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Della Legge de "Ajuste" Cubano

                             

di ANDRÉS GÓMEZ

 

 

 

Per lunghi anni, prima dalle pagine della rivista Areíto e del successore Areítodigital e dopo, nelle programmazioni radiofoniche di Radio Miami, abbiamo denunciato, con forza, i criminali obiettivi provocati nel 1966 dalla promulgazione, da parte del governo degli Stati Uniti, della Legge di "Ajuste" Cubano, che sono gli stessi che la conservano vigente oggi giorno. 

Le sue conseguenze sono state nefaste.

Questa legge s’inserisce all’interno della politica di aggressione permanente mantenuta, da quasi mezzo secolo, dai governi degli Stati Uniti contro il popolo Cubano.

La giustificazione politica, in questo paese, è che i governi degli Stati Uniti hanno l'obbligo morale di offrire protezione ai cubani che fuggono, per qualsiasi via, dalla "feroce tirannia comunista che opprime i Cubani".

Se fosse così, se per uno dei Misteri di Dio, i governi degli Stati Uniti si vedono moralmente obbligati con tutti i Cubani che hanno voluto e vogliono emigrare da Cuba, perché - invece di obbligarli ad utilizzare avventurose opzioni, come

sono, la traversata del mare da Cuba alle coste della Florida, o lo scalo via mare da Cuba all'America centrale o al Messico, o altre traversate via mare, o inventare qualsiasi altra maniera di arrivare in territorio statunitense - gli Stati Uniti non acconsentono, invece di concedere annualmente 20.000 visti d’immigrazione ai cubani, attraverso la Sezione d’Interesse all'Avana, e concedere annualmente 50.000 o 60.000 visti attraverso la Sezione di Interessi?

Cosa impedisce ai governi degli Stati Uniti a concedere annualmente questi, o anche più visti d’immigrante a tutti quei cubani che vogliono venire a vivere negli Stati Uniti, se è vero che esiste quest’obbligo morale verso di loro?  Questa opzione garantirebbe un viaggio sicuro agli eventuali immigranti cubani, soprattutto per i loro figli minori e il controllo delle frontiere per le autorità statunitensi.

Questa opzione eliminerebbe l'incalcolabile numero di morti ed altre disgrazie che sono conseguenze dirette della Legge di "Ajuste" cubano. 

Eliminerebbe, inoltre, i rischi inerenti alla sicurezza di questa società e della nazione, dovuti alla libera entrata illegale di persone indesiderabili, assassini, violentatori, ladri, scansafatiche ed altri antisociali, senza dimenticare le spie del governo Cubano che sicuramente entrano in questo paese e vivono tra di noi, accolti dalla benevolenza della Legge di "Ajuste" cubano.

Allora, perché no?

Perché né i governi degli Stati Uniti, né i loro fantocci della dirigenza controrivoluzionaria cubano-americana di Miami, né i ragazzini e le ragazzine della stampa - quella libera naturalmente, quella di Miami – non lanciano quest’altra opzione?

Suppongo che sia perché il vero proposito della Legge di "Ajuste" cubano non è la favola dell'obbligo morale verso i cubani dei governi degli Stati Uniti, ma quello di utilizzare, come perfida tentazione e provocazione, la possibilità

d’accoglienza immediata negli Stati Uniti, se il cubano o la cubana osa venire via mare illegalmente, per poter utilizzare queste terribili immagini e relative storie come prova dell’insostenibilità della vita a Cuba.

Ma la situazione creata da questa legge arriva ad un momento di chiarezza Perché quello che adesso sembra divenuto insostenibile, per molte autorità negli USA, sono le conseguenze negative che apporta alla sicurezza nazionale nordamericana la Legge di "Ajuste" cubano.

Durante l'anno fiscale 2007, sono entrati illegalmente negli Stati Uniti, in tutte le maniere possibili, 13.840 cubani. Erano stati 13.405 nel 2006,11.524 nel 2005 e solo 615 nel 1997.

Tra ottobre 2007 e lo scorso mese di aprile hanno tentato di entrare illegalmente nel territorio degli Stati Uniti poco più di 11.000 cubani. Vuol dire che la situazione si sta aggravando.

Se inoltre si considera che in una nota dell'agenzia Reuters, datata settembre 2007, si cita un alto funzionario nordamericano che ha affermato - come dimostrano i fatti - che attualmente l’89% dei cubani che arrivano illegalmente negli Stati Uniti, appellandosi alla Legge di "Ajuste" cubano, entrano dalla frontiera Messico-Stati Uniti e che inoltre, dato che  il governo cubano sta elaborando l’eliminazione di molti  requisiti di viaggio per i cittadini cubani che vivono a Cuba, questo  potrebbe equivalere a più cubani in viaggio verso il Messico…

Non è questo il momento propizio, per i molti del governo degli Stati Uniti, allarmati dalla mancanza di controllo alle frontiere e dalle conseguenze per la sicurezza nazionale, di porre fine a questa nefasta legge?