AVVENIMENTI
Detenuto Freddy
Muñoz, corrispondente di Telesur in Colombia
• Il
giornalista respinge le accuse di ribellione e terrorismo
Il corrispondente
del canale multinazionale Telesur da Bogotà, Freddy Muñoz, ha
assicurato che il giornalismo libero e critico viene aggredito da
coloro che lo vogliono piegare ed ha respinto le accuse di
ribellione e terrorismo che gli imputano.
In un messaggio
diffuso via Internet, Muñoz spiega il suo arresto effettuato di
notte da parte degli agenti del Dipartimento Amministrativo di
Sicurezza – DAS - mentre ritornava in Colombia dopo la sua
partecipazione a un seminario di narrativa audiovisiva a Caracas, la
sede di Telesur.
Muñoz assicura che
centinaia di giornalisti nel mondo sono stati accusati come lui,
dopo che l’unilateralismo degli USA ha deciso d’accusare di
terrorismo tutti coloro che con argomenti e criteri si oppongono
alla politica dell’impero.
In una lettera
indirizzata ai colleghi e agli amici nel mondo, Muñoz afferma che
gli USA benedicono coloro che abbassano la testa, ignorano i loro
crimini e li seguono.
“Colleghi e amici,
da questa detenzione fisica invio il mio messaggio di ringraziamento
a tutti voi e continuo a giocarmi la vita e la libertà in questo
mestiere necessario, con tutti gli altri che disimpegnano questa
lotta coraggiosa”, ha sostenuto il corrispondente di Telesur.
Egli ha ricordato
che nel momento in cui gli agenti lo hanno accusato di fatti molto
lontani dalla realtà dei suoi 12 anni di giornalismo, in quel
momento, la TV colombiana stava trasmettendo un documentario
sull’omicidio del collega giornalista assassinato Jaime Garzón.
“Il lavoro di
Garzon aveva suscitato ira e intolleranza in un potere maligno e
ostinato creato nell’incostituzionalità della Colombia. Un buon
giornalista dice e sostiene la verità e nei nostri sofferenti paesi
latino americani le verità sono un sole che svela e sgomina i
signori delle ombre”, ha detto.
Muñoz ha
ringraziato i colleghi e ha chiesto che aumentino le loro voci,
felicitandoli per non tralasciare la lotta, anche se le farse
montate contro di loro sono molto frequenti.
I mezzi stampa
alternativi, le ONG’s e i familiari hanno condannato l’arresto di
Muñoz e lo hanno definito una vera infamia. Suo padre Libardo Muñoz
– un latro noto giornalista colombiano - ha detto a Prensa Latina
che nessuno ha potuto provare che suo figlio stesse lavorando al di
fuori della legge. “Il suo arresto è un attacco alla dignità e alla
libertà d’espressione”.
Per Telesur
l’arresto del giornalista è una sorpresa e la catena ha sostenuto in
un comunicato che la detenzione di un giornalista di un mezzo di
comunicazione internazionale è un attentato contro il diritto alla
libertà di stampa e una manifestazione d’intimidazione.
“Aspettiamo che il
caso venga chiarito e speriamo che il processo contro il nostro
collaboratore sia trasparente e rispetti il diritto internazionale”,
dice il comunicato.
Muñoz, di 35 anni,
ha studiato cinema e TV nell’Università Nazionale ed ha prodotto la
serie Leyendas per la televisione colombiana; inoltre ha lavorato
per i quotidiani El Universal e El Periodico di Cartagena, dove
vive.
Il suo arresto
è seguito da MINGA (Associazione per la Promozione Sociale
Alternativa, un’organizzazione colombiana per i diritti umani e
difeso
dal Collettivo degli Avvocati José Alvear Restrepo.
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