AVVENIMENTI
Il sangue dei
prigionieri in un sito porno
• Le scene di Abu
Ghraib sono ormai poca cosa paragonate a questa realtà
di
CHRIS THOMPSON
Se volete vedere
la vera faccia della guerra andate al sito pornografico
www.nowthatsfuckedup.com
Per quasi un anno
i soldati nordamericani che stazionano in Iraq e in Afganistan hanno
scattato fotografie di cadaveri mutilati orribilmente e sfigurati e
le hanno inviate al sito Internet amministrato da Chris Wilson.
Wilson, in cambio
offre ai militari l’acceso senza limiti al suo sito porno. I soldati
statunitensi hanno usato le fotografie dei cadaveri iracheni
sfigurati come una moneta per comprare pornografia.
Nel sito di Wilson
si può vedere la faccia d’un uomo arabo immersa in una catinella
piena di sangue o la testa d’un altro uomo con sangue secco e
bruciature da polvere da sparo steso su un mucchio di ghiaia.
Un uomo con una
giacca di cuoio che apparentemente ha cercato di fuggire da un punto
di controllo militare è caduto sul sedile dell’autista di
un’automobile e la sua testa è quasi staccata per i colpi sparati,
mentre brani di pelle del suo collo sono aperti come i petali
d’un fiore...
Sei uomini in
uniforme crema, identificati come marines nordamericani sorridono
alla macchina fotografica mentre indicano cadaveri carbonizzati ai
loro piedi.
I sottotitoli che
accompagnano queste immagini sono stati apparentemente scritti dagli
stessi soldati che li annunciano con risate, divertendosi mentre
indicano i corpi.
Il soldato che ha
scattato la fotografia di un cadavere che giace sui resti del suo
cervello dei suoi intestini ha scritto questo sottotitolo: “Così
dovrebbe apparire ogni iracheno”!
La fotografia d’un
cadavere la cui mandibola distrutta lascia vedere i denti
superiori, porta il sottotitolo: “Un brutto giorno per questo tipo”!
Un soldato
nordamericano ha annunciato tre fotografie di cadaveri in una strada
e ha intitolato la collezione: “Che muoiano tutti così, che
muoiano!”
I soldati del
Pentagono appaiono orgogliosi e anche allegri indicando questi
morti.
“Questa è una
catastrofe morale! L’amministrazione Bush esige molto rispetto per i
morti in guerra del nordamerica, tanto che gli ufficiali hanno
proibito ai mezzi di comunicazione di fotografare le bare coperte
dalla bandiera nordamericana fatte scendere dagli arerei. Gli
ufficiali del governo Bush e i mezzi di comunicazione nordamericani
hanno denunciato ripetutamente il sito della televisione araba Al
Jazeera perchè trasmette video molto duri sulle vittime della guerra
contro gli iracheni e immagini sui prigionieri di guerra
nordamericani.
La stessa lotta
legale sull’eventuale pubblicazione delle foto delle atrocità
commesse ad Abu Ghraib dai nordamericani si è prolungata per molti
mesi sino a che il presidente di Stato Maggiore degli Stati Uniti,
Richard Meyers, ha dichiarato che la pubblicazione di quelle
immagini infiammerebbe il mondo musulmano e spingerebbe un numero
incalcolabile di persone ad unirsi ad Al Qaeda.
Niente di tutto
questo però si può paragonare al fatto che le truppe nordamericane
usano le foto della sofferenza e della morte in cambio di
pornografia!
“Se solo due anni
fa mi avessero detto che le nostre truppe facevano cose del genere
ai detenuti e scattavano fotografie dei morti, io avrei sostenuto
che erano tutte menzogne” ha detto sospirando il generale ritirato
Michael Marchand che, come avvocato assistente del Giudice Generale
per l’esercito nordamericano era responsabile della riforma della
politica d’addestramento militare, per assicurare che non
accadessero fatti come quelli già avvenuti ad Abu Ghraib.
“Non sono sicuro
di potermi immaginare tutto quello che fanno i soldati”, ha
aggiunto.
Per Chris Wilson
invece tutto questo è normale lavoro. “Uno sguardo inedito della
guerra dal loro punto di vista”, dice dei soldati che gli inviano le
immagini.
I mezzi di
comunicazione hanno sempre una precisa posizione mentre per me
queste sono fotografie che vengono direttamente dalle loro camere
fotografiche al sito... per me è solo uno sguardo reale di quel che
sta succedendo.
Wilson è un
negoziante di Internet di 27 anni che vive in Florida ed ha creato
il sito un anno fa, chiedendo agli “interessati” di contribuire con
foto delle mogli e delle fidanzate pubblicandole con titoli come
“Mia moglie che si lavora un pene” o “il didietro di mia moglie
sulle scale”...
