MEDICINA
Cuba, al via la campagna “Sì per la vita”
Una campagna
denominata “Sì per la vita”, a favore della donazione di organi,
tessuti e cellule, ha avuto inizio nei giorni scorsi a Cuba, con il
fine di salvare più esseri umani bisognosi di trapianti.
L’iniziativa
si svilupperà nelle comunità con il sostegno dei Comitati di Difesa
della Rivoluzione, delle scuole, delle università e dei centri di
lavoro, specialmente nel settore della sanità.
La campagna è
stata presentanta nel corso del Primo Congresso della Società
Iberoamericana e dei Caraibi dei Coordinatori di Trapianti,
Donazione di Organi, Tessuti e cellule, che si è svolta nei giorni
scorsi all’Avana.
Il dottor Juan
Alberto Falcón, direttore del Centro Nazionale di Urgenze Mediche,
ha riferito all’agenzia AIN che il progetto permetterà alla
popolazione di conversare con i professionisti della salute che si
dedicano a questa specialità.
Ha
sottolineato che ciò permetterà di ampliare la conoscenza
comunitaria e la diffusione dei risultati e delle prospettive di
Cuba in questo campo.
Il presidente
del comitato organizzatore dell’incontro ha ricordato che, in
materia di donazioni e trapianti, l’Isola occupa il secondo posto in
America Latina e figura tra i primi 15 paesi del mondo con i
migliori indicatori.
Ha aggiunto
che Cuba lavora per salvare più vite umane, diminuire le liste
d’attesa, offrire una miglior qualità della vita ed una maggiore
assistenza sanitaria.
Anche se Cuba
è una delle nazioni di questa regione con il minor numero di rigetti
familiari, per la solidarietà, il disinteresse e l’altruismo della
società, Falcón ha insistito sull’importanza della sensibilità
civica al fine di aumentare i trapianti di organi, come alternativa
per sconfiggere la morte.
IL SECONDO
PAESE NELL’AMERICA DEL SUD PER I TRAPIANTI
Cuba, come già
detto, occupa la seconda posizione in America Latina nella donazione
di organi, tessuti e cellule per trapianti, con una percentuale –
nel 2007 - di 18 donatori per milione di abitanti, preceduta solo
dall’Uruguay.
Sempre il
dottor Juan Alberto Falcón, direttore del Centro Nazionale d’Urgenze
Mediche, ha spiegato che negli ultimi due anni a Cuba sono aumentati
i beneficiati da trapianti, iniziati nel 1970 con i renali. Oggi i
trapiantati sono già oltre 4.500, includendo quelli di cuore,
fegato, polmoni, cornee e cellule emopoietiche, risultati
paragonabili a quelli dei paesi industrializzati.
Tra i punti di
forza del programma cubano di trapianti, ci sono la volontà politica
dello Stato e del Governo nello sviluppo di questa specialità, che
richiede un elevato livello di finanziamenti e l’organizzazione dal
Ministero della Salute Pubblica fino ai servizi ospedalieri, ha
aggiunto.
Falcón ha
spiegato che Cuba dispone di 63 ospedali per la donazione di organi,
tessuti e cellule in tutte le regioni del paese, oltre ai centri che
realizzano i trapianti.
Ha significato
la solidarietà, l’umanesimo e l’alto spirito d’altruismo della
società cubana, che rendono possibile, in un momento di dolore
familiare per la perdita di un proprio caro, di decidere a favore
della donazione per salvare molte persone che sono in lista d’attesa
per un organo da trapiantare.
Questi ed
altri risultati sono stati esposti nel corso del I Congresso della
Società Iberoamerica e dei Caraibi dei Coordinatori di Trapianti e
della Donazione di Organi, Tessuti e Cellule che, come già detto, si
è svolta all’Avana fino allo scorso 21 novembre.
All’appuntamento scientifico hanno partecipato più di 300 esperti di
oltre 20 paesi, tra i quali si è evidenziata la Spagna, leader
mondiale della specialità e che ha contribuito notevolmente al
progresso, in America Latina e nei i Caraibi, delle donazioni ed i
trapianti di organi.
Sono stati
affrontati temi come il mantenimento del donatore, il diagnostico
della morte, l’informazione e la comunicazione alla famiglia e lo
sviluppo dell’immunologia in questo settore.
L’incremento
dei trapianti a Cuba, si deve allo sviluppo ed al consolidamento
dell’individuazione, attenzione e mantenimento dei potenziali
donatori delle unità di terapia intensiva, così come l’assistenza
specializzata ai donatori di più organi.
CUBA
GARANTISCE I MEDICINALI AI CENTRI D’ASSISTENZA
L’industria
farmaceutica cubana garantisce la produzione dei medicamenti
destinati ai centri d’assistenza, nonostante i sensibili danni
provocati dal blocco economico, commerciale e finanziario, imposto a
Cuba dal governo degli Stati Uniti.
Cuba
attualmente produce 563 specialità medicinali, ha reso noto Vicente
González de la Torre, direttore dell’informatica e delle
comunicazioni del ramo.
Ha spiegato
che il blocco yankee limita l’accesso ai mercati di materie prime
con prezzi più accessibili in suolo nordamericano ed obbliga a
comprarle in altri paesi.
Ha spiegato
che, nonostante queste difficoltà, lo Stato stimola un vasto piano
d’investimenti, per assicurare la copertura dei principali
medicinali di cui ha bisogno il popolo.
Il prontuario
farmaceutico cubano cataloga 874 specialità medicinali, delle quali
311 sono di provenienza estera, fondamentalmente destinate a
malattie specifiche, sale di terapia e reattivi.
Cuba, allo
stesso tempo, sta portando avanti, in tutto il paese, un programma
di sviluppo di prodotti naturali e, a tal fine, ha fatto notevoli
investimenti in questo tipo di farmacie.
La dottoressa
Leonor Enríquez, direttrice nazionale delle Farmacie ed Ottiche, ha
annunciato che per il 2009 è previsto l’acquisto di due macchinari
per il trattamento d’acqua distillata e altri due per il 2010,
destinati alla produzione di medicine naturali.
La specialista
ha precisato che questi acquisti stabilizzeranno la disponibilità di
questo tipo di medicamenti e di 18 prodotti chimici da dispensario.
A ciò hanno contribuito i Ministeri dell’Industria Basica,
dell’Agricoltura, le Imprese di Recupero di Materie Prime ed altri
organismi.
Recentemente,
all’Avana, si sono svolti il X Congresso della Società Cubana di
Scienze Farmaceutiche e l’VIII Seminario del Professionista
Farmaceutico.
Sono stati
affrontati temi come lo sviluppo di vaccini, i prodotti
biotecnologici, gli anticorpi monoclinali, la farmacologia e la
tossicologia, la formazione delle risorse umane, la medicina
alternativa e la radiofarmacia.
A Cuba ci sono
3mila farmacie, di cui 2.101 comunitarie, e le restanti in ospedali,
case per anziani, per minorati fisici ed altri.
Il 22 novembre
Cuba ha celebrato, inoltre, il giorno del lavoratore farmaceutico,
in omaggio al lottatore rivoluzionario Antonio Guiteras Holmes, che
si era laureato in questa facoltà nel 1927.
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