ESCLUSIVA SIPORCUBA UNICO MEDIA
ITALIANO PRESENTE
CHE COS’È LA CELAC?
Le origini
La Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici –
CELAC – è stata costituita il 23 febbraio del 2010 in occasione della
celebrazione del Vertice dell’Unità dell’America Latina e dei Caraibi
nella Riviera Maya, in Messico, e posta in funzione il 3 dicembre del
2011 durante il Vertice di Caracas, nella cornice del III Vertice
dell’America Latina e dei Caraibi sull’Integrazione e lo Sviluppo e il
XXII Vertice del Meccanismo Permanente di Consultazione e Concertazione
Politica – Gruppo di Rio – al culmine del processo di convergenza tra
le due entità.
In questa forma si è stabilito un foro che raggruppa i 3
Stati sovrani della regione e che cerca d’approfondire l’integrazione
politica, economica, sociale e culturale dell’America Latina e dei
Caraibi, basata nel pieno rispetto per la democrazia e i diritti
umani.
Il Cile ha esercitato la presidenza pro tempore (PPT)
della CELAC sino alla realizzazione del I Vertice CELAC che si è svolto
a Santiago del Cile il 27 e 28 gennaio del 2013. Nel 2013 la PPT è
stata esercitata da Cuba, e nel 2014 passerà alla Costa Rica.
Gli obiettivi
Tre gli obiettivi della CELAC, si segnala:
Riaffermare che la preservazione della democrazia e dei
valori democratici, la vigenza delle istituzioni e dello Stato di
Diritto, l’impegno con il rispetto e la piena vigenza di tutti i diritti
umani per tutti, sono obiettivi essenziali dei nostro paesi.
Intensificare il dialogo politico tra i nostri Stati e
tradurre, attraverso la concertazione politica, i nostri principi e
valori in consensi. La regione necessita un’istanza di concertazione
politica forte, che garantisca la sua posizione internazionale e si
traduca in azioni rapide ed efficaci che promuovano gli interessi
latinoamericani e caraibici, di fronte ai nuovi temi dell’agenda
internazionale.
Intensificare la concertazione delle posizioni regionali
di fronte alle riunioni e le conferenze di portata globale, e adottare
un profilo più dinamico a favore della concertazione politica e del
lavoro d’interlocuzione con altre regioni e paesi, nella convinzione
che questo dialogo contribuisce a proiettare la regione e ad accrescere
la sua influenza nello scenario internazionale globalizzato e
interdipendente.
Stimolare un’agenda integrata, basata nel patrimonio del
gruppo di Río e gli accordi della CALEC, oltre che nei meccanismi e i
gruppi d’integrazione, cooperazione e concertazione già esistenti, che
costituiscono tutti insieme un importante attivo regionale che si
sostiene su principi e valori condivisi, con il proposito di dare
continuità ai nostri mandati, mediante un programma di lavoro che
promuova i vincoli effettivi, la cooperazione la crescita economica con
questa giustizia sociale e in armonia con la natura, per uno sviluppo
sostenibile e l’integrazione dell’America Latina e i Caraibi nel loro
insieme.
La CELAC è formata da:
Il Vertice dei capi di Stato e di Governo, istanza
suprema della Comunità.
I suoi compiti sono:
Designare lo Stato sede della seguente riunione e chi
eserciterà la Presidenza Pro Tempore.
Definire le linee di direzione e delle politiche,
stabilire le priorità, le strategie e i piani d’azione per realizzare
gli obiettivi della CELAC.
Adottare le linee politiche e le strategie per le
relazioni con terzi Stati e le organizzazioni e i fori inter
governativi di carattere internazionale, regionale o sub -regionale.
Le Riunioni dei Ministri delle Relazioni Estere.
Se riuniscono in maniera ordinaria due volte l’anno. Le
caratteristiche sono:
Adottare risoluzioni ed emettere dichiarazioni su temi
di carattere regionale o internazionale, d’interesse per i paesi della
regione.
La
Presidenza Pro Tempore
Si esercita per un periodo di un anno nel quale si
effettueranno varie riunioni.
È l’organo d’appoggio istituzionale tecnico e
amministrativo della CELAC. Tra le sue funzioni:
Preparare, convocare y presiedere i Vertici dei capi di
Stato e di Governo, i le riunioni dei ministri degli Esteri e dei
coordinatori nazionali, così come le riunioni dei meccanismi regionali e
sub regionali d’integrazione.
Le riunioni dei coordinatori nazionali:
Gli Stati membri si vincoleranno alla Presidenza Pro-
Tempore per mezzo dei Coordinatori Nazionali che saranno responsabili
del coordinamento e del seguimento diretto dei temi in discussione.
I loro attributi sono:
Coordinare a livello nazionale i temi di unità, dialogo e
concertazione politica regionale d’interesse per l’agenda della CELAC.
