AVVENIMENTI
Lievi condanne ai terroristi anticubani negli Stati
Uniti
DEISY FRANCIS
MEXIDOR
La notizia č
fresca: tre soci del terrorista Luis Posada Carriles sono stati
condannati in un processo che si č svolto a El Paso, in Texas, a
lievi pene detentive per non aver testimoniato contro il loro
“amico”, autore, tra tanti crimini, dell’esplosione di un aereo
civile cubano nel 1976, attentato che provocň la morte di 73 persone
innocenti, azione mai punita.
Santiago Álvarez,
Osvaldo Mitat e Ernesto Abreu si sono dichiarati colpevoli per aver
ostacolato la giustizia l’anno scorso, per non aver voluto
testimoniare di fronte a una giuria che stava indagando se Posada
Carriles aveva mentito alle autoritŕ federali, con l’obiettivo
d’ottenere la cittadinanza degli Stati Uniti.
Il pubblico
ministero aveva portato come prove due registrazioni nelle quali Álvarez,
da un centro penitenziario in Florida, istruiva Abreu e Rubén
López Castro, un altro collaboratore di Posada, a non dichiarare sul
viaggio con l’imbarcazione Santrina per "salvare Luis".
La difesa di
Álvarez ha chiesto al giudice di sentenziare meno di 12 mesi di
reclusione per il suo cliente, perchč una condanna maggiore
“renderebbe difficile la possibilitŕ per l’imprenditore d’origine
cubana d’appellarsi alla Convenzione Internazionale contro la
Tortura ed evitare cosě – ha detto – d’inviarlo a Cuba, ed č
evidente che si tratta di un cinico paradosso, oggi che la Casa
Bianca ha ammesso per la prima volta d’aver usato il sottomarino o
“affogamento simulato” negli interrogatori contro presunti
terroristi, una pratica che la comunitŕ internazionale condanna e
giudica tortura.
Ancora una volta
vediamo chiaramente la protezione che il Governo degli Stati Uniti
offre ai terroristi di Miami “i suoi terroristi”.
Č sintomatico
osservare quanto rapidamente si svolgono questi processi pieni di
imbrogli e menzogne, per alcuni, mentre in altri, come quello dei
Cinque antiterroristi, il limbo legale s’estende illimitato di
fronte a una giustizia cieca.
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