AVVENIMENTI
Se non sei
italiano, che argentino sei?
di
EDUARDO WILLIAM FREDES – Speciale per Siporcuba
Si racconta
che due argentini passeggiano per le strade di Roma e
improvvisamente uno dice all’altro: “Ma hai visto quante strade
italiane hanno nomi argentini”?
Va detto che
le barzellette sugli argentini se le scrivono gli stessi argentini,
in una simpatica auto ironia e, come direbbe il compagno Freud, ogni
barzelletta ha il cinquanta per cento di verità e questa metà marca
l’indubbia influenza italiana nella cultura dell’Argentina.
Se guardiamo
l’elenco dei giocatori di calcio della nazionale argentina nel
tempo, incontriamo una sfilza di cognomi italiani, come Terrieri,
Varallo, Danzati, Pescia, Valusi e i leggendari Monti e Onzari, che
giocarono anche nella nazionale italiana nel 1934. Il più grande di
tutti è Diego Armando Maratona.
Nel mondo del
tango Marino Corcini si chiamava Marinari e con lui vanno ricordati
Roberto Manzi, che si chiamava Mancione, Fiorentino Pugliese, De
Angelis e molti altri che affermano il predominio degli emigranti
dalla penisola mediterranea.
Va
sottolineato che nella parte sud del continente americano
l’Argentina È un paese mediterraneo, per i suoi costumi dominanti, e
questo è vincolato ovviamente alla penisola europea.
In Argentina
c’è una pizzeria ogni due isolati e i gelati sono come quelli
napoletani di quando Tiberio - che li ha inventati - mandava gli
schiavi a prendere la neve sulla cima del Vesuvio e la mescolava con
la frutta, in uno stile che è ancora molto valido ai nostri giorni.
Non c’è un
municipio che non abbia un Viale Garibaldi e Buenos Aires ha anche
un parco centrale molto grande che si chiama Giuseppe Mazzini.
Più italiano
del quartiere La Boca non esiste niente nel mondo intero, dove le
canzonette rubano gli spazi al tango nei cortili Giovanni di Dio
Liberto e Banquero, che fa le migliori focaccine al formaggio.
Nella
Repubblica di La Boca c’è un’istituzione che concede titoli
nobiliari e il famoso “Ordine della vite”, perchè chi la riceve o è
nominato presidente – tutta gente di cultura generalmente – ha, come
si dice in spagnolo, una vite fuori posto.
L’emblema del
quartiere è un tornio con la famosa pizza senza pomodoro a con un
mucchio di peperoncino.
La pasta ruba
il posto all’arrosto fatto con la migliore carne del mondo e la
domenica i ravioli sono un rito sulle tavole argentine.
Per capodanno
invece si fanno gli gnocchi di patate (americane di provenienza).
La mattina
della domenica le code davanti ai negozi che vendono pasta fresca
sono interinabili e girano attorno agli isolati... al ragù, aglio e
olio, con le olive, al pesto, con il parmigiana o con pecorino...
Spaghetti,
fusilli, maccheroni: ogni genere di formato di pasta regna sulle
tavole degli argentini, eredità di quella penisola che tanto amiamo.
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