Essere una delle istanze di vincolo e coordinamento per i
temi dell’unità, la concertazione e il dialogo politico.
Le riunioni specializzate:
Attenderanno aree d’interesse e altre, con la priorità
della promozione dell’unità, l’integrazione, la cooperazione regionale,
saranno convocate dalla presidenza Pro Tempore in accordo con quanto
stabilito nel programma di lavoro biennale della CELAC.
La Troika Ampliata
È formata dallo Stato che svolge la Presidenza Pro
Tempore, da quello che lo ha preceduto in questa responsabilità e da
quello che gli succederà, più uno Stato membro del
CARICOM.
La Troika Ampliata è automaticamente costituita al
momento dell’elezione dello stato membro che assume la Presidencia Pro
Tempore della CELAC.
La detta Troika Ampliata della CELAC è formata da questi
paesi:
Cuba, che ha assunto la Presidenza Pro Tempore ed è la
sede ora del Vertice.
Cile, presidente precedente
Costa Rica, sede del prossimo Vertice.
Trinidad y Tobago, Presidente Pro Témpore de la Comunidad
del Caribe, CARICOM.
LA TELEVISIONE CUBANA TRASMETTERÀ IL SEGNALE UFFICIALE
DEL II VERTICE DELLA CELAC
La televisione cubana trasmetterà il segnale ufficiale
del II Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC).
Il sito web celac.cubaminrex.cu ha informato che le trasmissioni
inizieranno il prossimo 27 gennaio, quando si riuniranno i ministri
degli Esteri, il giorno prima della riunione dei capi di Stato e di
Governo e dei loro rappresentanti, il 28 e 29 gennaio. Ieri,
sabato 25 e oggi domenica 26, il centro espositivo Pabexpo accoglie i
Coordinatori Nazionali - soprattutto vice ministri degli Esteri - che
analizzano una trentina di documenti speciali e la Dichiarazione de
L’Avana.
Il tema centrale dei dibattiti tra i rappresentanti dei
33 Stati membri della CELAC è la lotta contro la fame, la povertà e le
disuguaglianze.
I
COORDINATORI DELLA CELAC FISSANO LE POSIZIONI PER IL VERTICE
I
Coordinatori nazionali dei paesi che formano la Comunità degli Stati
Latinoamericani e Caraibici hanno iniziato oggi a L’Avana le loro
sessioni prima del II Vertice della CELAC che fisserà la posizione
comune su importanti temi regionali e internazionali.
I coordinatori nazionali, in maggioranza vicecancellieri, devono
accordare la Dichiarazione de L’Avana e una trentina di comunicati
speciali che vanno dall’ v appoggio all’Argentina e alla causa delle
Malvine, al blocco contro Cuba, la difesa delle risorse naturali, i
diritti dei popoli originari e altro
Il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha detto ieri che questi
documenti si stanno discutendo da diverse settimane ed ha assicurato che
la dichiarazione de L’Avana conta su un ampio consenso.
La riunione dei coordinatori nazionali si svolge a porte chiuse e potrà
tenere varie sessioni deliberative, sino ad ottenere il maggior
consenso possibile sulle proposte che portano i governi. Questo è il
passo che precede il segmento che si riunirà lunedì 27 gennaio, con i
ministri degli Esteri del gruppo dell’emisfero, eccetto gli Stati Uniti
e il Canada. Il titolare cubano degli Esteri ha detto che la CELAC ha
relazioni con altri blocchi e paesi, e che lavora per essere l’unico
interlocutore dell’America Latina e dei Caraibi.
Rodríguez ha assicurato che l’appuntamento a L’Avana sarà un passo
avanti nel consolidamento, l’unita e la sovranità della regione.
Cuba ha occupato nel 2013 la presidenza pro tempore della CELAC,
mettendo al centro la battaglia contro la fame, la disuguaglianza e la
miseria, e per una maggior integrazione delle nazioni dei Carabi.
Una delle proposte cubane è che la riunione adotti l’impegno di
trasformare l’America Latina e i Caraibi in una zona di pace, libera
dalle armi nucleari.
ROUSSEFF,
MARTELLY, MORALES E BAN KI-MOON ARRIVANO OGGI A L’AVANA
La presidentessa del Brasile, Dilma Rousseff, con il
presidente della Bolivia, Evo Morales di Haiti, Michel Martelly e il
segretario generale della ONU, Ban Ki-moon, arrivano oggi domenica 26 a
L’Avana per partecipare al II Vertice della CELAC. Ugualmente arrivano
i ministri degli Esteri di diversi paesi membri della CELAC, dato che è
prevista per domani la riunione a questo livello, che precede il
Vertice.
Dilma Rousseff arriverà nel pomeriggio e non solo
parteciperà al Vertice, ma domani lunedì 27, inaugurerà con Raúl Castro,
presidente di Cuba, la prima fase del porto di Mariel, un’infrastruttura
che conta con il finanziamento del Brasile.
