AVVENIMENTI
Discorso del Ministro degli Esteri della Repubblica
di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, nel segmento d’Alto Livello del
13º período di sessioni del Consiglio dei Diritti Umani.
Signor Presidente:
Sono stati necessari 60 milioni di morti nella II
Guerra Mondiale, per sviluppare il concetto di diritto umano ed in
particolare il concetto del diritto alla vita ed alla dignità umana.
Si è avanzato molto nello sviluppo concettuale dei
diritti umani e poco nella garanzia del loro esercizio. Abbiamo
trasformato il tema in uno dei pilastri fondamentali delle Nazioni
Unite, assieme allo sviluppo, alla pace e la sicurezza
internazionale.
Senza dubbio è l’area in cui sono stati fatti i
peggiori imbrogli, con la manipolazione ideologica, l’ipocrisia
politica e la doppia morale dei paesi industrializzati.
Quelli che pretendono d’essere i guardiani dei
diritti umani e che tentano di giudicare gli altri, sono
precisamente i responsabili diretti delle più gravissime,
sistematiche e flagranti violazioni dei diritti umani e soprattutto
del diritto alla vita.
Sono gli autori del sistema coloniale che è servito a
spogliare i paesi del sud e a condannarli al sottosviluppo; sono i
responsabili dell’ordine economico internazionale attuale, che
assassina silenziosamente decine di milioni d’esseri umani, vittime
della fame, la povertà e le malattie prevenibili e curabili.
Sono quelli che impongono le moderne guerre di
conquista, che provocano milioni di morti, generalmente civili.
orribilmente chiamati “danni collaterali”.
Sono anche beneficiari del pensiero unico, dei
modelli esclusivi, dei valori che escludono, della guerra mediatica,
della costruzione di verità immanenti, della sottocultura, della
pubblicità commerciale, dell’imposizione dei riflessi condizionati,
della stampa condizionata, bugiarda, docile e brutale, che
giustifica o dissimula i massacri.
La manipolazione del terrorismo è servita agli Stati
Uniti e ai loro alleati europei per sferrare guerre di dominio e di
conquista delle risorse energetiche in Iraq e in Afganistan, costate
due milioni di vite umane.
È servita anche a giustificare le scomparse forzate e
le torture, le prigioni segrete ed i centri di detenzione dove non
si riconoscono il Diritto Umanitario Internazionale e nemmeno la
condizione di essere umano. È stata il pretesto per “leggi
patriottiche” come quella che il governo nordamericano ha appena
prorogato e che limita la libertà e le garanzie conquistate dal
movimento dei diritti civili in lotte durate secoli.
Chi risponderà delle brutalità commesse ad Abu Ghraib,
Bagram, Guantánamo ed in altri centri di
tortura e di morte? Quando si giudicheranno i responsabili e si
porrà fine all’impunità?
Il viceministro degli esteri della Svezia ha fatto
stamattina un curioso discorso, arrogante, con giudizi critici su
nove paesi e senza dubbio non ha detto una parola sulla complicità
del governo svedese con i voli segreti che hanno fatto scalo nel suo
territorio, trasportando persone sequestrate. Speriamo che un
giorno concluda la sua prolungata investigazione al rispetto, e si
degni d’informare dei risultati questo Consiglio.
Chi risponderà nei paesi europei dei voli segreti,
le prigioni clandestine nei loro territori, la partecipazione ad
azioni di tortura?
Quello che è avvenuto in Palestina durante anni
costituisce un vero genocidio e migliaia di palestinesi hanno perso
la vita per gli attacchi militari indiscriminati e per i ferrei
blocchi ed assedi che li privano dei più elementari mezzi di
sussistenza.
Le dittature militari in America Latina, imposte e
sostenute dagli Stati Uniti per decenni, hanno assassinato
quattrocentomila persone. Solo in Cuba ci furono 20.000 morti.
