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Una domenica d’agosto

 

 

Le famiglie cubane di domenica vanno all’Avana Vecchia seguendo “Rutas y andares” una formula estiva per conoscere davvero e  a vicino la parte coloniale dell’Avana.

A prezzi stracciati e con guide specializzate si visitano case, casone, strade,  musei e luoghi di interesse storico e politico  davvero belli e speciali nell’atmosfera festosa dell’estate tropicale. E alle cinque del pomeriggio si va all’anfiteatro a vedere opere teatrali ( oggi fanno Il fantasma dell’Opera),  zarzuelas e spettacoli simili   

Per le strade s’incontrano i pagliacci, le maschere sui trampoli, ogni giorno ci sono iniziative diverse, dai concerti per bande in Plaza de Armas alle tertulias letterarie, ai films per bambini , alle iniziative culturali dedicate in questo mese, per esempio, a Federico García Lorca e José Lezama Lima, negli anniversari della morte dei due grandi artisti.

Insomma se il carnevale dell’Avana è stato rimandato per rispetto alla malattia di Fidel, l’estate è estate e i bambini sono in vacanza, le spiagge sono affollate di famiglie cubane che prendono i treni e gli autobus speciali per andare a Santa Maria del Mar, Guanabo e dintorni.

Chi lavora sta a casa e suda, perchè il caldo è tanto.

I cubani non sono superficiali o incoscienti  e sanno perfettamente che i “gusanos” (i vermi) e i mercenari che vendono Cuba al nemico per un pugno di dollari - sostenuti dalle ridicole e mistificatrici Dame in Bianco - sono vivi e pronti a danneggiare la popolazione, il governo e a distruggere i benefici che offre la rivoluzione, ma la vita a cuba segue normale e tranquilla: c’è vigilanza popolare certo, ma niente di più.

A Cuba, non va dimenticato, c’è anche un esercito assai ben preparato a difendere il territorio da ogni attacco... e Playa Giron è stata una vittoria dei cubani e di Fidel.   

Qui la stragrande maggioranza degli abitanti vuol vivere con questa Rivoluzione e quindi la difende. Tutti hanno una grande fiducia nel recupero di Fidel che ne ha passate tante e supererà anche questa.

Le speculazioni sulla salute di Fidel, sul futuro di Cuba, sulla realtà cubana, sono infinite, quasi sempre offensive, volgari, stupide e immotivate.

Fidel è un uomo molto amato (o molto odiato) è un capo di stato e come tale va rispettato; milioni di persone in tutto il mondo  gli vogliono davvero bene non è culto della personalità fargli gli auguri o mandargli piccoli regali, come ho fatto io anni quando per il suo compleanno gli scrissi la storia dei Fratelli Cervi che gli piacque tanto che mi mandò i suoi ringraziamenti personali. Silvio Rodriguez, il  cantautore di Cuba più impegnato, persona con una sensibilità eccezionale,  ha dichiarato presentando il suo ultimo disco: “Io a Fidel non dò solo la mia musica, gli dò me stesso” e questo lo hanno ripetuto milioni di persone nel mondo che non hanno il fucile alla schiena, che non sono tonte, non sono fanatiche, non sono mercenarie come quei giovani nordamericani che di cubano hanno assai poco (molti non parlano o quasi lo spagnolo e non sono mai stati a Cuba), quelli di Miami insomma che hanno  ballato alla notizia  della malattia di un essere umano, che per fare show di questa portata disprezzabile prendono dollari in quantità...

Fidel vuole costruire un mondo diverso e migliore per tutti e indica come si può fare  e le azioni di Cuba e del suo governo, l’internazionalismo dimostrato in tanti anni, con molta attenzione ai dolori del mondo più povero e sfruttato disturbano fortemente gli egoisti, gli sciacalli, i prepotenti, quelli che provano piacere e si sentono superiori solo se possono maltrattare chi ha meno di loro.

L’uomo va educato e in questo senso nei paesi ricchi oggi esiste una gran folla ineducata – i grandi fratelli – fanatica, accaparratrice, consumistica, nemica dei propri figli e nipoti, che vuole distruggere per incoscienza, irresponsabilità ed egoismo questo mondo bellissimo che abbiamo e che durerà solo se si seguiranno le teorie, i consigli, gli orientamenti e gli esempi di Fidel.