Più tardi oggi, giungerà il presidente di Haiti ed Evo
Morales sarà a Cuba verso le 23.00, ora locale. Ancora più tardi
giungerà il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, uno
degli invitati internazionali al Vertice regionale.
Durante il suo soggiorno a L’Avana, Ban incontrerà alcune
autorità cubane e diversi leaders della CELAC. Inoltre visiterà progetti
delle Nazioni Unite nell’Isola.
Lunedì giungeranno gli altri presidenti che
parteciperanno all’appuntamento e il segretario generale
dell’Organizzazione degli Stati Americani, OSA, José Miguel Insulza.
La presidentessa argentina Cristina Fernández è stata la
prima capo di Stato arrivata a Cuba sabato 25.
La CELAC è stata creata il 3 dicembre del 2011 a Caracas
(Venezuela), promossa dal leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo
Chávez, e da altri capi di Stato della regione.
Raggruppa 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi ed è
il maggior meccanismo regionale di dialogo e concertazione politica
dedicato a rinforzare vincoli di consolidamento della sovranità e
dell’integrazione dei popoli latinoamericani.
DUE FACCE DEL MONDO: “A DAVOS VANNO QUELLI CHE CERCANO LA
CONCENTRAZIONE DELLA RICCHEZZA. ALLA CELAC NOI CHE NON VOGLIAMO QUESTO”
Il governatore della provincia argentina Entre Ríos,
Sergio Urribarri, ha detto che: “Quello che cercano coloro che vanno a
Davos, e partecipano al Foro Mondiale Economico, è la concentrazione
della ricchezza, mentre al contrario, noi che andiamo al Vertice della
CELAC proponiamo a L’Avana una distribuzione più equa”.
Urribarri ha spiegato in questo modo la sua presenza
nella delegazione ufficiale che è giunta a L’Avana per partecipare al II
Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi - CELAC
- accompagnando la presidentessa Cristina Fernández de Kirchner.
“Abbiamo molte aspettative con questo incontro della
CELAC e siamo convinti che l’Argentina è molto rispettata in questo
ambito, perchè da dieci anni nel paese c’è uno Stato presente che non
lascia nessun cittadino alla deriva”, ha sottolineato il governatore
provinciale peronista.
“In questo incontro di Davos (al quale ha partecipato il
capo del governo di Buenos Aires,
Mauricio Macri) c’è chiaramente una concentrazione di
grandi imprenditori e degli uomini più ricchi del mondo, che cercano il
contrario di quello che noi cerchiamo qui”, ha aggiunto Uribarri.
“Quello che cercano gli uomini che vanno a Davos è la
concentrazione della ricchezza e quello che vogliamo con la CELAC è una
distribuzione più equa”, ha detto.
Uno dei temi fondamentali dell’incontro che riunirà capi
di Stato e di Governo di 33 paesi della regione è il benessere
dell’essere umano.
“Veniamo con l’aspettativa su altri temi e immagino che le Malvine
saranno un tema da trattare e che l’Argentina ratificherà fermamente
quello che sostiene da dieci anni, e che la maggioranza dei paesi della
CELAC - forse la totalità - sostiene a sua volta: il reclamo della
sovranità argentina”, ha concluso Uribarri.
PRATICAMENTE CONCLUSA LA DICHIARAZIONE FINALE DELLA CELAC
“La Dichiarazione de L’Avana, documento finale che sarà
approvato dai capi di Stato e di Governo nel II Vertice della Comunità
degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi - CELAC - è un processo
praticamente concluso a livello dei Coordinatori Nazionali”, ha detto
Abelardo Moreno, vice ministro degli Esteri cubano, parlando alla stampa
accreditata in Pabexpo, a ovest della capitale, domenica 26 gennaio di
sera, segnalando che nel testo si presentano i problemi fondamentali
che colpiscono attualmente i paesi dell’America Latina e dei Caraibi,
come la povertà, la fame e la disuguaglianza, tra i tanti.
“Il documento ha più di 80 pagine, ha spiegato il
diplomatico, ed ha un carattere iniziale che indica qual’è lo stato
attuale della CELAC e verso dove s’incammina.
Un altro aspetto rilevante del testo è il rifiuto di
qualsiasi misura economica di carattere coercitivo, come il blocco
economico commerciale e finanziario che gli Stati Uniti mantengono
contro Cuba.
Inoltre si domanda al governo nordamericano l’esclusione
dell’Isola dalla detta “lista degli Stati patrocinatori di terrorismo.
Moreno ha precisato che si chiede inoltre di continuare
la battaglia per la decolonizzazione di Puerto Rico e il legittimo
reclamo dell’Argentina per la sovranità sulle Isole Malvine.
“Si tratta di una dichiarazione che contribuisce al
consolidamento della CELAC”, ha sostenuto il vice ministro cubano, ed ha
affermato che oggi, lunedì 27, si svolge l’appuntamento che riunisce i
cancellieri dei 33 paesi che formano il meccanismo di concertazione.
