AVVENIMENTI
La prigione
di Guantanamo in un teatro di Londra
• Dodici
attori riproducono in un teatro di Londra la vita nel terribile
campo di detenzione nordamericano di Guantanamo, a Cuba, in un’opera
basata sulle testimonianze degli ex prigionieri in questa base
navale.
“Guantanamo,
Honor Bound to defend freedom (Guantanamo,
l’onore di
difendere la libertà) gli attori del teatro London ‘s Tricycle, fino
al 12 giugno, incarneranno i detenuti e le loro famiglie, i politici
e il segretario Usa alla difesa, Donald Rumsfeld.
“Abbiamo
montato uno spettacolo che usa le trascrizioni delle interviste ai
detenuti britannici, alle loro famiglie, agli ex detenuti che sono
tornati, ai loro avvocati militari di Guantanamo”, ha spiegato a AFP
il direttore dell’opera teatrale, Nicolas Kent.
“Non c’è una
sola parola nell’opera che non sia stata pronunciata dalle persone
intervistate. Non abbiamo inventato niente! Alcune informazioni
provengono anche dalle lettere ricevute dalle famiglie.”
“Non so di che
crimine sono sospettato e per quale e non solo io, ma anche mia
moglie e i miei figli dobbiamo continuare a soffrire!” ha scritto
Moazzam Beg, un britannico di 36 anni, prigioniero a Guantanamo.
Altri cinque
inglesi prigionieri del campo nordamericano sono stati rimpatriati
alla metà di marzo, dopo aver passato due anni da prigionieri senza
processo, senza accuse. Dopo il loro arrivo in Gran Bretagna sono
stati posti in libertà senza che esistessero accuse contro di loro.
Altri quattro
britannici sono ancora detenuti a Guantanamo assieme a circa 600
prigionieri naturali di 40 paesi diversi, catturati nella
maggioranza durante la guerra contro l’Afganistan, alla fine del
2001, dopo gli attentati dell’11 settembre.
Il governo
nordamericano non riconosce loro la condizione di prigionieri di
guerra definita dalle Convenzioni di Ginevra. Nonostante le
reiterate critiche delle associazioni di difesa dei diritti umani,
la Corte Suprema degli Stati Uniti ha esaminato per la prima volta
il 20 aprile scorso la questione dell’illegalità di queste
detenzioni illimitate e si pronuncerà al proposito alla fine di
giugno. Dovrà anche decidere in particolare se i prigionieri di
Guantanamo hanno o meno il diritto di appellarsi nei tribunali
nordamericani per discutere le motivazioni delle detenzioni e le
condizioni della prigionia.
“Sino ad oggi
la reazione del pubblico è molto forte: ci sono spettatori che
piangono nell’udire le testimonianze; pensano che sia terribile che
accada tutto questo!” ha raccontato Kent.
Il direttore,
che ha montato già opere teatrali sul processo di Norimberga e
sull’assassinio per razzismo di un giovane negro, fatto avvenuto nel
1993 a Londra, ha aggiunto che il suo obiettivo è mostrare la poca
volontà del governo britannico a favore dei prigionieri inglesi a
Guantanamo.
“Il governo
rappresenta legalmente solo coloro che hanno la nazionalità, ma non
coloro che non l’hanno anche se hanno vissuto nel paese durante 16
- 18 o 20 anni!” ha spiegato il direttore del teatro Kent, che ha
citato il caso di un detenuto di origine irachena residente in Gran
Bretagna da 19 anni, del quale il governo rifiuta di occuparsi.
Prima della guerra contro l’Iraq le autorità britanniche gli avevano
detto che si facesse rappresentare dal regime di Saddam Hussein...
(deposto dalle truppe anglo -nordamericane durante il conflitto).
Che cinismo incredibile!”, ha commentato Kent!
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