AVVENIMENTI
Playa Girón:
i vincoli con il terrorismo attuale
GIOIA MINUTI
• Dopo il
trionfo delle Rivoluzione l’odio - e non solo - di coloro che
avevano dovuto o voluto lasciare l’Isola si era accresciuto.
L’amministrazione statunitense, il governo USA avrebbe pagato
qualsiasi cifra per eliminare una realtà così preoccupante, così
vicina e così pericolosa per i suoi interessi.
Alla metà
degli anni ’60, dirigenti della Rivoluzione organizzarono un piano
di difesa speciale per difendere l’Avana, formato da due anelli
uniti da molti settori che li incrociavano, dove potevano combattere
i battaglioni delle milizie.
Il quotidiano
Revolución, il 9 gennaio del 1961 pubblicò alcune informazioni
firmate dai giornalisti nordamericani Joseph Martin e Phil Santora,
pubblicati dal Daily News, nei quali si affermava che le manovre
militari per un attacco a Cuba erano finanziate da uomini d’affari
nordamericani e si sosteneva che ogni settimana partivano gruppi di
50 - 60 “rivoluzionari” dall’aeroporto internazionale di Miami che
andavano in accampamenti segreti che si trovavano in Guatemala,
nelle terre di un ricco coltivatore di caffè, che era il fratello
dell’ambasciatore di questo paese a Washington.
Il 30 marzo
J.F. Kennedi, il nuovo presidente invitò William Fullbright,
presidente del Comitato delle Relazioni estere del Senato ad andare
con lui in Florida e durante il viaggio esaminò alcuni documenti di
Fullbrigt, senatore per l’Arkansas, nei quali si leggeva che
l’invasione a Cuba era una pessima idea e si raccomandava una
politica di tolleranza. Kennedy sembrava molto interessato.
Il 3 aprile
però si rese pubblico il Libro Bianco con il quale si preparava il
popolo degli Stati Uniti all’invasione di Cuba: il suo autore era
Arthur Schlesinger jr. consulente speciale del presidente.
I piani
d’invasione erano cominciati con l’amministrazione di Eisenhower. La
CIA aveva elaborato un piano di quattro punti e i costi previsti –
solo quelli iniziali - erano di 4.400.000 USD.
Gli aspiranti
invasori di addestravano nell’isola di Usepa, nel golfo del Messico
e in Florida, ma anche a Fort Gula a Panama, nella Base Trax in
Guatemala e in altri luoghi ancora.
Nel marzo del
1961la CIA presentò un documento che si chiamava “Proposta di
operazioni contro Cuba” raccomandando il “Piano Trinidad”, che era
diviso in tre parti, un’invasione dal mare nella zona di Trinidad,
la conquista di una testa di spiaggia per la futura organizzazione
di una guerriglia e la formazione di un governo provvisorio
immediatamente dopo. Tutti gli aspetti militari furono approvati dai
capi di stato maggiore congiunto degli Stati Uniti e l’azione si
chiamò Operazione Pluto.
L’ invasione
si doveva effettuare il 5 poi il 10 e alla fine Kennedy si decise
per il 17. Egli si riservò il diritto di interrompere l’operazione
sino al 16. Allan Dulles stava a Puerto Rico per non destre
sospetti.
I mercenari si
contavano partendo dal numero 2000 per ingannare lo spionaggio
cubano e la Brigata si chiamò 2506 perchè era il numero di uno che
morì durante l’addestramento.
Le truppe
furono trasportate in Nicaragua e a una base del Guatemala che fu
poi distrutta dalla CIA e dove furono anche arrestati 17 aspiranti
invasori, perchè definiti “di sinistra”.
Partirono per
Cuba da Puerto Cabezas e furono saluatati dal presidente del
Nicaragua, il generale Luis Somoza.
Un
giornalista, Haynes Johnson del Washington Post scrisse: Vestito
come un ricco personaggio di una commedia musicale e circondato da
pistoleros, con la faccia sporca di polvere, Somoza dichiarò:
“Portatemi i peli della barca di Castro!” poi salutò con il pugno
chiuso e volto la palle ai futuri invasori. Se ne andò seguito dai
suoi adulatori.