“Si
lavora anche alla confezione dei documenti che formeranno le
dichiarazioni speciali che i ministri delle Relazioni Estere devono
approvare, come faranno successivamente i capi di Stato e di Governo
nei giorni 28 e 29”, ha affermato ancora Abelardo Moreno.
LE FRASI DELLA CELAC
“La Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici è la
nostra opera più preziosa. Simbolicamente, consolida il concetto di
una regione unita e sovrana, impegnata con un destino comune”. Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz nel Vertice della fondazione della CELAC.
Caracas, il 3 dicembre del 2011.
“La CELAC è la pietra miliare dell’unità e dello sviluppo
dell’America latina”. Hugo Chávez Frías, nel Vertice della fondazione
della CELAC, a Caracas, il 3 dicembre del 2011.
“ Dobbiamo realizzare l’integrazione, il nostro nuovo
paradigma lo esige (…), un nuovo paradigma con inclusione sociale”.
Presidentessa del Brasile, Dilma Rousseff, nell’intervento al Vertice
della fondazione della CELAC, a Caracas, 2011.
“La CELAC è una vittoria dei popoli che si rafforza ogni
giorno di più”. Daniel Ortega, presidente del Nicaragua, nel I Vertice
della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, Cile, 2013.
“Solo attraverso la solidarietà e la fraternità possiamo
assicurare il futuro”. Michel Martelly, presidente di Haiti, nel
Vertice della fondazione della CELAC, Venezuela, 2011.
“L’integrazione dell’America Latina non è più un sogno,
un’aspirazione, ma è divenuta oggi la necessità di sopravvivenza per i
popoli della regione”. Presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, in
un’intervista con Prensa Latina, nella Repubblica Dominicana, aprile,
2013.
“Dopo più di 500 anni di Resistenza Indigena contro le
Colonie, dopo 200 anni dall’ Indipendenza, i paesi divisi dalle potenze,
saccheggiati dalle multinazionali, i paesi oppressi politicamente,
alienati culturalmente, ci riuniamo per poter cercare un’Integrazione,
ma un’Integrazione per la liberazione dei nostri Popoli”.
Presidente della Bolivia, Evo Morales, nel Vértice della fondazione, in
Venezuela, 2011.
“È giunto il momento di realizzare con i fatti e non con
le parole la volontà di coloro che hanno sognato un giorno per i nostri
popoli una grande patria comune, meritevole di rispetto e di
riconoscimento universale”. Fidel Castro Ruz.
Discorso
nella sessione inaugurale del Primera Cumbre Iberoamericana, effettuata
a
Guadalajara, Messico,
18 luglio
1991.
“Mi sono sempre chiesto se è possibile il futuro, se sono
possibili l’indipendenza, la sicurezza e lo sviluppo dei nostri paesi,
se sono possibili i sogni di benessere e di giustizia sociale, senza la
più stretta unione delle loro economie e delle loro forze”. Fidel
Castro Ruz. Discorso nella sessione inaugurale del Terzo Vertice
Ispanoamericano a Salvador de Bahía, Brasile, il 15 luglio del 1993.
“L’America Nostra quella di cui parlò Martí, quella, è la CELAC”. Ralph
Gonsalves, Primo Ministro di San Vicente y las Granadinas nella
Cerimonia per il 54º Anniversario del trionfo della Rivoluzione, il 24
gennaio del 2013.
I PAESI PRESENTI ALLA
CELAC AVANA 2014
(clicca sulla miniatura per ingrandire la foto)
IL VERTICE DELLA CELAC CONSOLIDERÀ IL CAMMINO DEI
LIBERATORI, HA ASSICURATO IL PRESIDENTE MADURO
“Il II Vertice della Comunità dei Paesi Latinoamericani e
dei Caraibi -CELAC - consoliderà il cammino dei Liberatori” ha
assicurato ieri, domenica 26, il presidente del Venezuela, Nicolás
Maduro, giungendo nella capitale cubana per partecipare all’appuntamento
del meccanismo regionale fondato in Venezuela nel 2011. La regione va
unita, percorrendo un solo cammino, quello della nuova indipendenza,
dell’unione, della libertà e l’impegno comune sognato dal Libertador
Simón Bolívar”, ha aggiunto Maduro che parteciperà al segmento dei capi
di Stato e di Governo che si svolgerà da domani, martedì 28 e mercoledì
29.
Veniamo a consolidare il cammino della CELAC.
“Veniamo con i vivi ricordi di tante lotte nel cammino
percorso in questa Nuestra America sino al Vertice storico de L’Avana”,
ha detto Maduro nell’Aeroporto Internazionale José Martí della capitale
cubana. In un altro momento ha indicato che Cuba e Venezuela hanno una
storia in comune di solidarietà e identità gigantesche ed ha ricordato
in questo senso la visita del leader della Rivoluzione cubana, Fidel
Castro in Venezuela, 55 anni fa.
