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CIENFUEGOS
La Provincia di
Cienfuegos ha come capoluogo la città omonima e, fino al 1975,
faceva parte insieme alle provincie di Sancti Spìritus e Santa Clara,
della grande provincia di Las Villas, poi divisa in tre. Oltre al
capoluogo Cienfuegos (200.000 ab.), la provincia si compone di altri
sette municipi: Abreu, Aguada de Pasajeros, Cruces,
Cumanayagua, Lajas, Palmira e Rodas.
Questa provincia (una
delle più antiche della colonizzazione spagnola ed oggi tra le più
attive economicamente del paese), ubicata a Nord di Cuba, si trova a
sud-est rispetto a Sancti Spiritus, ad est di Villa Clara, ad Ovest di
Matanzas e a sud, è bagnata dal Mar dei Caraibi. Cienfuegos è, per
importanza, il terzo porto di Cuba e nel suo comprensorio sorge il più
gran silo di raccolta dello zucchero.
"Non c’è
dubbio che Ciénfuegos è una delle città che più si sono sviluppate dopo
la Rivoluzione" ha detto parlando qui in una grande manifestazione
Fidel Castro. La città indubbiamente è molto cresciuta. Qui, su
indicazione di Che Guevara fu costruito alla fine degli anni ’60 il più
grande impianto per l’imbarco dello zucchero sfuso, il Tricontinental.
Il porto è stato potenziato e c’è chi sostiene che sotto la bellissima
baia naturale trovino ospitalità i sottomarini della flotta da guerra.
Poco fuori è in costruzione la prima centrale nucleare cubana. Anche dal
punto di vista turistico la città è cresciuta. Una ventina di chilometri
ad ovest fuori della città, su una collina che domina l’entrata al
porto, è stato costruito l’hotel Pasacaballos, è stato ristrutturato lo
Jagua,sono state rimesse a posto varie strutture. La vecchia
Ferdinandina de Jagua, fondata nel 1819 da esuli da Haiti, è
cambiata, anche se continua a vivere attorno alla sua baia che nel mezzo
ha degli isolotti molto belli da visitare e che sanno di pirateria. I
suoi abitanti la chiamano la Perla del Sud. Si sostiene che nel
1494 Cristoforo Colombo navigò per le acque della sua baia e già poco
tempo dopo i primi spagnoli si stabilirono in questo centro meridionale
dell’isola, che gli aborigeni chiamavano Jagua. Furono
l’allevamento del bestiame, il caffè, lo zucchero e il tabacco che,
unitamente alla strategica posizione della baia, favorirono il progresso
della regione. La prosperità del territorio attirò l’attenzione dei
corsari. I continui attacchi e le nefaste conseguenze per gli interessi
della corona spagnola determinarono la costruzione di una fortezza
all’entrata della baia. Prima ancora che nascesse la città, a meta del
1700, fu eretto il Castillo de Nestra Señora de los Àngeles de Jagua,
le cui rovine stanno proprio di fronte al
Pasacaballos.
Le autorità spagnole
dell’isola, con l’intento di favorire la crescita della popolazione
bianca, concessero al colonnello dell’esercito spagnolo Luis De Clouet y
Pietre il permesso di fondare una nuova città sulla sponda orientale
della baia. De Clouet, dopo un viaggio nella terra dei suoi genitori,
Bordeaux, ritornò accompagnato da una quarantina di compatrioti. Nella
primavera del 1819, inoltre, numerosi coloni francesi abbandonarono la
Lousiana conquistata dagli americani, e si stabilirono in questa
insenatura meridionale dove fondarono la colonia. La città colpisce per
il suo aspetto coloniale: le case, generalmente assai basse, compongono
il centro urbano, con il classico porticato, che gravita lungo il
vecchio Prado, vale a dire l’Avenida 37, la quale parte dalla
Punta Gorda e dopo aver attraversato le zone del centro storico,
giunge all’Ensenada El Inglès, dove si trova la maggior parte
degli impianti industriali. Quest’importante arteria, al centro della
parte antica della città, incontra l’Avenida 54, via dei commerci
fortunatamente pedonalizzata. Il centro storico vero e proprio si
sviluppa fra l’Avenida 50 y Avenida 60 e tra il Prado e la
Calle 23. Oltre si aprono le verdi aree del Parque Josè Martì.
Per una visita di
Ciéfuegos (253 km. da L’Avana per l’autostrada nazionale continuando
sulla strada per Aguada), suggeriamo di partire dal centro
storico, con Parque Martì, verso l’esterno fino a Punta Gorda.
Il parco, un tempo piazza d’armi, come nelle maggiori città cubane (Plaza
de Armas), è il cuore del centro storico. La Piazza è dedicata
all’omonimo eroe nazionale, la cui statua è al centro del giardino.
I lati sono delimitati
dai palazzi più belli della città. Vi si trova un arco-portale del 1902.
Vicino si può ammirare la Catedral de la Purìsima Concepcìon:
edificata in stile neoclassico nel 1869 in sostituzione di un precedente
tempio dei primi dell’Ottocento. La chiesa cattedrale possiede cinque
navate al suo interno e due campanili d’altezza disuguale.
Situati nel Parque
Martì sono il Palacio Ferrer, tra le Avenide 54 y 25, in stile
neoclassico del XIX secolo (che dopo la Rivoluzione è diventato la sede
del Conservatorio Musical) e il Museo Històrico Provincial, che
racconta la storia della provincia lungo i secoli. Poco distante sorge
il Teatro Tomàs Terry. Edificato nel 1889 (Avenida 56 n° 2701,
Parque Josè Martì), può contenere 1200 persone. Il soffitto della sala
centrale è finemente affrescato. Al suo ingresso è posta una bella
statua, opera dell’artista italiano Giuseppe Solari. Molti cantanti
italiani, fra cui il mitico Caruso, vi si sono esibiti. Da segnalare la
perfetta conservazione della struttura originale, comprese anche le
decorazioni interne.
