INTERVISTA AL DIRETTORE DEL MUSEO DI ARCHEOLOGIA DI CUBA ROGER
ARASCAETA
Roger Arascaeta è il Direttore del Gabinetto – Museo di Archeologia
dell’Avana e il suo cognome è di evidente origine basca. Iniziamo
a parlare seduti sulle poltrone di salotto rustico in cuoio che
ricorda gli oggetti degli aborigeni cubani e che appartenne a Celia
Sanchez.
L’edificio che accoglie il Gabinetto di Archeologia è uno degli
immobili più interessanti dell’architettura mudejar - rinascimentale
dell’Avana “dentro le mura” e si trova a meno di cento passi dalla
Cattedrale e da Plaza de Armas, davanti alla Torre di Omaggio del
Castello della Forza e del Canale del Porto. Nell’edificio si
notano notevoli influenze moresche con i tetti di tegole che si
dividono nelle crociere e l’ingresso che permette di accedere in un
cortile e in una stretta galleria. La casa è molto interessante per
gli elementi salvati dall’usura del tempo e dell’uomo: ci sono porte
originali, balconi artistici, balaustre elaborate ...
“Questo edificio risale al 1644” dice Roger “quando era abitato da
Maria Diaz de Rivadeneyra Sotomayor che lo lasciò con il suo
testamento ( che specificava che” Tra i suoi beni c’era la casa
situata davanti al Castello della Forza”) alla figlia Doña Lorenza
che, a sua volta, nel 1698, lasciò la proprietà alla negra liberata
Juana de Carvajal. Costei, tra il 1723 e il 1725, ampliò e
trasformò la casa trasformandola e facendola divenire
strutturalmente come è oggi.
Le bellissime decorazioni murali che si possono ammirare in una
stanza del lato di Calle Tacón – la stanza era un salotto per
ricevere probabilmente - le fece eseguire Don Nicolás Calvo de la
Puerta y O’ Farril. Questo salotto che si trova a lato dell’antica
cappella ha i muri completamente affrescati da un artista
sconosciuto e le scene rappresentano una società ideale nella quale
mulatti e negri dividono le meraviglie del mondo con i bianchi.
La storia dell’edificio che ospita il Gabinetto – Museo di
Archeologia – e che è un esempio del lavoro degli archeologi cubani
- è lunga e interessante e chi andrà a visitare questo museo
apprenderà molto sulla storia e sulle usanze cubane dei secoli
scorsi .
Dice Roger Arascaeta: “La casa restò disabitata parecchi anni e nel
1985, per volontà di Eusebio Leal, lo storiografo della città ( il
genio che l’ha resa splendida come nei secoli d’oro) iniziarono gli
scavi e i restauri terminati nel novembre del 1987, quando venne
inaugurato il Gabinetto di Archeologia”.
“Gli scavi archeologici costituiscono parte integrale dell’operato
dell’Ufficio dello Storiografo e del Museo di Città dell’Avana sin
dal 1968, quando iniziarono i lavori di restauro della sede
dell’antico Palazzo dei Capitani Generali. I gruppi di lavoro hanno
realizzato molteplici ricerche scientifiche e oggi si sta svolgendo
una nuova fase di sviluppo grazie a questo Museo - Gabinetto di
Archeologia che tra ha i suoi obiettivi: la partecipazione alle
opere di restauro che si realizzano nell’Avana Vecchia e nel suo
sistema di fortificazioni. La realizzazione delle ricerche storico -
archeologiche dei luoghi interessanti. La collaborazione con
l’Università dell’Avana tramite il Museo Antropologico Montanè e la
Facoltà di Biologia, con la creazione e l’organizzazione docente
della specialità di Scienze Archeologiche.
Esporre divulgare e pubblicare i risultati sui materiali incontrati
e su altre esperienze di carattere nazionale e internazionale;
fomentare una biblioteca specializzata e organizzare ed effettuare
visite nel Museo - Gabinetto e presso gli scavi e i luoghi
archeologici.
Noi che lavoriamo in questo museo e sono moltissimi i giovani
specialisti – lavoriamo in gruppi e ci occupiamo del restauro delle
case, delle piazze, delle fortificazioni, oltre che degli scavi...
Qui nella nostra sede si vedono al pianterreno molti oggetti che si
usavano nella vita domestica dei cittadini: pezzi di maiolica,
porcellane orientali, oggetti in vetro, di osso, che ci parlano di
una città poco conosciuta della quale esistono scarse
documentazioni. Lavorando e scavando abbiamo scoperto per esempio
che nel XXII secolo esistevano all’Avana forni di ceramica nei quali
si produssero moltissimi oggetti che vennero usati per “Riempire” le
navate del coro del Convento di San Francesco, per dare maggior
risonanza con una pratica antica detta “di Vitruvio”. In una
abitazione vicina al cortile si può vedere il risultato di uno scavo
del 1986, con i diversi pavimenti e i molti oggetti ritrovati. Al
primo piano esponiamo gli oggetti delle comunità aborigene di Cuba,
dalla società pre - agricola che ancora non fabbricava la ceramica a
quella post - agricola che cuoceva gli oggetti di terracotta. La
collezione di Arte Taina è notevole, con piccoli idoli e oggetti di
significato esoterico. Esponiamo anche testimonianze del Perù
precedenti la conquista spagnola, con importanti oggetti di culture
differenti come la Mochicha, la Nazca o la Chimú; del Messico pre -
ispanico con pietre, ceramiche e un’urna funeraria zapoteca molto
bella.
Anche l’Ecuador è rappresentato con oggetti in ceramica del 3000 A.
C.
Tra i vari oggetto trovati durante gli scavi abbiamo trovato resti
di ceramiche italiane di Montelupo policrome e di tipo Compendiario.
Noi lavoriamo in molti punti della città, non solo nell’Avana
vecchia: per esempio di fianco all’Hotel Nacional stiamo riportando
alla luce le antiche batterie di cannoni inglesi che difendevano la
zona del Vedado dagli assalti dei pirati nel XVII secolo..
Nell’Hostal del Comendatur si possono vedere molti scheletri,
soprattutto di bambini, trovati durante gli scavi e non si sa perchè
vennero sepolti proprio lì...Molti oggetti interessanti li abbiamo
incontrati scavando sotto la casa del Marchese de Arcos.
Cuba è tutta una sorpresa e molti turisti scopriranno elementi
indimenticabili della storia dell’uomo e della storia delle civiltà
americane nel nostro museo e in parecchi altri luoghi di tutto il
territorio”.
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