La IIIª Tavola Rotonda sulla presenza italiana a Cuba
Nella
Casa – Museo di Alejandro de Humboldt, nell’Avana vecchia, il bel
museo dedicato al secondo scopritore di Cuba, si è svolto un
incontro che doveva far parte delle giornate della settimana della
cultura italiana a Cuba, che non si è svolta per via
dell’atteggiamento ostile e illegittimo della Unione Europea nei
confronti dell’Isola. Nell’occasione è stato distribuito il libro
che raccoglie testimonianze e realizzazioni della IIª Tavola
Rotonda dell’anno scorso. La presenza italiana a Cuba è di
incredibile importanza in tutti i settori e gli studi storici lo
dimostrano ampiamente. Alcuni titoli della tavola rotonda di quest’anno
sono stati: “La letteratura italiana a Cuba: Paolo Veglia e Aurelio
Boza” di Giampietro Schibotto; “La Cuba di Antonio Gallenga a
proposito della perla delle Antille” di Oscar Zanetti Lecuona;
“Giovanni Battista Spotorno presidente della Repubblica in armi” di
Ana Maria Gonzalez; “L’eco nel parlamento italiano per la morte di
Antonio Maceo” di Domenico Capalongo; gli apporti italiani
all’agricoltura” di Concepcion Díaz; “Gli italiani a Baracoa” di
Domenico Capolongo e il legato di Dino Pogolotti.
Su Dino Pogolotti, che fu creatore del primo quartiere
operaio all’Avana, si sta preparando un libro molto interessante
realizzato tra l’Università di Torino e UniCuba con l’auspicio
della Regione Piemonte, che verrà presentato il prossimo 24
febbraio. Migliaia di italiani sono venuti a cuba come emigranti ed
hanno partecipato allo sviluppo dell’Isola, hanno lavorato, creato,
inventato, si sono sposati e sono persino stati concentrati
nell’Isola de Pinos (oggi della gioventù) allo scoppio della seconda
guerra mondiale. Il tema è affascinate e ci sono tutti gli elementi
per un terzo e un quarto volume, se si troveranno i fondi.
Anche nel secondo volume presentato pochi giorni fa sono
state pubblicate le relazioni su italiani celebri e non, che sono
entrati a far parte della vita e della storia di Cuba, come Peppino
Campagna o Secondo Curti Messina, ministro di Cuba; Francisco
Carone Dede, innamorato della giustizia; lo sculture Giuseppe
Gaggini, presentato dalla brava esperta d’arte Sandra González, che
ha eseguito alcune delle opere più simboliche della capitale come la
Fontana della India e quelle dei leoni.
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