Alle 6:00 a.
m. del 15 aprile gli aerei nemici invasero il territorio nazionale
cubano e cominciarono a bombardare gli aeroporti di Santiago de
Cuba, San Antonio de los Baños e Ciudad Libertad, distrussero due
aerei cubani e ammazzarono 7 persone
Il giorno dopo
si fecero i funerali delle vittime.
Una compagna
che oggi è anziana racconta: “Io ero incinta del mio primo figlio e
piangevo per quei morti, mentre seguivamo le bare verso il cimitero
e la strada era tutta coperta di fiori. Eravamo alla slargo di Calle
23 y 12, nel Vedano, un luogo storico della capitale. C’erano tanti
miliziani con i fucili alzati e Fidel lì proclamò il carattere
socialista della Rivoluzione. Noi tutti che eravamo presenti eravamo
convinti e che quella era la nostra Rivoluzione, la Rivoluzione dei
poveri, con i poveri e per i poveri, mentre nel mar dei Caraibi la
flotta che trasportava la brigata degli invasori navigava scortata
dalle navi da guerra degli Stati Uniti.
Fu
dichiarato l’allarme generale.
Circa alle
1:00 a.m. del 17 aprile gli invasori sbarcarono a Playa Larga e a
Playa Girón. Le forze cubane con tutti i mezzi disponibili furono
inviate nell’area dei combattimenti e il resto rimase a difendere la
capitale.
Alcuni plotoni
erano formati da autisti d’autobus, operai delle fabbriche, da
studenti... le donne presenti erano molte.
Si
effettuarono moltissimi arresti, perchè si sapeva e si temeva che
avrebbero aiutato il nemico.
Si scopersero
nascondigli d’armi di piccolo calibro, propaganda contro la
Rivoluzione, materiali sovversivi di ogni genere e anche prodotti
che cominciavano a mancare e che erano stati nascosti dagli
speculatori.
La capitale
era tranquilla, ma a Miami quel giorno scrissero: “Nelle strade
dell’Avana si combatte violentemente e l’Hotel Habana Libre à stato
distrutto con un attacco aereo realizzato contro il regime di Fidel
Castro”.
Il 18 aprile del
1961 i lettori della stampa quotidiana degli Stati Uniti leggevano
titoli che annunciavano: “I ribelli sono vicini all’Avana e hanno
già invaso quattro province”.
Una nota di AP
informava che “ le forze ribelli cubane erano sbarcate a 38 miglia
dall’Avana e in molti altri punti dell’Isola. In un comunicato
stampa del detto “Consiglio Rivoluzionario Cubano” si leggeva che
“gran parte delle milizie avevano disertato già a lato delle forze
degli invasori” e che “nelle prossime ore si sarebbe sferrata la
battagli decisiva per il paese. Le forze ribelli hanno assunto il
controllo dell’Isola de Pinos e hanno liberato i diecimila
prigionieri politici che erano detenuti là”, mentivano.
Solo 36 ore dopo
la pubblicazione dei primi articoli di AP apparsi in tutti gli Stati
Uniti in prima pagina, le forze ribelli contro rivoluzionarie che
erano sbarcate, non a 38 miglia dall’Avana e tanto meno sull’Isola
de Pinos, ma vicino alla Baia dei Porci, cioè Playa Girón, sulla
costa a sud dell’Isola grande, erano state sconfitte in maniera
schiacciante e ignominiosa dalle Milizie popolari, dalla Polizia
Nazionale Rivoluzionaria e dall’Esercito Ribelle di Cuba.
Non solo il
carattere decisivo, ma la rapidità della sconfitta del 19 aprile
furono cruciali. La prima edizione della rivista Times che apparve
dopo la vittoria cubana rivelava che i presunti autori del
comunicato stampa del detto Consiglio Rivoluzionario Cubano citato
con tanta autorità da AP, tra i quali c’era José Miró Cardona, non
solo non sapevano niente del momento deciso per l’invasione, ma
addirittura il governo degli Stati Uniti li aveva mantenuti quasi
prigionieri mentre si sviluppava l’operativo.