Abbandonando la zona
centrale di Pueblo Nuevo, ci si dirige a nord, verso la penisola
di Cayo Loco, per poi visitare il Museo Naval Nacional. E’
la sede del Distretto Militare Navale (angolo tra Calle 21 y 60,
penisola di Cayo Loco). E’ il più importante museo navale dell’isola. Al
suo interno c’è una ricca esposizione sulla storia della marina da
guerra cubana ed una sezione dedicata alla rivolta dei marinai della
base contro Batista, avvenuta il 5 settembre 1957. Scendendo invece
verso sud-est arriviamo alla splendida zona di Punta Gorda, che
si affaccia sull’Ensenada Marsillán. Questa era, prima della
rivoluzione, la zona residenziale cittadina (Malecòn, Avenida 37). Vi si
trova il Palacio Valle (Calle 37 n°1, Punta Gorda), che è
l’edificio più rappresentativo della città e che fu progettato
dall’architetto italiano Alfredo Colli come dimora di un ricchissimo
azucarero. Prima della rivoluzione appartenne alla famiglia Batista
ed era adibito a casinò frequentato da mafiosi e miliardari. Ora è sede
di una scuola d’arte, un museo e un panoramico bar-ristorante. Al suo
interno si trova il Museo de Arte Decorativa, che espone
porcellane e decorazioni d’ogni tipo.
Da visitare anche il
Cemeterio Tomàs Acea (Avenida 5 de septiembre), la cui facciata è la
copia di quella del Partenone di Atene.
A qualche chilometro
dal centro urbano si apre la Bahìa de Jagua, la bahia di
Cienfuegos che è sicuramente una delle più belle di Cuba. E’
attraversata da un canale lungo 300 mt., chiamato Pasacaballos,
collegato ogni 15 minuti da un motoscafo che porta i passeggeri al
Castillo de Jagua e al vicino hotel Pasacaballos.
Dal Terminal de
Cabotaje partono i battelli per escursioni lungo le coste della
baia. Dall’altro lato della baia fronteggia Cienfuegos la mole severa
del Castillo de Jagua. E’ una fortezza militare spagnola del 1745
ed è il terzo Castillo cubano dopo quelli de L’Avana e di Santiago de
Cuba.
Per chi desidera
qualcosa di caratteristico, suggeriamo di visitare la Casa de la
Trova (Avenida 16 y Malecòn). Come in tante altre città di Cuba, è
il punto di ritrovo dei cultori dello stile reso celebre nel mondo da
Carlos Puebla. La fa da padrona la chitarra, accompagnata dalle voci
qualche volta stanche, ma sempre intensamente romantiche.
Poco distante sorge il
villaggio di pescatori di Perché. Vale la pena di vederlo, è del
XIX secolo e completamente su palafitte. A circa 11 km. da Cienfuegos,
per un bel bagno c’è Playa Rancho de Luna che è in sostanza la
spiaggia cittadina.
Da vedere:
- A est di Ciénfuegos troviamo,
dopo 20 km. (strada per Trinidad) il Jardin Botànico La Soledad,
un bellissimo orto botanico vicino al piccolo centro di Pepito
Tey. Fondato ai primi del ‘900 è, dal 1959 amministrato dall’Universidad
de Santa Clara. Ospita la più completa collezione di mariposas (il
fiore cubano per eccellenza, uno dei simboli dell’isola). Contiene
una raccolta di oltre 2000 alberi esotici d’ogni specie e tipo e
280 diversi tipi di palme.
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Balneario de
Ciego Montero, nel comune di Palmira a circa 30 km. a nord
da Ciénfuegos (dove è imbottigliata la famosa acqua minerale di
Cuba, Ciego Montero). Rinomata stazione termale con sorgenti
d’acqua minerale per la cura di numerose malattie.
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Coto El Salto,
nel comune di Lajas, a circa 50 km. da Ciénfuegos, presso
un lago che assegna il suo nome a questa riserva per amanti della
caccia e della pesca.
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Hacienda La Vega
(dintorni della città). Si può camminare attraverso la campagna
cubana per conoscerla meglio, contemplando la mungitura manuale
delle mucche, bere latte fresco, degustare formaggi bianchi
creoli, passeggiare a cavallo percorrendo piantagioni d’alberi da
frutta.
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Finca La Isabela
(all’uscita della città). In un ambiente agreste, accompagnati da
balli e musiche tradizionali della campagna cubana, si può godere
della squisita cucina creola, dello spettacolo di Rolando
Hernandez e i suoi animali ammaestrati o conoscere un raro ed
arcaico esemplare della fauna marina cubana, il Manjuarì. Di
notte, la tenuta, si trasforma in un’accogliente discoteca.
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El Nicho A 500
metri sopra il livello del mare, in una zona con clima gradevole e
vegetazione boscosa, ricca di legnami pregiati fra i quali
fiorisce l’orchidea più piccola del mondo, troviamo cascate alte
da 15 a 35 metri, grotte, piscine e sentieri naturali. Nel Nicho
vivono tre simboli di Cuba: la palma real, la flor de la
mariposa (gelsomino farfalla) e il tocororo (il piccolo
uccello avente i tre colori della bandiera nazionale cubana).
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- Valle de Yaguanabo (Strada
Ciénfuegos-Yaguanabo). 800 ettari ricchi di flora e fauna, circondati
da montagne. Il fiume Yaguanabo attraversa queste montagne formando
tante piccole cascate.
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