AVVENIMENTI
“Sì, andiamo a
Cuba”
• Protestiamo
contro la censura dei libri per le scuole che si fa a Miami
I bibliotecari
cubani, in tutta l’Isola stanno partecipando a una protesta contro
la censura di un libro per le scuole elementari che si usava in
Florida, rispondendo a coloro che diffamano il loro lavoro da Miami.
Il libro
censurato, destinato ai bambini nordamericani, parla solo della
realtà dell’Isola.
Margarita Bellas,
presidentessa dell'Associazione Cubana dei Bibliotecari (ASCUBI) con
Abel Ponce, funzionario della Biblioteca Nazionale José Martí hanno
dichiarato che la risposta si chiama “Sì, andiamo a Cuba” e che
nella Biblioteca Nazionale José Martí, e simultaneamente in tutte le
biblioteche dell'Isola, si sta condannando la diffamazione e la
censura.
“A visit to Cuba”
(Sì, andiamo a Cuba), è un testo scolastico scritto nel 2001 dalla
nordamericana Alta Schreir, nel quale espone le sue impressioni
personali sulla qualità di vita dei bambini dell’isola.
La versione di
Miami distorcere la realtà sostenendo che a Cuba non esistono
bambini allegri, perchè l’infanzia cubana è triste – dicono – e
quindi il libro va censurato.
In Florida inoltre
gli avversari della Rivoluzione cubana affermano che a Cuba si
proibisce la lettura di libri divari e questa è una grandissima
menzogna.
Nella stessa
biblioteca José Martí e in altre, a Cuba, ci sono molti libri di
autori che non sono certamente amici della Rivoluzione, ha detto il
direttore della Martí, Elíades Acosta e un cubano può tranquillante
sedersi in un parco a leggere un libro del peggior nemico dell’Isola
e nessuno lo minaccerà e tanto meno lo sequestrerà, a parte i testi
di pornografia o di sovversione che sono vietati dalle leggi...
Cuba è stata
accusata di bruciare testi editi prima del 1959: l’affermazione è
assurda e ridicola... nella Biblioteca Nazionale José Martí, per
esempio, ci sono libri, giornali, riviste ed opuscoli di tutte le
epoche.
Cuba porterà al
72° Consiglio della Federazione Internazionale di Associazioni di
Biblioteche e Bibliotecari, IFLA, a Seul, nell’agosto prossimo, un
progetto di Risoluzione che esige il termine del blocco
nordamericano e della campagna di diffamazione contro le biblioteche
dell'Isola e che si diffonda invece la verità sulla distruzione
della cultura irachena da parte degli Stati Uniti.
I militari USA
hanno bruciato milioni di libri, manoscritti e esemplari unici di
testi antichissimi ed hanno distrutto deliberatamente una parte
della cultura universale che era patrimonio dell’umanità, ma nessuno
ne parla e tanto meno condanna questi crimini.
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