In realtà il
comunicato emesso a suo nome lo avevano scritto gli ufficiali della
CIA incaricati dell’invasione mentre i membri del governo cubano
nell’esilio creato a sua volta dalla stessa CIA, erano rimasti quasi
senza comunicazioni, sorvegliati militarmente in una baracca della
pista aerea dell’aeroporto di Opa-Locka, vicino a Miami.
"L’OPERAZIÓNE 40" OSSIA "40 ASSASSINI"
Fu un gruppo
speciale creato dall’Agenzia Centrale d’Intelligenza como
complemento della Brigata di mercenari che invase Cuba a Playa
Girón, ma non formava parte della Brigata ed era indipendente da
questa.
"L’Operazione 40"
fu chiamata così perchè originalmente il gruppo era composto da 40
ufficiali operativi senza contare il personale amministrativo e dei
servizi. Poi il gruppo crebbe e raggiunse un totale di circa 70,
membri, dicono alcuni, ed esistono le prove che furono creati gruppi
addizionali. Si sa, per esempio, che in un accampamento in
Guatemala, prima dell’ dell’invasione, erano presenti 53 di questi
uomini.
L’Operazione 40
aveva tre missioni principali:
1) Prima
dell’invasione avrebbe infiltrato altri uomini a Cuba per
organizzare gruppi d’appoggio agli invasori.
2) Durante
l’invasione, gli uomini dell’Operazione 40 dovevano stare alla
retroguardia e mentre si occupavano paesi e città, si sarebbero
impadroniti degli archivi e dei documenti segreti, avrebbero
arrestato i dirigenti cubani e del partito, si sarebbero impadroniti
dell’amministrazione e delle forze armate per gli interrogatori e
l’eventuale eliminazione fisica...
3) Una volta
occupato il territorio, L’Operación 40 si sarebbe occupata della
“pulizia generale” con la scomparsa fisica di tutti i quadri della
Rivoluzione, per far sì che Cuba non potesse mai più diventare un
problema per gli Stati Uniti.
A differenza di
altri luoghi come il Guatemala, o il Cile, dopo qualche tempo, la
mattanza a Cuba si doveva compiere in maniera pianificata,
sistematica e completa.
Il nucleo iniziale
dell’Operazione 40 era composto dagli stessi ufficiali della CIA che
avevano organizzato il colpo di stato contro Jacobo Arbenz in
Guatemala: erano David Atlee Philips, Howard Hunt e David Sánchez
Morales.
DAVID ATLEE
PHILIPS
Era specialista in
guerra psicologica. Terminate le sue azioni criminali in Guatemala,
fu trasferito a Cuba nel 1957 come agente con una copertura,
apparentemente responsabile di un’agenzia di stampa, la "David
Philips Associates", situata in calle Humboldt, dietro al cinema La
Rampa. Philips utilizzava la "Berlitz Academy", il cui direttore era
agente della CIA, per il reclutamento e l’addestramento dei cubani.
Lì furono reclutati a preparati Antonio Veciana, Juan Manuel Salvat
e Ricardo Morales Navarrete, tra gli altri. Philips fu coinvolto
nell’ assassinio del presidente John F. Kennedy, e nell’eliminazione
del presidente del Cile Salvador Allende e anche in molte altre
operazioni segrete della CIA. È morto di cancro nel 1988.
HOWARD HUNT
Fu l’architetto
del colpo di Stato contro Arbenz in Guatemala e visitò Cuba negli
anni 1959 e 1960 per eseguire lavori di spionaggio. Fu coinvolto
nell’assassinio di Kennedi e diresse il gruppo dei cubani dello
scandalo Watergate. Como esperto in propaganda, Hunt è forse quello
che ha divulgato più menzogne contro Cuba.
Si è dichiarato
colpevole della sua partecipazione al Watergate ed ha scontato
solamente 33 mesi di prigione. Nel climax dello scandalo la moglie
di Hunt, Dorothy, morì a Chicago in un misterioso incidente
d’aviazione. Hunt vive attualmente a North Miami in una villa alla
fine d’una strada senza uscita, con cartelli e pali all’entrata che
segnalano “Vietato passare, state invadendo una proprietà privata”.
