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Gli inutili piani terroristici degli USA contro Cuba

• Dal Piano Patty al Piano Bush

Il detto piano Bush contro Cuba di quest’anno non è certo una novità... esistono molti precedenti, come il  Piano Patty, con il quale gli Stati Uniti volevano assassinare Fidel e Raúl Castro, il 26 Luglio 1961.

Si trattava di progetto terrorista organizzato dal governo di Washington per  distruggere il processo rivoluzionario cubano, che prevedeva l’utilizzo della  Base Navale di Guantanamo, territorio occupato illegalmente dagli USA a Cuba.

Nel 45°anniversario della conclusione del Caso Candela, con il quale la Rivoluzione disarticolò quella cospirazione, sono stati rivelati degli elementi inediti di quegli avvenimenti.

Dopo la vittoria cubana di Playa Girón, l'invasione mercenaria organizzata dagli Stati Uniti nel 1961, la Casa Bianca organizzò l'assassinio dei due leader rivoluzionari per far precipitare  l'Isola nel caos facilitare un'aggressione nordamericana.

Le autorità statunitensi non esitarono nemmeno di fronte alla realizzazione  di attentati contro la vita dei loro stessi soldati.

L'Operazione Patty, nella quale Cuba sequestrò una gran quantità di armi, armi di fanteria, mortai, cannoni ed esplosivi fu uno dei primi e più pericolosi tentativi con questo obiettivo.

Il piano prevedeva di sparare con una mitragliatrice calibro 30 contro  l’allora  Maggiore Raúl Castro, all'inizio del suo discorso nella cerimonia del 26 di luglio nello stadio Antonio Maceo di Santiago di Cuba.

Durante la ritirata, i controrivoluzionari avrebbero lanciato granate verso la tribuna e sparato raffiche contro il pubblico presente. Se questo obiettivo non riusciva era pronto un secondo attentato poiché simultaneamente, era stato pianificato d’attaccare una raffineria di petrolio a Santiago di Cuba e un'ora dopo sparare con mortai e un cannone  contro la Base Navale di Guantanamo dalla proprietà El Cuero, a poco più di un chilometro a ovest dell’installazione.

Inoltre avrebbero colpito una batteria d’artiglieria cubana vicina,per impedire la risposta alla  presunta aggressione.

I nemici della Rivoluzione Cubana credevano che, dato il massacro che volevano realizzare nello stadio di Santiago si sarebbe visto in tutta l’Isola per televisione, questo avrebbe provocato  una forte caos nazionale.

La CIA poi si sarebbe incaricata  di diffondere nel mondo la sua versione degli avvenimenti, secondo la quale i cubani, accecati d’ira per l'assassinio di Raúl  Castro, avevano attaccato la Base Navale.

Era un evidente pretesto per un’aggressione militare diretta contro Cuba da parte delle forze armate degli Stati Uniti, che non ebbe successo grazie alla  partecipazione degli organi della sicurezza cubana che neutralizzarono il Piano.

In quello stesso giorno era previsto un attentato da eseguire a colpi di mortaio di 82 millimetri, contro il massimo leader cubano, Fidel Castro, durante la manifestazione a Plaza de la Revolución, nella capitale cubana accompagnato  da altri attentati, esplosioni, distruzione di ponti e strade e attacchi alle installazioni pubbliche.

Nonostante gli innumerevoli piani segreti di quattro decenni, tutti falliti,  l'attuale programma nordamericano contro l'Isola dei Caraibi non nasconde i suoi obiettivi di abbattere la Rivoluzione ed instaurare un'amministrazione favorevole agli interessi di Washington.

Se il governo degli Stati Uniti continuerà per questo cammino si dovrà scontrare con le azioni di un popolo sempre più rivoluzionario, sempre più colto e forgiato in mille battaglie.