“In un giorno come questo Fidel venne nella nostra
patria, portando il ringraziamento infinito del popolo cubano”, ha
ricordato, ed ha aggiunto che arrivava a L’Avana con il ricordo di
Chávez e il suo amore infinito per la Rivoluzione cubana, per il popolo
e per suo padre Fidel. Poco prima il ministro degli Esteri del
Venezuela, Elías Jaua, aveva sostenuto che il primo grande successo di
quest’anno nella gestione di Cuba come presidente Pro Tempore della
CELAC è stata la vittoria della dignità di fronte all’isolamento.
Jaua, che oggi partecipa al segmento dei ministri degli
Esteri all’appuntamento che si svolge a Pabexpo, ha assicurato che:
“Siamo stati testimoni dell’insieme delle riunioni, con risultati
positivi, della crescita dei vincoli della CELAC con altri blocchi
d’integrazione come i BRICS (gruppo delle economie emergenti formato da
Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), l’Unione Europea, e la
partecipazione attiva ai dibattiti nel seno degli organismi
multilaterali.
JOSÉ MARTÍ E LA CELAC
Il 28 e 29 gennaio si svolge a L’Avana il II Vertice
della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), con la
partecipazione dei rappresentanti delle 33 nazioni membri del blocco.
La giornata inaugurale coincide felicemente con il 161º
anniversario della nascita dell’ Eroe Nazionale cubano, José Martí.
È precisamente Martí il più grande continuatore del
sogno di Simón Bolívar, uno dei precursori dell’attuale sforzo
d’integrazione con il quale le nazioni di "Nuestra América" avanzano
verso l’unità, su una base di rispetto della diversità e senza la tutela
degli
Stati Uniti.
"L’America deve promuovere tutto quello che avvicina i
popoli e respingere tutto quello che li divide”, affermò l’Apostolo
dell’indipendenza cubana nel 1891.
Oggi realizzare quello che affermò il pensatore è forse
la sfida, l’obiettivo più importante per la giovane CELAC, in tempi nei
quali si pretende di subordinare i nostri interessi a quelli
dell’America che non è nostra, con metodi divisionisti.
Martí non ha mai incitato ad un odio futile contro la
poderosa nazione del nord, ma all’analisi profonda delle minacce e dei
pericoli che offriva già alla regione questa potenza durante l’epoca in
cui gli toccò vivere.
Martí descrisse con la sua penna di giornalista quello
che significavano da allora per l’America Latina e i Caraibi la
voracità, la cupidigia e la bramosia d’annessione degli Stati
Uniti.
La sua genialità e l’impegno latino-americanista gli
permisero di avvertire e denunciare opportunamente "la politica
secolare e confessa di predominio di un vicino forte e ambizioso",
concretata con la convocazione da parte di questa nazione nel 1889
della Prima Conferenza Internazionale Americana, con il pretesto di
fomentare la pace e la prosperità.
Nella sua terza cronaca sulla riunione, Martí commenta:
"L’America spagnola ha saputo salvarsi dalla Spagna e adesso, dopo aver
visto con occhi di giudizio i precedenti, le cause e i fattori della
riunione, è urgente dire, perchè è la verità, che per l’America spagnola
è giunta l’ora di dichiarare la sua seconda indipendenza”.
La CELAC è chiamata a consolidarsi come meccanismo della
vera integrazione latinoamericana e caraibica. Sulla base del rispetto
della sovranità degli Stati e del multi-lateralismo, s’impegna a
rappresentare gli interessi legittimi della regione presso
l’Organizzazione delle Nazioni Unite e altri fori internazionali a
livello globale.
A questo proposito ha contribuito indubbiamente la
presidenza esercitata da Cuba durante il 2013, grazie alla sua
esperienza come membro di altri organismi promotori dell’unità
regionale, che operano per la solidarietà, la complementarità e l’unità
reale dei popoli.
Durante questo periodo l’Isola ha realizzato il suo
impegno di “lavorare per la pace, la giustizia, lo sviluppo, la
cooperazione, l’intesa e la solidarietà, con totale rispetto del
diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e i principi
fondamentali che dirigono le relazioni tra i paesi”.
Il 29
gennaio al termine del II Vertice della CELAC, Cuba consegnerà la
presidenza pro tempore alla Costa Rica, e continuerà a far parte della
troika
dirigenti dell’ente, ampliata con CARICOM, e alla quale si sommerà
l’Ecuador,
che
assumerà la presidenza nel 2015.
I COORDINATORI NAZIONALI HANNO DICHIARATO L’AMERICA
LATINA E I CARABI, ZONA DI PACE
I Coordinatori Nazionali della Comunità degli Stati
Latinoamericani e Caraibici (CELAC) hanno approvato ieri, sabato 25, un
documento che proclama l’ America Latina e i Caraibi come Zona di Pace.