Ha già 86 anni e
soffre di un linfoma alla bocca; sta in una sedia a rotelle perchè
gli hanno amputato una gamba per l’arteriosclerosi. È sordo e quasi
cieco. Hunt, che diede all’esercito boliviano le informazioni per la
localizzazione e la cattura del Comandante Ernesto Che Guevara si
lamentò in un’occasione con un giornalista del fatto che “suo
figlio aveva simpatia per il Che”.
DAVID SÁNCHEZ
MORALES
Un indio yaqui
dell’Arizona, ubriacone e assassino, che dopo i fatti del Guatemala
passò a prestare servizio nell’ambasciata degli USA a Caracas, in
Venezuela, dove consolidò la sua fama di Killer No. 1 della CIA in
America Latina. Era l’uomo preferito dell’Agenzia per la
realizzazione dei lavori più sporchi. Nel 1958 fu trasferito come
diplomatico nell’ambasciata degli Stati Uniti all’Avana, dove rimase
sin dopo il trionfo della Rivoluz¡one nel 1959. L’indio Sanchéz
Morales era molto violento e aggressivo e anche i suoi capi avevano
paura di lui. Fu coinvolto anche nell’assassinio di Kennedy e prestò
servizio in Bolivia con Felix Rodríguez, aiutando nella cattura del
Che.
Un alto ufficiale
della CIA, Edwin Wilson, affermò che Rodríguez è solamente un
bugiardo, un fanfarone che si attribuiva l’omicidio di Che Guevara e
che il vero assassino del Che fu l’Indio Sánchez Morales. In Laos e
nel Vietnam l’Indio commise innumerevoli uccisioni. Nel 1970 andò in
Cile dove si dedicò all’eliminazione di leaders politici e operai e
soprattutto all’eliminazione e alla morte del governo e del
presidente Salvador Allende. Nel 1978 l’Indio fu citato a
testimoniare di fronte a un Comitato del Congresso ma prima che lo
potesse fare morì molto convenientemente di un “ attacco cardiaco”.
Non esiste una
lista completa dei membri originali dell’Operazione 40: ci sono
liste parziali molto soggettive e poco affidabili
La foto che si
mostra l’aveva la vedova di Barry Seal, pilota della CIA, che lavorò
con Posada Carriles e Felix Rodríguez in El Sal¡vador, nel traffico
d’armi e di droghe dei contras del Nicaragua.
La foto fu
scattata in un nightclub in Messico il 22 gennaio del 1963 e tutti
coloro che appaiono hanno lavorato nell’Operazione 40.
Barry Seal è il
terzo a sinistra, il primo è Felix Rodríguez e tra i due appare
nientemeno che PORTER GOSS, Direttore dell’Agenzia Centrale
d’Intelligenza dal 21 aprile del 2005, nominato dal presidente
George W. Bushñ
PORTE GOSS ha dato
le dimissioni il 5 maggio 2006.
Bush aveva
nominato come direttore della CIA uno dei fondatori dello squadrone
della morte. Prima di Bush il direttore dell’agenzia centrale
d’intelligenza e quello dei servizi segreti erano la stessa
persona. Bush pensò però che la nomina di GOSS avrebbe incontrato
delle resistenze nel Senato e quindi creò un nuovo incarico come
direttore dei servizi segreti e nominò GOSS, che ha occupato quel
posto dal 24 settembre 2004 sino al 21 aprile del 2005, quando era
divenuto il direttore generale dopo l’approvazione del Congresso.
Nella fila a
destra si vede per primo William Seymour, che amministrava una falsa
impresa chiamata "Double Chek", che si occupava di reclutare piloti
per la CIA.
Dietro, quello che
si copre il viso con la giacca è Frank Sturgis, con una lunga storia
terrorista alle spalle, che accompagnò Pedro Luis Diáz Lanz a
portare armi sulla Sierra Maestra quando erano agenti della CIA e
cospirarono per assassinare il presidente Fidel Castro. Dietro
Sturgis si trova Alberto Blanco - Alberto el loco - e poi Jorge
Robreño (el mago).
La seguente
relazione dei membri dell’Operazione 40 coincide quasi sicuramente
in altissima percentuale all’originale.
