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Gli Stati Uniti  finanzieranno il terrorismo contro Cuba?

 

La relazione della detta Commissione per l'Assistenza ad una Cuba Libera, diffusa dal Dipartimento di Stato e approvata dal presidente George W. Bush si propone di finanziare i gruppi paramilitari anticubani.

Il Progetto si propone di consegnare decine di milioni di dollari ai gruppi di Miami, il cui vincolo col terrorismo più crudele contro Cuba è provato e documentato negli archivi dello stesso FBI, ha assicurato il giornalista Jean-Guy Allard, in un commento apparso nel quotidiano Granma.

La relazione prevede la consegna di 80 milioni - il denaro è del contribuente -, una somma che  sarà scialacquata in un periodo di due anni grazie al Fondo per un Futuro Democratico.

Il testo prevede l’aggiunta di altri 20 milioni, che si destineranno annualmente ai programmi di “democrazia”, sino a quando la  “dittatura” smetterà di esistere. Tra le nuove misure c’è la dotazione di mezzi più efficienti e moderni per le illegali Radio e TV Martí, che  garantiranno maggior qualità e portata di trasmissione.

Proprietà della “Voice of America”, TV e Radio Martí sono dalla loro  creazione le più redditizie e scandalose scarselle con le quali vivono da decenni  centinaia di parassiti professionali del chiamato anticastrismo, i detti dissidenti.

Il nuovo progetto statunitense è stato approvato  dal presidente Bush giovedì 6 ed è stato presentato il 10 nella Casa Bianca dalla  Segretaria di Stato, Condoleeza Rice e da altri alti funzionari dell'attuale  amministrazione.

Per molti analisti, il testo è solo un ampliamento delle misure che formano il blocco  che dura da più di 40 anni contro l’Isola. L'obiettivo  è rafforzare il cerchio commerciale, proponendosi di vigilare da vicino le esportazioni cubane per ostacolarle e impedirle ogni volta che sarà possibile.

Il Progetto Bush cerca, ugualmente, d’incrementare gli ostacoli per ogni operazione commerciale di Cuba e di proibire l'invio di rimesse e pacchi da parte dei cubani residenti negli Stati Uniti ai loro parenti residenti a Cuba, anche se gli invii avvengono attraverso terzi paesi.

Come nelle disposizioni precedenti, il fine, segnalano le autorità della cubane , è provocare la fame con la mancanza di alimenti, le malattie per l’impossibilità di acquistare medicinali e strumenti sanitari ed altri prodotti, pretendendo in questo modo di piegare l’invincibile volontà di resistenza popolare.

Il documento va anche più in là e traccia linee che fanno intravedere la presenza nordamericana a Cuba, in quello che  Washington crede sarà il periodo successivo all’eliminazione del governo guidato dal presidente Fidel Castro.