Il fatto è una conquista per la regione, ha informato il
vice ministro degli Esteri cubano Abelardo Moreno, parlando alla stampa
in Pabexpo, sede del II Vertice della CELAC.
Il testo, come il resto delle dichiarazioni emesse, dovrà
essere approvato dai ministri degli Esteri domani, lunedì 27, e quindi
dai capi di Stato e di Governo, il 28 e il 29 gennaio.
La dichiarazione di una Zona di Pace impegna gli i membri
del blocco al rispetto dei principi e delle norme del Diritto
Internazionale e alla soluzione pacifica delle controversie.
“In questo modo si allontana per sempre la minaccia
dell’oso della forza nella nostra regione”, ha sostenuto Moreno,
Coordinatore Nazionale di Cuba.
Ugualmente c’è l’impegno dei paesi membri della Comunità,
fondata nel 2011, di rispettare strettamente l’obbligo di non intervento
nei temi interni di qualsiasi altro Stato.
Moreno ha segnalato che con il testo, le 33 nazioni
indipendenti situate a sud del fiume Bravo, ( Rio Bravo), sostengono la
preservazione della loro sovranità e auto determinazione, il rispetto
per tutti i paesi di scegliere il proprio sistema politico, economico,
sociale e culturale, come condizione esenziale per garantire la
convivenza pacifica.
Un altro documento approvato nella giornata di lavoro,
definita da Moreno fruttifera, è stato quello relazionato alla decisione
di stabilire un Foro di Cooperazione Cina-CELAC.
Il vice ministro cubano delle Relazioni Estere ha
indicato che con questo documento si permette l’istituzionalizzazione e
il consolidamento della cooperazione, di ogni tipo, tra la nazione
asiatica e il blocco.
“In futuro si decideranno gli interessi fondamentali
della regione attorno al meccanismo”, ha aggiunto il funzionario.
Moreno ha anticipato che tra sabato e domenica si
approveranno circa 20 dichiarazioni speciali.
Un altro tema di cui si occupano i Coordinatori Nazionali
a L’Avana è l’approvazione del piano d’azione della CELAC per il 2014.
Moreno ha detto che ci sono progressi nei negoziati del
documento ed ha identificato vari temi, come la sicurezza alimentare, lo
sradicamento della fame e della povertà, come temi di consenso.
“Sono stati creati due gruppi di lavoro, ha detto, che
stanno discutendo le differenti dichiarazioni speciali, e quelli che
abbiamo chiamato “comunicati speciali” ora sono “dichiarazioni
speciali”, ha specificato, aggiungendo che: “I negoziati sono stati
complessi, ma la volontà di tutti i paesi membri della CELAC che è far
avanzare la nostra Comunità, ha primeggiato”.
I documenti approvati dai Coordinatori Nazionali saranno
presentati ai ministri degli Esteri lunedì 27 e quindi ai capi di Stato
e di Governo il 28 e 29 gennaio.
In accordo con la struttura della CELAC, tra i compiti
dei Coordinatori Nazionali c’è la sistemazione, in ogni paese, dei temi
di unità, dialogo e concertazione politica regionale d’interesse per
l’agenda del meccanismo inter-governativo.
Inoltre i Coordinatori devono essere istanza di vincolo
per i programmi, i progetti e le iniziative d’integrazione, cooperazione
e sviluppo.
EVO MORALES ANTICIPA LE PROPOSTE BOLIVIANE AL VERTICE
CELAC
Il presidente boliviano, Evo Morales, ha anticipato i
temi fondamentali che il suo governo porterà al II Vertice della
Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi - CELAC -che si
realizzerà martedì e mercoledì 28 e 29 gennaio.
Poco prima di partire per L’Avana, Morales ha informato
in una conferenza stampa, che nella riunione si presenteranno anche come
comunicati speciali cieli le priorità nutrizionali e medicinali della
foglia di coca, il diritto all’acqua e le azioni successive all’Anno
Internazionale della Quinua.
“La Bolivia è riuscita a incorporare come comunicati
speciali in questo Vertice le investigazioni sulle proprietà medicinali
e nutrizionali della coca (...) il diritto umano all’acqua (...) e come
continuare con azioni dopo l’Anno Internazionale della Quinua del 2013",
ha risaltato.
Il primo presidente indigeno della Bolivia ha parlato
anche del grande interesse del suo Governo alla ricerca di opportunità
congiunte con il Cile per superare i problemi storici tra i due paesi.
Il Cile ha tolto alla Bolivia 120.000 chilometri quadrati
di territorio e 40 chilometri di coste sul Pacifico dopo un’invasione
avvenuta nel febbraio del 1879.
