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 Pérez Roque: gli USA devono smettere di invadere gli affari interni di Cuba

 

      

Tra un cumulo di proteste a suo favore, Cuba ha reclamato dagli USA di liberare i Cinque  antiterroristi cubani condannati negli Stati Uniti per presunto spionaggio e ha reclamato ancora l’estradizione o il processo per terrorismo di Luis Posada Carriles. Inoltre ha chiesto la chiusura di Guantánamo.

L’annuncio del presidente statunitense, George W. Bush, al Congresso del suo paese per estendere il blocco imposto a  Cuba, è stato definito “una vera ossessione da parte dell’Avana e il ministro degli Esteri, Felipe Pérez Roque, ha avvisato  Washington che deve smettere d’intervenire negli affari interni dell’Isola.

“Gli Stati Uniti devono smettere d’intervenire brutalmente negli affari di Cuba. devono smettere di fabbricare un’opposizione contro Cuba, devono smettere di finanziare mercenari”, ha dichiarato il ministro.

“Bush vede terminare il suo mandato e vede che non è riuscito a presentare quei risultati che si aspettava da lui la mafia, con la destra di Miami.  Cuba non cadrà in ginocchio, perchè non esiste forza umana che faccia desistere i cubani dalla loro volontà di libertà. Siamo una Rivoluzione vittoriosa”, ha sottolineato .

Proprio ora, quando l’Assemblea Generale si appresta a votare per la sedicesima volta la Risoluzione di condanna del blocco, Bush s’incaponisce nell’applicare nuove misure contro l’Isola.

Come risposta il governo cubano ha detto che il discorso statunitense s’intende come un invito alla violenza, un richiamo all’uso della forza, per distruggere la Rivoluzione e imporre i propri disegni a Cuba.

Bush è responsabile della promozione di un cambio con la forza e incita a un sollevamento interno.

“Cuba respinge ogni parola di ricatto contro di lei: quel che sta avvenendo è che si avvicina il giorno in cui terminerà il blocco. Le minacce non ci impediranno di continuare per la nostra strada e non ci allontaneranno dal nostro socialismo e dal nostro impegno di costruire una società giusta”, ha detto ancora.

Pérez Roque ha sollecitato pubblicamente dal Governo degli Stati Uniti il rispetto del diritto dei cubani alla libera determinazione, ad avere leggi proprie e proprie istituzioni.

“È d’obbligo eliminare il blocco genocida contro Cuba  e derogare le leggi che sostengono questa crudele violenza. Inoltre Felipe ha ricordato la proibizione di viaggiare a Cuba per i cittadini degli USA.

Il blocco  è stato stabilito ufficialmente ne 1962 e si sta mantenendo da 10 amministrazioni degli USA: è un assedio economico che vuole far arrendere per fame e malattie il popolo cubano, per poi sottometterlo ai disegni della Casa Bianca.

Gli USA devono smettere di stimolare l’emigrazione illegale da Cuba e devono eliminare la politica dei piedi asciutti, piedi bagnati. Washington è responsabile della morte di tutti coloro che annegano in mare, migliaia di persone che hanno cercato di raggiungere illegalmente gli Stati Uniti.

Washington deve rispettare gli accordi migratori che permettono d’emigrare legalemente. Il ministro ha insistito sollecitando la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani condannati nel 2001 negli USA per presunto spionaggio e considerati Eroi dalla resistenza antimperialista.

Pérez Roque ha ricordato la situazione del terrorista internazionale Luis Posada Carriles, protetto dagli Stati Uniti, i cui crimini non vengono giudicati.

Gli USA devono estradare o processare nel loro territorio Luis Posada Carriles, terrorista che va libero e porta sulla coscienza la morte di civili innocenti, dato che è anche l’autore intellettuale dell’esplosione di un aereo civile cubano, avvenuta nel 1976, attentato ideato con Orlando Bosch, libero per volontà di Bush padre, quando era presidente.

Il ministro ha denunciato che il governo degli USA protegge questi terroristi, perche teme che in un processo potrebbero fare rivelazioni sull’Operazione Condor, tra le altre cose, riferendosi al piano coordinato di repressione tra le dittature sud americane e sostenuto dalla CIA degli Stati Uniti.

Si deve chiudere immediatamente il centro di torture di Guantánamo, situato nella Base Navale cubana, contro la volontà del  popolo e delle autorità. Il ministro ha ricordato che in questo luogo si perpetrano pratiche proibite dagli organismi internazionali.

“È tempo che rendano questo territorio che occupano illegalmente!  Nonostante le dichiarazioni di Bush il popolo cubano rispetta il popolo degli Stati Uniti, che non è colpevole delle attuazioni del suo attuale governo.

“Mandiamo un messaggio di rispetto e di solidarietà alla popolazione statunitense e non la incolpiamo del regime che patisce a sua volta”, ha commentato il Ministro, dopo aver espresso solidarietà ai danneggiati dagli incendi  che stanno distruggendo lo Stato della California.

Il presidente cubano Fidel Castro aveva gia dichiarato domenica 2,1 in una sua riflessione, che Bush è ossessionato con Cuba, ma che la sovranità non si negozia. Non ci intimidiranno mai con le loro minacce, ha sottolineato Fidel ed ha reclamato da Washington il termine delle aggressioni.