AVVENIMENTI
Frank Calzón,
agente della CIA, è stato insultato pubblicamente a Berlino
• I manifestanti
solidali con Cuba gli hanno gridato verme e assassino
JEAN-GUY ALLARD
“Verme e
Assassino”, questi i termini con cui è stato ricevuto l’agente della
CIA Frank Calzon, martedì 24 a Berlino, quando è giunto per
partecipare allo show organizzato dal Dipartimento di Stato per
manipolare l’opinione pubblica europea contro Cuba.
Calzón, agente
della CIA da circa 40 anni, ha pensato fosse bene fare il fanfarone
di fronte al centinaio di manifestanti solidali con l’Isola che lo
aspettavano e gli gridavano verme e assassino...
Dopo diverse
denunce apparse sulla stampa internazionale per i finanziamenti
sborsati da Washington e le manipolazioni della CIA, questo incontro
presentato precedentemente come un rispettabile vertice europeo sul
futuro dell’Isola, si è disciolto...
I pochi
partecipanti che erano rimasti iscritti sono stati soprattutto gli
abituali dipendenti pagati per sostenere l’apparato di propaganda
nordamericano tra i quali c’è il rotondo segretario a vita del
Center for a Free Cuba.
Pomposamente
intitolato “Democrazia a Cuba: cercando iniziative comuni”, la
conferenza anticubana di Berlino è stata ridotta a metà del tempo
previsto per mancanza di iscrizioni e di oratori.
I rimasti hanno
avuto la brutta sorpresa d’essere ricevuti all’entrata dell’edificio
dalla Fondazione di destra Konrad Adenauer, da un centinaio di
manifestanti solidali con l’Isola che reggevano cartelloni che
denunciavano, tra le altre cose, lo stesso Calzon e il suo socio
terrorista Carlos Alberto Montaner.
Come eloquente
espressione del ridicolo in questa assemblea di nostalgici di
Fulgencio Batista, in un momento di delirio collettivo, il
moderatore ha definito Montaner il più grande scrittore cubano!
Lo pseudo
colloquio aveva come caratteristica la presentazione di un programma
iniziale diffuso a Praga due mesi, fa quando vari partecipanti non
erano stati contattati anticipatamene dalla sede di People in Need,
a Praga.
Una mancanza di
tatto che ha offeso molti, tra i quali il ministro tedesco degli
esteri Frank-Walter Steinmeier, che si è rifiutato di partecipare a
un tale circo.
Erano appena un
centinaio i partecipanti alla svalutata riunione e in maggioranza
pagati: cioè quelli di sempre che da anni sono usati e riutilizzati
dalla macchina anticubana della Casa Bianca in attività similari e
in varie capitali.
I pochi che non
erano identificati come abituali nel circo in questione hanno
deluso gli agenti nemici di Cuba assicurando che il blocco era un
fallimento e che era un’illusione da parte degli Stati Uniti
prevedere un’eventuale fine della Rivoluzione cubana.
L’incaricato
tedesco per i Diritti Umani, Günter Nooke (CDU), dal quale gli
organizzatori aspettavano una dichiarazione anticubana, ha
assicurato che la Rivoluzione appariva robusta e che nessun cambio
era prevedibile nel contesto attuale, aggiungendo che i voti nelle
Nazioni Unite sul blocco dimostravano chiaramente che Cuba non è
isolata.
La classica
sfilata degli ex, ha mostrato lo pseudo drammaturgo ed ex presidente
ceco Václav Havel, l’ex presidente polacco Lech Walesa, l’ex
presidente dell’Uruguay Luis Alberto Lacalle, l’ “ex” leader
albanese Rexhep Meidani, tutti famosi per il loro servilismo
viscerale per l’impero e il loro anticomunismo malato.
Un ex Aznar
frettoloso è passato a Berlino il giorno prima dell’incontro ed ha
lasciato un video. Inoltre a Berlino sono apparsi alcuni dei più
grandi beneficiari dei programmi federali di sussidi alla
controrivoluzione, Sylvia Iriondo, presidente del M.A.R. por Cuba,
Orlando Gutiérrez, terrorista pensionato che maneggia il Directorio
Democrático Cubano e Carlos Alberto Montaner, terrorista e capo
della Unión Liberal Cubana, un partito da divano, che riunisce poco
più degli appartenenti alla sua famiglia.
Come
rappresentante dei politici europei affiliati alle rispettive
ambasciate nordamericane sono stati invitati Karel Schwarzenberg,
della Repubblica Ceca, l’ungherese Mátyás Eörsi, lo spagnolo Jorge
Moragas, degno rappresentante del Partido Popular, iscritti in un
gruppo guidato nientemeno che da Javier Martínez Corbalán, della
Fondazione Ispano-Cubana, il braccio di Madrid della terrorista
FNCA di Miami e per completare il ritratto, Manuel Espino Barrientos,
dirigente del PAN messicano e Julio Borges, presidente del partito
di destra Primero Justicia, del Venezuela.
Tutti sono stato
collocati nella presentazione a lato del nordamericano Caleb McCarry,
il proconsole incaricato del Piano Bush di Annessione di Cuba e del
“verme” Frank Calzón.
Se la conferenza
di Berlino è fallita così, non è per mancanza di fondi
generosamente dispensati dagli organizzatori con il denaro dei
contribuenti nordamericani. I più famosi e i meno conosciuti –
tutti- sono stati ospitati in alberghi lussuosi della capitale
tedesca a regime “tutto compreso” dal Palace all’ Esplanade. I
cocktails, i “petits fours” e il caviale erano offerti “dalla casa”
in abbondanza per tutta la durata dell’incontro, costellato di
monologhi.
Ai margini era
prevista una “NGO/Donors meeting”, ossia una riunione
ONG/Patrocinatori. Si suppone che lì è stato discusso il punto più
sensibile dell’attività contro Cuba: il denaro di cui disporranno
coloro che saranno disposti ad accettare ed operare per i piani
dell’impero.
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