L’INTEGRAZIONE È IL CAMMINO REALE PER L’AMERICA LATINA E
I CARAIBI
“Per il Messico, il prossimo Vertice della Comunità degli
Stati Latinoamericani e Caraibici a L’Avana ratificherà la vigenza che
ha la CELAC e perchè tutti i paesi la sosteniamo come foro di
comunicazione e cooperazione nell’amplia gamma di temi toccati nel
dialogo regionale”, ha stimato la vice segretaria delle Relazioni
Estere, Vanessa Rubio.
“Come ha ben selezionato Cuba, ha aggiunto, il tema di
quest’anno è la lotta contro la povertà, la fame e la disuguaglianza.
Abbiamo molti temi che domandano attenzione ed è molto importante
metterci d’accordo su quali strategie collettive adotteremo.
Crediamo che la selezione di Cuba di questo contenuto sia la migliore,
perchè è il grande tema pendente dell’America Latina e dei Carabi”.
“Guardando avanti, vedo una CELAC più forte, che realizza
ogni volta sempre più punti d’accordo e coincidenze. Stiamo
incontrando spazi nei quali contiamo con una sola voce e nei quali le
esperienze dei differenti Stati possono essere molto premianti e di
grande importanza per le politiche che applichiamo”, ha aggiunto la
diplomatica messicana in una dichiarazione a Prensa Latina. A proposito
dei vincoli tra il Messico e Cuba, ha sottolineato che non potrebbero
vivere un momento migliore.
“Ora viviamo una congiuntura nella quale nutriamo questa
relazione storica, indimenticabile e vicina, perchè Cuba è stata molto
presente nei grandi momenti della storia del Messico, e viceversa”.
Criteri e proposte si riaffermano quotidianamente fatte
dalle nazioni membri del blocco regionale, segnalando l’importanza
dell’incontro il cui segmento vertice si svolgerà il 28 e 29 gennaio, a
L’Avana. In accordo con le dichiarazioni fatte dal vice presidente
ecuadoriano Jorge Glas, durante la sua visita in Cina, per il suo paese:
“Le iniziative d’integrazione sono il cammino per la reale liberazione
dei nostri popoli”.
Il vicepresidente Glas ha detto che la CELAC e organismi
come UNASUR e l’Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra America
(ALBA), devono stabilire un dialogo politico con vari paesi, tra i
quali i membri del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
L’Ecuador ha proposto di stabilire questo dialogo politico che cerca il
bene comune dello sviluppo dei popoli della regione a proposito della
sua visita nel grande paese asiatico, ed ha proposto il dialogo della
Cina con l’America Latina.
“E questo foro è indubbiamente la CELAC, in un momento in
cui il mondo non è unipolare ma multipolare”.
LA TROIKA AMPLIATA DELLA CELAC RIUNITA A L’AVANA
La Troika ampliata della Comunità degli Stati
Latinoamericani e Caraibici (CELAC), formata da Cile, Cuba, Costa Rica
e San Vicente y las Granadinas, si riunisce oggi come preambolo al II
Vertice di questo meccanismo d’integrazione regionale. Questo incontro,
a porte chiuse, precede la riunione degli esperti nazionali che si
svolgerà il 25 e il 26 gennaio prossimi con il fine di confermare i
documenti da discutere durante la riunione dei capi di Stato e di
Governo, che sarà preceduta da quella dei ministri degli Esteri il 27
gennaio.
Per il Vertice de L’Avana il tema centrale sarà la lotta
contro la fame, la povertà e la disuguaglianza e si cercherà di
dichiarare la regione “zona di pace libera dalle armi nucleari”, ha
precisato il vice ministro degli Esteri di Cuba, Abelardo Moreno.
Attualmente si discute a distanza un progetto di
dichiarazione politica ed un piano d’azione per il 2014.
Inoltre si preparano comunicazioni speciali che
esprimeranno la posizione comune dei paesi che formano la CELAC, di
fronte a temi di portata regionale e internazionale.
Oggi venerdì 24 s’inaugura la sala stampa da dove
centinaia di giornalisti provenienti da molti mezzi di comunicazione
copriranno l’evento.
In questo spazio ci sono 250 posizioni di connessione a
Internet con le condizioni tecniche per le trasmissioni di televisione.
Il 28 e 29 lo spazio d’esposizione di Pabexpo, a
L’Avana, sarà la sede del grande appuntamento.
La CELAC, fondata a Caracas nel 2011, viene considerata
il successo istituzionale più importante della regione. Il suo I
Vertice si è svolto l’anno scorso a Santiago de Cile, dove Cuba ha
assunto la presidenza pro tempore, che quest’anno passa alla Costa Rica.
LA FEDERAZIONE DELLE DONNE CUBANE SALUTA IL VERTICE
DELLA CELAC
La Federazione delle Donne Cubane (FMC) ha salutato la
prossima realizzazione del II Vertice degli Stati Latinoamericani e dei
Carabi, ed ha sostenuto che condivide gli obiettivi della CELAC.