Il sito ha avuto
un grande successo tra i soldati che si trovano oltremare: un terzo
dei clienti di Wilson fanno parte delle circa cinquantamila persone
che lavorano nell’esercito. Wilson dice che ha cominciato a ricevere
messaggi di posta elettronica da soldati che lo ringraziavano
perchè: “sollevava loro il morale e portava là un pezzetto di Stati
Uniti”.
Altri soldati però
si erano lamentati dei problemi che avevano per l’acquisto del
servizio, che volevano unirsi a quello degli appassionati che
mandavano fotografie di mogli e di fidanzate, ma non potevano perchè
gli indirizzi associati alle loro schede erano speciali e loro
stavano in paesi ad alto rischio, per cui le compagnie delle carte
di credito non avrebbero approvato la spesa.
Così Wilsone ebbe
l’idea d’offrire l’accesso libero ai militari: la sola cosa che
dovevano fare era mandare una foto sulla vita in Iraq o in
Afganistan, così avrebbero avuto tutta la pornografia desiderata
gratis.
Cominciarono ad
inviare ogni genere d’immagini e Wilson dedicò uno spazio speciale
alle foto più sanguinose. Egli ha dichiarato che personalmente non
le vede in maniera speciale: “Sono appena notizie degne di essere
mostrate e le persone si faranno la propria opinione...”. Insomma
non sente niente di fronte a quelle immagini.
Il sito Internet
di Wilson era già stato notizia precedentemente, ma non perchè
mostrava foto di esseri umani uccisi. Nell’ottobre scorso il New
York Post aveva informato che il Pentagono stava svolgendo
investigazioni su Wilson perchè pubblicava fotografie di donne
soldato in Iraq nude.
Il Post aveva poi
pubblicato la notizia che il Pentagono aveva bloccato l’accesso al
sito ai soldati in Iraq dopo la pubblicazione di altre cinque
soldatesse nude, alcune con mitragliatrici e granate.
“Dopo gli articoli
del Post, ha detto Wilson, i giornali e le emittenti radio lo
avevano bombardato con richieste d’interviste e anche dopo l’inizio
della pubblicazione delle fotografie dei cadaveri, ai giornali in
realtà interessavano solo le foto delle soldatesse nude”.
Solo poche
settimane fa alcuni giornalisti europei si sono resi conto della
quantità di sangue che Wilson accettava dai soldati del Pentagono in
cambio di pornografia.
“Credo che gli
italiani siano stati i primi a parlare di questi fatti”, ha detto
Wilson. “Mi hanno intervistato italiani, francesi e olandesi,
criticando molto e dicendo che gli Stati Uniti non pubblicavano la
notizia perchè per loro era molto penoso, era un problema etico!”
Io mi sono messa a
ridere, perchè questa è la verità.
Secondo il
portavoce dell’esercito degli USA, il tenente colonnello Chris
Conway, la politica del Pentagono può essere ambivalente se si
tratta di soldati che pubblicano fotografie delle vittime mutilate.
Ci sono politiche stabilite che da un lato mantengono le
informazioni più delicate e segrete e d’altra parte proteggono i
diritti dei militari con il Primo Emendamento della Costituzione,
ha detto, aggiungendo che i comandanti dei campi possono anche
dettare direttive addizionali.
“Ossia, se lei
lavora per il Dipartimento alla Difesa non può lavorare in proprio,
cioè deve fare il proprio dovere. Se i soldati nordamericani sono
considerati rappresentanti del proprio governo, la legge
internazionale chiaramente proibisce la pubblicazione e il ridicolo
di immagini di morti in guerra. La Convenzione di Ginevra dice che i
resti delle persone morte per motivazioni relazionate con
l’occupazione e la detenzione, come risultato di occupazioni o di
ostilità, si rispetteranno e le tombe di tali persone saranno
rispettate, mantenute e marcate.
La Prima
Convenzione di Ginevra esige anche che il personale militare inoltre
assicurerà la sepoltura onorata dei morti e se sarà possibile con i
riti della loro religione.
Nulla di questo
commercio spaventoso si può definire “onorevole” ed è l’ultimo
scandalo che non solo esprime disprezzo per i corpi dei morti, ma
provoca disprezzo per tutti, perchè si tratta di cose che non si
possono davvero comprendere...
Una delle foto nel
sito di Wilson mostra una donna con una gamba mutilata da una mina
e un infermiere che mostra il moncone davanti alla macchina
fotografica. La vagina della donna si vede chiaramente sotto il
bordo della gonna e il sottotitolo è: “ Bella fica, brutta zampa”.
(da La Jiribilla, traduzione di Gioia Minuti)
|