11 settembre 17 settembre...
Nel 1954 venne eliminato il governo di Jacobo Arbenz in
Guatemala nel 1961 avvenne il tentativo di invasione di Playa
Girón, l’invasione militare della Repubblica Domenicana nel 1965.
L’11 settembre del 1973 in Cile fu violento e tragico come quello
del 2001 a New York.
La notte oscura del fascismo che in quell’epoca colpì
l’America Latina fu terribilmente buia per il popolo cileno, fu
una dimostrazione del carattere endemico dell’ingerenza e della
prepotenza nordamericana.
Fu Nixon che dichiarò che mai Washington avrebbe permesso
il trionfo delle sinistre in Cile e la sua amministrazione approvò
la spesa di dieci milioni di dollari per evitare l’elezione di
Salvador Allende.
La Casa Bianca temeva la situazione politica cilena nel
1970, quando Allende non era ancora stato eletto; la CIA pagò
l’affissione di enormi manifesti che avvisavano che “i marxisti”
avrebbero compiuto stragi di massa una volta eletti. Allende,
dicevano i volantino era un fantoccio di Cuba e della Russia.
Si trattava dell’attuazione del piano “Propaganda nera” per
dividere le sinistre e partiti democratici. L’operazione Rovina”
invece era una campagna internazionale che mostrava quanto sarebbe
stato sfavorevole per il Cile un cambio nella sua politica,
mostrando l’immagine di unità popolare come un vero orrore per il
paese.
L’11 settembre del 1973 l’opera di destabilizzazione venne
completata e Salvador Allende, socialista storico, fedele alle sue
idee di responsabilità con la nazione, cadde davanti ai golpisti
in una lotta impari e le carovane della morte ebbero il
sopravvento, commettendo i crimini più efferati, in accordo con le
altre dittature del sud America, ben sostenute dal “Piano Condor”
di fabbricazione statunitense. Washington si preoccupava
moltissimo di dare un’immagine positiva al regime do terrore di
Pinochet e non le importò mai nulla dei massacri della popolazione
cilena... Durante il governo legittimo di Allende gli aiuti
economici e militari degli USA al Cile furono di appena 50
milioni di dollari, mentre subito dopo il golpe divennero di 123
milioni. Inoltre ogni anno, dalla prese del potere del dittatore
assassino Pinochet, almeno duecento cinquanta militari cileni
frequentarono la famigerata Scuola delle Americhe, dove si impara
a torturare, a uccidere, a fare sabotaggi, a praticare la
sovversione creando disordini.
Washington dopo l’11settemebre del 2001 è il difensore con
la D maiuscola dei diritti umani – dicono loro – ma dopo quell’11
di settembre a Santiago del Cile sapeva benissimo quello che stava
succedendo, conosceva l’esistenza di centinai di luoghi
organizzati per torturare, sapeva che i prigionieri venivano
pugnalati e gettati dagli elicotteri nel Pacifico ( come in
Argentina), sapeva cosa era avvenuto nello stadio della
capitale.. Orlando Letelier, ex ministro degli esteri cileno,
assieme alla sua collaboratrice Ronni Moffit venne ucciso dallo
scoppio di una bomba in pieno centro di Washington. L’ordigno era
stato posto da Michel Vernon per ordine dei servizi segreti di
Pinochet, “aiutato spiritualmente” da Guillermo Novo Sampoll, che
ora è in carcere per aver tentato di far saltare l’anfiteatro
dell’università di città di Panama con esplosivi per uccidere
Fidel Castro...e che è sempre stato libero e tranquillo negli
Stati Uniti.
Kissinger ha sempre espresso le sue simpatie per Pinochet
ad alta voce (ed ha avuto il Premio Nobel per la Pace)
Washington ha festeggiato il poi frustrato - per fortuna -
colpo di stato contro Chávez in Venezuela ed ha mostrato ancora
una volta la sua vera faccia di complice che tollera i massacri in
Palestina, che disprezza l’opinione pubblica mondiale, che manda a
morire i suoi soldati per sete di potere in Afganistan e in Iraq,
dove ammazza centinaia di innocenti e strazia paesi e
popolazioni. I terroristi si muovono liberi a Miami, in questo
paese dove sono imprigionati Cinque uomini cubani innocenti, in
per aver combattuto contro il terrorismo....mentre negli USA si
dilapidano cifre incredibili per cercare di distruggere la
Rivoluzione cubana.
L’11 settembre del 2001, data tragica per migliaia di
innocenti, è stata cinicamente usata da personaggi che hanno
parlato di “eroi morti per la patria” e di “martiri della
democrazia”. I morti sono stati “usati” e le parole pronunciate
durante la commemorazione degli attacchi alle Torri gemelle e al
Pentagono avrebbero dovuto far vergognare chi le pronunciava. I
parenti delle vittime di New York hanno voluto che solo il
sindaco della città e il governatore dello dicessero poche parole,
perchè temevano che la tragedia divenisse un momento di campagna
elettorale. Kofi Annan ha ricordato più di una volta che non
esiste solo il terrorismo da combattere nel mondo come vorrebbero
far credere oggi da Washington, perchè ci sono la fame, la
povertà, l’analfabetismo e tanti altri enormi mali rimediabili che
gli Stati Uniti non vogliono combattere perchè vogliono essere i
padroni del mondo sfruttando milioni di persone e moltissimi
territori con la forza bruta e senza rispetto dei diritti e dei
valori umani.