy Guggenheim, generosa gallerista
miliardaria statunitense che fa imbarcare gratuitamente 300 artisti
antifascisti, salvando loro la vita. Wifredo ed Helena però non vengono
fatti sbarcare in Usa, quindi ripiegano su Cuba, che nel 1941 è
governata dal militare Fulgenzio Batista (in una coalizione
antifascista) con anche ministri socialcomunisti. Lam rivede per la
prima volta la sua isola dopo 18 anni.
IL
PERIODO ARTISTICO CUBANO E “LA GIUNGLA” (1941-1952).
Nel
1941 Lam dapprima vive all’Avana Vecchia e poi nel Quartiere Luyano;
quindi nel biennio 1942-43 va nella vicina Marianao, nel Reparto Buen
Retiro, in Calle Panorama 42, dove nel grande patio inizia a dipinge il
suo massimo capolavoro, intitolato “La Giungla”. Nel 1944 a Sagua La
Grande muore la sua amatissima madre ultraottantenne, Serafina. Nello
stesso anno il quarantenne Lam fa il più gran colpaccio della sua vita:
vende la sua opera “La Giungla” al notissimo Museo d’Arte Moderna di New
York diretto da Sweeney. Finalmente usciti dalla miseria Wifredo ed
Helena si sposano all’Avana, e nel 1945-46 vanno ad Haiti a studiare
l’arte pittorica nei riti sincretici religiosi della Santeria-Vu-Du.
Grazie alla grande fama che gli ha dato “La Giungla”, Lam viene ora
invitato a esporre e a vendere quadri in molti paesi: tra il 1947 e il
1950 fa spola continua tra Europa e America. Nel 1951 il 50enne Wifredo
Lam divorzia dalla seconda moglie Helena Holzer, poi ottiene il 1°
Premio del Salone Nazionale dell’Avana, e quindi nel 1952 decide di
tornare a Parigi.
IL
SECONDO PERIODO PARIGINO (1952-1962).
A Parigi, nel 1952, va ad abitare con Sara Sluger, una giovane
giornalista argentina. Poi va a vivere con la giovane attrice francese
Nicole Raoul (e nascerà il figlio Manuel). Nel 1953-56 Lam, che ha
ripreso a frequentare Pablo Picasso e il suo agente Pierre Loeb, è
chiamato ad esporre presso galleristi di mezzo mondo. Quindi nel 1957,
in Italia, nella regione Liguria, inizia a dedicarsi alla ceramica
artistica nella cittadina di Albisola Mare, assieme all’artista svedese
Lou Laurin, una 20enne conosciuta poco tempo prima a Parigi. Nel gennaio
1959 Lam vorrebbe andare a Cuba a festeggiare la vittoria della
Revoluciòn, ma rimanda il viaggio per motivi di lavoro. Nel 1960 Lou
Laurin diventa la sua terza moglie. Si sposano a Manhattan, nella città
di New York, e poi avranno tre figli maschi: nel 1961 Eskil, nel 1963
Timour, nel 1969 Jonas, (il primo nasce in Francia e gli altri due in
Italia).
IL
VENTENNIO CERAMICO ITALIANO, CON VARI VIAGGI ALL’AVANA (1962-1982).
Lam è
un fedelissimo della Rivoluzione Cubana di Fidel Castro ma ama lavorare
in Italia, dove vi resta per ben vent’anni dal 1962 in poi, fino a pochi
giorni prima della sua morte.
Dal
1963, quasi tutti gli anni, viene invitato a esporre nelle più
importanti gallerie avanere. Nel 1966, nel Museo di Belle Arti
dell’Avana, egli dipinge il capolavoro “Terzo Mondo” (tuttora esposto
nel palazzo del nuovo museo avanero situato di fronte al Yate Granma).
Nel 1968 partecipa al Congresso Culturale dell’Avana, dove incontra
intellettuali mondiali. Nel 1974 il regista italiano Italo Mussa gira a
Milano e Albisola Mare un filmato su di lui. Nel 1975, a Bologna,
presenta la sua prima grande esposizione di ceramiche artistiche. Dal
1978 Lam non riesce più a camminare ed è costretto a girare con la sedia
a rotelle. Nel 1979 il noto regista cubano Humberto Solas termina un
documentario sulla sua vita. Nel 1980 va a Cuba per cure, e con la sua
sedia a rotelle si reca a una marcia popolare. In tale anno è nominato
presidente onorario del Festival del Nuovo Cinema dell’Avana. Nel 1981
è invitato a Cuba a un grande incontro mondiale di solidarietà con la
Revoluciòn, e qui il ministro della cultura Armando Hart Davalos gli
consegna la medaglia Felix Varela del Consiglio di Stato della
Repubblica di Cuba. Nella stessa occasione riceve anche la medaglia
dell’Ordine dei Combattenti Internazionalisti, per la sua partecipazione
alla guerra antifascista spagnola 1936-39. Nel 1982, ultimo anno della
sua vità è ad Albisola Mare, e qui ha un gravissimo ictus. I famigliari
pensano di curarlo in Francia e lo trasportano a Parigi, ma muore poco
dopo: il giorno 11 settembre 1982. Il corpo viene cremato e le sue
ceneri vengono portate all’Avana, e custodite nel grande Cimitero
Monumentale Cristobal Colon, nel sacrario dei combattenti rivoluzionali
internazionalisti.
L’EREDE ARTISTICO DEL MAESTRO LAM ORA E’ IL MAESTRO SOSABRAVO.
Il
Centro Artistico Culturale intitolato a Wifredo Lam è di fianco alla
Cattedrale dell’Avana.
Oggi
a Cuba l’erede artistico di Lam è Alfredo Sosa Bravo (in arte Sosabravo)
pure lui nato a Sagua la Grande (nel 1930) e anche lui molto amante
dell'Italia, dove ha dipinto murales a Marzabotto Bolognese e in
numerosi altri luoghi, e dove ha fatto varie opere con vetri artistici
nell’Isola di Murano situata nella Laguna Veneziana, e anche ceramiche
artistiche ad Albisola Mare (dove nel 2007 è stata inaugurata una piazza
dedicata a Lam).
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