“Le donne cubane siamo impegnate con il successo del
Vertice de L’ Avana e con gli obiettivi di unità e integrazione della
CELAC, ha affermato Teresa Amarelle, segretaria generale della FMC, che
ha sostenuto che questo gruppo di 33 nazioni del continente è uno
scenario per lavorare per una cultura d’uguaglianza di genere, nel quale
le donne possono apportare la loro esperienza”. La FMC svolge il
suo lavoro nell’area internazionale come organizzazione non governativa
con status consultivo.
“Abbiamo sostenuto i diritti delle donne nel Consiglio
dei diritti umani della ONU ed altre cause giuste, includendo il reclamo
per la liberazione dei quattro antiterroristi ancora reclusi negli Stati
Uniti, ha segnalato. Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio
Guerrero, Fernando González e con loro René González, gia in Cuba dopo
13 anni di reclusione, sono detenuti da più di 15 anni per aver
controllato, infiltrati, le azioni dei gruppi violenti di terroristi
nemici di Cuba che operano dalla Florida. La segretaria generale
della FMC ha sottolineato che questa organizzazione organizza il suo 9º
Congresso che si svolgerà il 7 e 8 marzo prossimi dopo un lavoro di
preparazione che ha coinvolto 81,000 delegazioni di base. Le donne
occupano il 48% del settore statale civile e sono il 37.5 % degli
occupati in economia. L’81.9% dei professori sono donne, maestre e
scienziate nell’Isola. Inoltre il 60.2% dei laureati in medicina
sono donne e occupano il 48.8 % degli scanni del Parlamento, a Cuba.
LA CELAC SARÀ PROMOTRICE DELLA PACE
Il vice ministro degli esteri cubano, Abelardo Moreno, ha
detto che nel 2º Vertice della Comunità degli Stati dell’America latina
e dei Caraibi, si cercherà di dichiarare la regione “zona di pace e
libera dalle armi nucleari”.
“I capi di Stato e di Governo dovranno dare il loro
appoggio per far sì che si risolvano i conflitti attraverso il dialogo e
i negoziati”, ha sostenuto Moreno parlando per la televisione locale, ed
ha ricordato che le 33 nazioni della CELAC sono parte del Trattato di Tlatelolco,
che proibisce le armi nucleari in America Latina e nei Caraibi.
“Una dichiarazione che è insufficiente, per cui sarebbe
bene aggiungere l’unione per la pace”, ha aggiunto.
Moreno ha assicurato che l’organizzazione del Vertice
marcia bene, ed ha informato che si discutono a distanza un progetto di
dichiarazione politica e un piano d’azione per il 2014. Poi ha
commentato che si preparano 26 comunicazioni speciali che toccano temi
come l’appoggio all’Argentina nella sua lotta per il recupero delle
Isole Malvine, il dominio delle transnazionali, lo sfruttamento delle
risorse naturali, il blocco economico, commerciale e finanziario imposto
dagli Stati Uniti contro Cuba, le politiche culturali e il terrorismo,
Il 28 e 29 gennaio lo spazio fieristico di Pabexpo, a
L’Avana accoglierà le delegazioni dei paesi membri della CELAC. La
riunione sarà preceduta da un incontro di esperti nazionali nei giorni
25 e 27 mentre il 27 si riuniranno i ministri degli Esteri.
La CELAC è stata creata nel 2011 a Caracas ed è
considerata come il successo istituzionale più importante della
regione.
Il primo Vertice si è svolto a Santiago del Cile, dove
Cuba ha assunto la presidenza pro tempore che quest’anno passerà alla
Costa Rica.
FOTO
CELAC
RAÚL HA RICEVUTO LA PRESIDENTESSA DEL BRASILE
Il Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei
Ministri, ha ricevuto nel pomeriggio di lunedì 27, l’onorevole
signora Dilma Rousseff, Presidentessa della Repubblica Federativa del
Brasile, che realizza una visita ufficiale a Cuba e guida la delegazione
del suo paese al
II Vertice
della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC). Nel
fraterno incontro, è stata indicata l’importanza della Zona Speciale di
Sviluppo Mariel per Cuba e per il commercio regionale. Inoltre i due
presidenti hanno sottolineato l’eccellente stato delle relazioni
bilaterali, soprattutto nei settori della collaborazione economica e la
sanità. Il dialogo si è sviluppato anche attorno ad altri temi
dell’ambito internazionale.
Hanno accompagnato la capo dello Stato il cancelliere brasiliano Luiz
Alberto Figueiredo Machado, Alexandre Padilha e Fernando Pimentel,
ministri di Stato della Salute; Sviluppo, Industria e Commercio Estero
rispettivamente, con altri funzionari. Per la parte cubana hanno
partecipato Rodrigo Malmierca Díaz, ministro del Commercio Estero e
l’Investimento straniero; Roberto Morales Ojeda, ministro di Salute;
Marcelino Medina González, primo vice ministro delle Relazioni Estere e
Marielena Ruiz Capote, ambasciatrice di Cuba in Brasile.
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