DAVID ATLEE
PHILIPS, HOWARD HUNT, DAVID SANCHEZ MORALES ("EL INDIO")
- LUIS POSADA
CARRILES ("EL BAMBI")
- ORLANDO BOSCH
AVILA ("DR.
DEATH"),
FELIX RODRIGUEZ MENDIGUTIA ("MAX"), GUILLERMO NOVO SAMPOLL ("MISTER
BILL")
-
IGNACIO NOVO SAMPOLL, JOSE DIONISIO SUAREZ ESQUIVEL ("BLOODBATH",
"CEPILLO"), JOSE BASULTO LEON ("EL CAPITAN ARAÑA"), JOSE MIGUEL
BATTLE ("EL PADRINO"), PEDRO LUIS DIAZ LANZ, GASPAR JIMENEZ ESCOBEDO
("GASPARITO")
- RAFAEL
QUINTERO IBARBIA ("CHI-CHI")
-
RICARDO MORALES NAVARRETE ("EL MONO"), EUGENIO ROLANDO MARTINEZ
("MUSCULITO")
-
ANTONIO VECIANA BLANCH
- FRANK
FIORINI ("FRANK STURGIS")
- PORTER
GOSS
BARRY
SEAL
-
ROLANDO MASFERRER ROJAS ("EL TIGRE"), BERNARD BARKER, PEDRO REMON
RODRIGUEZ, ANTONIO CUESTA DEL VALLE ("TONY"), HERMINIO DIAZ GARCIA,
EDUARDO AROCENA PEREZ ("OMAR"), MANUEL ARTIME BUESA, JORGE MAS
CANOSA, ALBERTO BLANCO ROMARIZ ("ALBERTO EL LOCO"), JORGE ROBREÑO
("EL MAGO"), JUAN MANUEL SALVAT ROQUE ("EL GORDO"), ANDRES NAZARIO
SARGENT, VIRGILIO GONZALEZ ("VILLO"), JOSE JOAQUIN SANGENIS PERDOMO
("FELIX'), VIRGILIO PAZ ROMERO, ALVIN ROSS DIAZ, MANUEL RODRIGUEZ
ORCARBERRO, ELADIO CEFERINO DEL VALLE ("LADO'), EDWIN WILSON, JOHN
ROSSELLI ("HANDSOME JOHNNY").
Gli obiettivi
iniziali dell’Operazione 40 fallirono perchè dopo Playa Girón il
gruppo divenne un pool di assassini tra i quali la CIA sceglieva
quelli che necessitava per inviarli in differenti paesi del mondo o
a compiere missioni negli Stati Uniti.
In tutti i fatti
più infami della storia recente degli Stati Uniti sono stati
coinvolti tutti i cubani e i cubano-americani dell’Operazione 40:
nell’assassinio di R. F. Kennedi, nel Watergate, nello scandalo Iran
Contras, nel traffico di droga, nelle frodi elettorali a Miami...
Gli assassini
dell’Operazione 40 hanno internazionalizzato il terrorismo con il
genocidio in Laos, in Vietnam, con l’ondata degli omicidi e le
scomparse in tutto il continente americano del CORU e
dell’Operazione Condor, l’esplosione in volo dell’aereo della Cubana
nel cielo di Barbados e con un numero altissimo d’azioni di
terrorismo.
Le stesse figure
così importanti negli Stati Uniti, con la famiglia Bush che sta
all’inizio dell’elenco, sono patrocinatori e protettori di questo
pool.
Oggi tutto il
mondo sta osservando come il governo degli Stati Uniti che ha usato
il grido di “terrorismo” per iniziare due guerre sanguinose e per
imprigionare, torturare e assassinare un numero infinito di persone
arabe e musulmane, sta cercando di trovare una soluzione al caso
Posada Carriles.
Costui è un
notissimo terrorista che in due sole occasioni è stato in una
prigione ed è protetto dal governo invisibile degli Stati Uniti,
dalla detta comunità dello spionaggio.
Posada Carriles
come tutti gli altri è molto più di una vergogna per
l’amministrazione Bush. (Cooperazione di Samuel Hernández)
Questo articolo
esiste anche in versione spagnola ed è disponibile chiedendolo a:
mgioiam@enet.cu.
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