AVVENIMENTI
L’operazione
Peter Pan nella cattiva memoria di Miami
di
Ángel Rodríguez Álvarez
Servizio
speciale dell’AIN
Sebbene sembri
incredibile, è assolutamente certo: a Miami verrà dedicato il Giorno
di Ringraziamento a festeggiare, cena e ballo compresi, l’Operazione
Peter Pan iniziata all’Avana 47 anni fa.
Il grado di
irrealtà e inganno in cui vivono non pochi dei cubani fuggiti agli
Stati Uniti nei primi anni dopo il trionfo della Rivoluzione nel
1959, l’offre uno degli organizzatori della festa quando qualifica
questa azione controrivoluzionaria come “sinonimo di libertà,
sacrificio, perseveranza e amore”.
Per una
caratterizzazione oggettiva dell’operazione Pedro Pan, per dirlo in
spagnolo, basta esporre i fatti come sono successi.
Gli aggettivi
giusti sgorgano a fiotti. Tra il 1960 e il 1962, 14mila bambini
cubani sono stati consegnati dai loro genitori a organizzazioni “di
carità” create all’effetto per venire portati negli Stati Uniti,
dove sarebbero alloggiati per tempo indeterminato in case di
sconosciuti e orfanotrofi.
Non è niente
difficile immaginare il calvario di quei bambini, separati
bruscamente dai loro genitori e altri parenti, portati in un paese
sconosciuto in mani anche estranee e senza la minima idea di quando
si sarebbero rincontrati con i loro genitori.
Molti di
questi ragazzi hanno raccontato e riflesso in libri e film quegli
amari ricordi, l’infinita angoscia e l’infinita solitudine che li ha
invasi quando si sono scoperti nel centro di un episodio totalmente
fuori dalla portata della loro comprensione.
Quel dramma,
le cui conseguenze psicologiche non sono state mai superati da
molti, ha fatto parte di una delle tante menzogne orchestrate contro
la Rivoluzione cubana tramite l’azione centrata di criminali e ladri
legati alla tirannia abbattuta, di elementi del clero cattolico, di
sfruttatori creoli che avevano perso i suoi privilegi, tutti quanti
patrocinati dall’Ambasciata americana all’Avana.
Il
coordinatore dell’operazione è stato monsignore Bryan O. Walsh,
sacerdote d’origine irlandese appartenente alla Diocesi di Miami,
strettamente legato all’Agenzia Centrale dei Servizi Segreti, come è
state comprovato fededegnamente.
Coloro che
hanno concepito questo piano hanno avuto presente il logico clima
d’incertezza esistente tra i borghesi e i piccoli borghesi,
provocato dal processo di cambiamenti sociali ed economici iniziato
all’Isola. A questo hanno aggiunto fuoco con la colossale campagna
mediale organizzata dal Nord a scopo di creare le condizioni per
rendere credibile qualsiasi falsità in questo segmento della
popolazione.
La campagna di
terrore è stata iniziata il 26 ottobre 1960 con le trasmissioni di
Radio Swan nelle quali rendevano noti frammenti di una falsa e mai
concepita Legge della Patria Potestà, in virtù della quale i bambini
sarebbero stati separati dai loro genitori e inviati in Russia per
lavare loro il cervello e convertirli al comunismo.
In
quell’escalation sono arrivati al punto di stampare la legge e
distribuirla tra coloro propensi a credere la più fantasiosa e
colossale menzogna.
I primi cinque
bambini sono arrivati a Miami il 26 dicembre 1960. Così è cominciato
un penoso esodo infantile, aggravato in ottobre del 1962 quando il
governo Usa ha eliminato unilateralmente i voli diretti da Cuba.
All’Isola sono
rimasti migliaia di genitori ai quali erano stati promessi visti e
che aspettavano ansiosi, ogni giorno, un pronto rincontro che in
alcuni casi è ritardato vari anni.
Peter Pan
merita di venire ricordato, ma come un atto di estrema crudeltà e un
esempio della capacità, ancora vigente, di mentire, manipolare e
sfruttare i sentimenti di amore dei simili per recuperare privilegi
e meschini interessi. |