SE IL RESTO DEL MONDO NON CONOSCE MARTÍ RIMARRÁ BLOCCATO
Afferma l’eminente giurista italiano Vittorio di Cagno, autore del
libro “Martí giurista”, aspirante al Premio Internazionale José
Martí dell’UNESCO, in cui risalta l’universalitá e l’attualitá del
pensiero martiano.
Una
delle due stanze del suo appartamento all’Avana è il suo studio. Ma
per lui è molto di piú. É un angolo molto particolare in cui gli
scaffali che occupano tre pareti sono strapieni di libri, quadri,
foto, documenti e una significativa rosa bianca di carta e il cui
principale protagonista é José Martí. Più lo si legge, più lo si
conosce e più lo si vuole conoscere, ci ha detto, in uno spagnolo
molto comprensibile, il notaio italiano Vittorio di Cagno, quando
siamo andati a trovarlo dopo aver saputo che il suo libro “Martí
giurista” è candidato al Premio Internazionale José Martí 2003, che
dal 1994 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la
Scienza e la Cultura (UNESCO) assegna ogni due anni, e che in quest’occasione
ha un maggior significato per l’anniversario dei 150 anni dalla
nascita del “Maestro”.
“Quando 10 anni fa, arrivai a Cuba per la prima volta, avendo
terminato le mie funzioni come Presidente della Commissione della
Cooperazione Notarile Internazionale, confesso che ignoravo l’opera
di Martí”, dice Vittorio. “In quell’occasione visitai le librerie di
via Obispo e mi incuriosì l’enorme quantità di libri scritti su di
lui. Vediamo chi è Martí, pensai, e presi un tomo a caso. La prima
cosa che lessi fu una lettera destinata alla madre. Rimasi subito
impressionato dalla sua prosa e dai sentimenti che irradiava; e con
il tempo, mi innamorai della sua opera.” Per questo quando Armando
Hart gli propose di scrivere un saggio sul pensiero giuridico di
José Martí giura di aver provato un onore immenso e, al tempo
stesso, una grande responsabilità. In cerca di informazioni,
per tre anni visitò le biblioteche di tutta l’Isola, percorse Dos
Ríos, il cimitero di Santa Ifigenia, e tutti i luoghi in cui
“l’Apostolo” lasciò la sua profonda impronta nella lotta
indipendentista. Fu una tappa di scoperta di valori immensi, dei
quali successivamente nel suo libro “Martí giurista” esaltò
l’universalità: “Questo cittadino del mondo, autore delle famose
parole “Patria è Umanità”, collocò l’universo come destinatario del
suo pensiero e della sua azione”. Nel saggio risalta anche
l’attualità del sua ideologia: “il pensiero giuridico martiano e i
suoi principali valori li ritroviamo applicati nelle culture e negli
ordinamenti giuridici moderni di molti altri continenti”.
Per
questo giurista europeo è importante che tutti conoscano José Martí.
Immerso in questo impegno ha partecipato al finanziamento di due
opere stampate dall’Ufficio Nazionale del Programma Martiano: “Cento
pensieri scelti”, selezione realizzata da Victor Marrero Zaldivar,
storico della città di Las Tunas; e “L’etá d’oro”, edizione composta
da quattro opuscoli che, tra luglio e ottobre del 1889, venne
pubblicata a New York. Vuole inoltre, rieditare “Martí
giurista” in inglese, italiano, francese e tedesco.
Sfortunatamente, dice Di Cagno, c’è chi ignora l’esistenza di un
uomo, di un pensiero, di un insegnamento di tale grandezza e utilità
universale, a causa del blocco statunitense, che volendo isolare
Cuba, danneggia gravemente la cultura del resto del mondo. In
realtà, afferma, non danneggiano la cultura cubana, immensamente
arricchita dalla presenza di Martí; i veri bloccati sono quelli che
non lo conoscono.
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