AVVENIMENTI
I ministri
della gioventù ispano-americana hanno condannato il blocco
• Una nuova
versione della mozione di Salamanca
I ministri e i
responsabili della gioventù dell’America Latina hanno condannato a
grandissima maggioranza il blocco economico, finanziario e
commerciale imposto dagli USA a Cuba da più di quarantanni.
I rappresentanti
di 19 paesi, includendo Cuba, hanno considerata che l’assedio
economico di Washington imposto all’Avana non solo danneggia l’Isola
ma ostacola il proposito di compimento delle mete di sviluppo del
millennio approvate dalla ONU nel 2000.
Il testo proposto
dalla delegazione cubana è stato applaudito dai delegati alla XIIIª
Conferenza dei Titolari e Responsabili della Gioventù della regione,
che si è appena conclusa nella capitale cubana ed ha avuto il voto
contrario solamente dal Nicaragua e l’astensione della Costa Rica.
L’Organizzazione
Ispano-Americana della Gioventù, (OIJ), promotrice dell’incontro, è
formata da 21 nazioni, con la presenza di Haiti e Andorra come
osservatrici.
I paesi che hanno
avallato il testo hanno riaffermato la difesa del libero scambio e
hanno definito inaccettabile l’applicazione di misure coercitive
unilaterali che danneggiano le relazioni commerciali tra gli stati.
Inoltre la mozione
manifesta la condanna alle leggi contrarie al diritto
internazionale, come la Helms Burton del 1996 e la Torricelli del
1992, approvate dalla Casa Bianca con il solo obiettivo di
rafforzare le sanzioni contro l’Isola.
La mozione chiede
anche agli USA di rispettare le successive risoluzioni approvate
dall’Assemblea Generale della ONU dal 1992, nelle quali si insiste
sulla necessità d’eliminare il blocco contro Cuba.
Il testo che era
stato approvato nella sua essenza dai Capi di Stato e di Governo
dell’America Latina durate il XVº Vertice di Salamanca, in Spagna,
nel 2005, chiede in maniera speciale a Washington d’eliminare le
sanzioni sempre più dure imposte negli ultimi anni.
Dal 2004 ad oggi
il governo di Bush ha messo in pratica un piano, reso più duro nel
luglio scorso, indirizzato espressamente alla distruzione della
Rivoluzione cubana, per asfissiare la sua economia con una guerra
economica.
La mozione
differisce da quella approvata a Salamanca solo con l’inserimento
della convinzione che il blocco è un impedimento per la relazione
delle mete del millennio nei paesi in via di sviluppo e in
particolare a Cuba.
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