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Conferenza su Sessualità alla cura di Mariela Castro 

 

di Ernesto Marziota

 

Il quattro dicembre scorso in occasione del 14 anniversario della fondazione del Comitato Avana della Società Dante Alighieri in Cuba, la laureata Mariela Castro, direttrice del Centro Nazionale della Sessualità, ha fatto una conferenza molto interessante sulla sessualità nel Paese che ha chiamato la loro attenzione di tutti i partecipanti, allievi, discendenti degli italiani all’Avana, giornalisti, professionisti e funzionari della Ambasciata d’Italia, molti di loro hanno fatto domande e commenti diversi.

 

La direttrice della Dante, dott.sa Giuseppina Moscatelli, ha ringraziato  alla egregia conferenziera, ha sottolineato la importanza del’anniversario e ha detto questa Società non serve solo per imparare la lingua italiana, ma anche come punto di incontro per la riflessione accademica d’importanti argomenti come questo.

 

Mariela ha detto che la base e il principio per studiare la situazione delle donne in Cuba è stato nella denuncia  “La historia mi absolverá”, dove Fidel Castro denuncia l’abuso, lo sfruttamento, la discriminazione e la mancanza di diritto delle donne nel Paese prima del trionfo della Rivoluzione.

 

Una pietra miliare per il cambio dalla cattiva eredità capitalista fu nel 1960 la fondazione della Federación de Mujeres Cubanas (FMC) (Federazione di Donne Cubane), si approva una  piattaforma programmatica che contiene i migliori elementi di un Congresso sulla Donne celebrato a Santiago di Chili un tempo dopo. Si protegge la salute con la crecita del servizi di salute, il diritto alla maternità, mentre è punito fortemente l’aborto

clandestino. Anche si comincia la Educazione Sessuale riferita a come evitare la gravidanza senza desiderio, dopo il parto aspettare un tempo per una prossima gravidanza, la pianificazione familiare, ecc.

 

È costituito un gruppo di lavoro interministeriale, in stretto dialogo con il Partito Comunista di Cuba, per studiare la complessità della sessualità considerando tutti gli aspetti umani nella sua totalità: figli, coppie, centro di lavoro, scuole, università, ecc. Il suo obiettivo è stato quello di evitare la violazione dei diritti delle donne, verificare il compimento delle leggi, e abolire in maniera sistematica il troppo carico strutturale sulle donne.

Anche dare impulso alla educazione sessuale a tutti livelli della società cubana, cercare spazi per la ricreazione familiare, promuovere un nuovo tipo di relazioni umani fra uomini e donne, studiare tutti gli aspetti di generi e, tra le altre cose, combattere la violenza tra i generi maschile e femminile.  

 

Dopo si ha cominciato lo studio e la attenzione alle persone transessuale, negli ambiti medici, giuridici, il loro trattamento, si sono cercate informazioni internazionali su questo argomento. Nel 1988 si è realizzata la prima operazione chirurgica di cambio di sesso. D’accordo alla esperienza cubana se queste persone possano cambiare di sesso senza operazione, non le farebbero. C’è un Centro di Attenzione alle persone transessuali vicino all’ospedale Fajardo, nel Vedado, all’Avana.

 

Ha commentato che si fatto una mostra di un laboratorio “taller” comunitario, nella  comune di Pilón, provincia Granma, uno dei luoghi meno sviluppati del Paese in questo argomento. Li si è fatto una lavoro a livello familiare, per migliorare la conoscenza dei diritti dei generi con buoni risultati.

 

Alla fine,  ha sottolineato la importanza della Dichiarazione della Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), a Ginebra, ha detto la omosessualità non è  considerata più una malattia, ma una espressione dell’ essere umano.