AVVENIMENTI
La Dama protesta troppo...
Ernesto Hernández Busto, “bloguero” di Barcellona e
protettore di Yoani Sánchez, ha appena fatto una dichiarazione di
principio sui generis : i detti dissidenti ed i “blogueri
indipendenti” in Cuba non hanno alcun problema morale nel ricevere
il denaro degli Stati Uniti per aiutare a far cadere il governo
dell’Isola. Lo ammette senza ambiguità e si prepara per una riunione
con George W. Bush, il prossimo 19 aprile, per formare lo stato
maggiore della Ciberguerra bloguera, come rappresentante dei
volontari di Cuba nell’esercito degli Stati Uniti.
“Non si deve provare nessuna vergogna, non ci si deve
sommare a questa demonizzazione del denaro straniero”, ha detto,
tanto che sembra che non capisca il nodo della questione.
Il fatto non è che alcuni cubani ricevano del denaro
dall’estero, ma che lo ricevano clandestinamente, violando le leggi,
da una potenza nemica, il cui progetto finanziaraio vuole far
cadere il governo cubano a cambio con un regime al servizio di
Washington.
Queste attività sono condannate in tutti i paesi del
mondo, includendo gli Stati Uniti ...
Cuba non demonizza il denaro straniero, come scrive
il bloguero indipendente nella sua cinica apologia; è che di fatto
si riconosce come salariato del nemico e quindi compromette
totalmente i detti ciber controrivoluzionari, la cui indipendenza
in questo 2010 ha un prezzo che il Dipartimento di Stato ha scritto
a chiare lettere: 20 milioni di dollari. Per gli increduli
ripetiamo: 20 milioni di dollari, che non sono una fantasia del
governo cubano, ma un finanziamento pubblico emesso dal governo di
Obama, la cui partita si può vedere nel documento originale in PDF:
<http://www.lexingtoninstitute.org/Library/resources/documents/Cuba/cuban-triangle/economicsupportfunds.pdf>.
Lo strano è che nonostante la sua difesa dei salari
degli agenti della potenza nemica in Cuba -Yoani Sánchez, dette
Dame di Bianco e similari Guerrieri della libertà ( sic!) – e le
costanti richieste di denaro nel suo blog, Hernández Busto dice che
lui non riceve parte del bottino.
Come direbbe Shakespeare: “The Lady dost protest too
much, methinks” (la Dama protesta troppo, io credo). Diversi giorno
fa, Phil Peters ha pubblicato nel suo blog questo documento della
USAID (PDF) dove si specificano l’ammontare ed i concetti del
“programma di aiuti.”
Nota bene: “Non ho nulla contro il programma, anzi,
al contrario, il governo cubano da anni attacca la dissidenza cubana
e adesso anche i blogger – scrive - con l’argomento che sono
salriati degli USA, ma tutto il giornalismo ufficiale è giornalismo
mercenario al servizio della propaganda ufficiale e gli aiuti alla
dissidenza sono la sola cosa che permette di sopravvivere a persone
che il governo ha emarginato, non solo politicamente, ma anche
socialmente e nel lavoro. Questo ammontare e questo programma di
aiuti si devono ampliare e si devono rivedere con criteri più
pratici e meno burocratici di quelli applicati sino ad ora.
Non si deve provare alcuna vergogna e tanto meno
sommarsi alla demonizzazione del denaro straniero, con cui il
castrismo attacca, cercando di scomunicare socialmente
l’opposizione. La situazione in Cuba è tipica di una società
autoritaria e tutte le risorse sono in funzione dell’imposizione
della visione ufficiale. Questa realtà necessita misure eccezionali
e gli Stati Uniti hanno tutto il diritto di appoggiare le persone
che “difendono libertà di base”, perchè una lettura giornalistica -
includendo il giornalismo cittadino - che si pretenda mediamente
obbiettiva e cerchi credibilità, non può essere sovvenzionata da
nessun governo.
Visto che la parola blogger appare in varie di queste
note e nel documento della USAID e per prevenire speculazioni, bene
o male intenzionate, credo necessario chiarire che questo blog non
riceve finanziamenti al di fuori di sporadici contributi volontari
dei suoi lettori...”.
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