MEDICINA
Il Che e la sua visione della biotecnología
Gli sforzi
realizzati dalla Rivoluzione cubana dal 1959 per sviluppare le scienze
fanno parte di una strategia tracciata dai suoi principali leader, per
raggiungere il progresso nazionale in tutti i settori.
Nel 1964, in una
riunione sulle linee di lavoro dell’Istituto Cubano di Ricerca dei
Derivati della Canna da Zucchero, il Comandante Ernesto Che Guevara
espresse chiaramente il concetto di quella che oggi è la biotecnologia.
Da quando assunse
l’incarico di ministro dell’Industria, nel 1961, il Che accarezzò l’idea
di creare diversi centri di ricerca e, specialmente, quello che si
sarebbe dedicato allo sviluppo dei derivati della canna da zucchero,
rivela un recente studio dell’ICIDCA.
Lo studio è stato
diffuso il 23 maggio scorso, in occasione dell’45° anniversario della
fondazione del centro da parte del Che.
Il grande
rivoluzione profuse fermezza nelle linee prospettive del nascente centro
e mostrò una percezione chiara dell’importanza di quelle che oggi
chiamiamo biotecnologie di seconda generazione.
Il futuro dell’ICIDCA
– disse – è nell’enfasi ogni volta maggiore dei processi di formazione
che possono permettere all’Istituto il possesso di una tecnologia
avanzata in questo aspetto.
Oggi, i risultati di
questa e di altre istituzioni legate a queste tecniche costituiscono una
materializzazione di quella notevole idea segnalata dal Che.
"Dobbiamo prepararci -
suggerì allora - per sviluppare tecnologie che nascano dalle condizioni
del nostro suolo, dalla nostra materia prima, dal nostro ambiente
culturale e dal nostro sviluppo attuale, per dare al mercato cubano e
mondiale i prodotti del nostro suolo fino al massimo consentito dalla
tecnologia".
Che Guevara non solo
anticipò alcuni aspetti attuali della Biotecnologia, ma intravide anche
l’importanza che avrebbero avuto i derivati della canna, dicendo che con
il passare del tempo sarebbero stati tanto importanti come lo zucchero.
Conoscendo le
caratteristiche e le potenzialità di questa graminacea, il grande
rivoluzionario percepì che si potevano sviluppare, a partire da questa,
un numero importante di prodotti di grande valore, che avrebbero
permesso di non dipende esclusivamente dallo zucchero.
In questi decenni –
sottolinea lo studio – l’ICIDCA ha vissuto diversi momenti nella sua
missione di contribuire allo sviluppo della diversificazione
dell’agroindustria.
Ha apportato risultati
scientifici innovativi, ha effettuato il trasferimento di nozioni alla
produzione, ha condotto investimenti produttivi, ha disegnato strategie
di sviluppo, modelli di informatici, tutto mediante la consacrazione dei
suoi lavoratori.
La canna è un alimento
energetico per eccellenza, come lo zucchero nel consumo diretto
dell'umano, o negli animali attraverso sottoprodotti che possono
trasformarsi in alimenti energetici e proteici.
Mediante la
biotecnologia ed a partire dai sottoprodotti si ottiene un numero
importante di nutrienti o integratori per l'alimentazione animale, che
completano le esigenze dei sistemi alimentari più utilizzati.
La maggioranza di
questi alimenti ed integratori contano su tecnologie sviluppate dall'ICIDCA
e sono disponibili per la loro produzione.
Altri risultati del
centro, legati agli alimenti, sono prodotti per l'agricoltura come
stimolanti, integratori e bioprodotti che favoriscono le coltivazioni.
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