Il diritto alla vita si viola costantemente nel
mondo. La stessa esistenza della specie umana è seriamente
minacciata dal cambio climatico del quale sono storicamente e
attualmente responsabili gli stessi che sferrano e conducono le
guerre di conquista. La vergognosa riunione di Copenaghen, con le
sue pratiche fraudolente e d’esclusione è stata un’azione contro il
diritto dell’umanità alla vita e alla sopravvivenza.
Signor Presidente:
Per mezzo secolo Cuba è stata vittima di aggressioni
nordamericane e di azioni di terrorismo.
5.577 cubani hanno perso la vita o sono restati
invalidi.
Gli autori della distruzione in volo di un aereo
della Cubana de Aviación, nel 1976, godono d’impunità da parte del
governo degli Stati Uniti.
Un’epidemia di dengue, risultato di un attacco
batteriologico provocò la morte di 101 bambini cubani. Una delle
bombe collocate a L’Avana nel 1997 ha provocato la morte di un
giovane italiano.
La detta “Ley de Ajuste Cubano” e la politica dei
“piedi asciutti, piedi bagnati” istigano l’emigrazione illegale e
costano vite umane.
Il blocco economico, commerciale e finanziario
imposto a Cuba è un atto di genocidio tipificato nell’inciso (b) e
(c) dell’articolo II della Convenzione contro il crimine di
genocidio ed una violazione di massa flagrante e sistematica dei
diritti umani.
La politica degli Stati Uniti contro Cuba, che il
governo del presidente Obama non ha cambiato, costa vite al popolo
cubano.
Una nuova scalata sovversiva con un’ampia copertura
dei media, è stata sferrata contro Cuba e non rispetta alcun
principio etico.
Si pretende di presentare come patrioti, agenti
pagati dagli Stati Uniti in territorio cubano, come dissidenti.
La poderosa macchina dell’impero non vacilla
nell’utilizzare un recluso più volte condannato in debiti processi
per delitti comuni, e poi reclutato nella prigione, per presentarlo
come un combattente per i diritti umani, per ottenere spurii
dividenti politici, è stato mandato alla morte nonostante la più
accurata assistenza medica. Come ha detto il Presidente Raúl Castro
Ruz, è stato un fatto da lamentare, perchè è un’altra vittima della
politica sovversiva degli Stati Uniti contro Cuba.
Da quando ha trionfato la Rivoluzione cubana, nel
1959, non c’è stato in Cuba un solo caso di assassinio, tortura o
esecuzione extra giudiziaria; non ci sono mai stati squadroni della
morte, od Organizzazioni Condor. Cuba ha un atteggiamento
meritevole e al disopra dei giudizi nella protezione del diritto
alla vita, con una cooperazione altruista anche al di fuori delle
sue frontiere.
Signor Presidente:
desideravo fare riferimento agli aspetti concreti del
serio lavoro che questo Consiglio porta avanti. Toccare il tema
della revisione di questo organismo, che l’anno prossimo dovrà
denunciare il tentativo di sottometterlo e di modificare la sua
composizione ed i suoi procedimenti, per imporre interessi
politici.
Volevo riferirmi al meccanismo dell’Esame Periodico
Universale che ha mostrato la sua utilità, nonostante le
imperfezioni e la mancanza di autocritica dei poderosi posti in
evidenza.
Desideravo difendere il Consiglio e segnalare
l’importanza di preservarlo libero da politicizzazioni,
discriminazioni, selezioni e doppia morale.
Posso assicurare che Cuba continuerà a contribuire
con sforzo e impegno, per far sì che il Consiglio dei Diritti Umani
mantenga la sua lotta indipendente e si consolidi la cooperazione
come vera via per la promozione e la protezione dei diritti umani
nel mondo.
Devo proclamare, a nome del popolo eroico e degno di
Cuba, che nessuna campagna ci allontanerà dai nostri ideali
d’indipendenza e libertà.
Molte grazie.
Ginevra, 3 marzo 2010
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