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rRIVISTA TELEMATICA MENSILE A CURA DI GIOIA MINUTI

 

Quando Posada Carriles confesserà la sua complicità nell’omicidio di Kennedy?

Un documentario realizzato negli Stati Uniti presenta nuove testimonianze che situano Luis Posada Carriles con vari cospiratori cubano - americani a Dealey Plaza, a Dallas,  quando venne assassinato a fucilate il Presidente degli USA

Jean Guy Allard – speciale per Granma Internacional

Luis Posada Carriles, noto terrorista internazionale, è sempre pronto a far la propria auto - apologia davanti alle telecamere di Miami, di Panama e di El Salvador che assediano la sua cella nel carcere El Renecer.  Egli è anche molto abile a omettere o menzionare i capitoli più oscuri della sua biografia. Uno è particolarmente pericoloso perchè  molti investigatori dell’assassino di Kennedy ormai lo vincolano direttamente o indirettamente  all’omicidio del Presidente, un tema sul quale egli è assolutamente muto.

In un’intervista per Granma Internacional, Wim Dankbaar, un negoziante olandese che ha finanziato nuove investigazioni sulla morte di Kennedy con la collaborazione di agenti pensionati del FBI, ha promosso un documentario sul tema, nel quale si indica come uno dei tre individui arrestati dalla polizia di Dallas, poco dopo il crimine, proprio Luis Posada Carriles a Daeley Plaza, a Dallas, quando avvenne l’omicidio.

Dankbaar afferma che Chauncey Holt, uno dei tre presunti vagabondi arrestati, in realtà erano sicari della mafia camuffati. Holt testimoniò sui fatti in un video di due ore di durata, registrato poco prima della sua morte e mai diffuso. In quel documento Holt nomina alcuni cubani, tra i quali Luis Posada Carriles  e dice che non sapeva  se coloro vennero mandato per eseguire un lavoro o per creare confusione.

Holt aveva lavorato  agli ordini di Meyer Lansky, famoso capo della mafia dell’Avana negli anni’50 e di Pete Licavoli, un altro capo mafia italo nordamericano.

Dankbaar segnala anche che nella biografia del capo mafia Sam Giancana, raccolta dal fratello, si segnala il ruolo giocato da due amici di Santos Trafficante,  un capo mafia dell’Avana, e uno dei due, in accordo con la descrizione offerta puo essere perfettamente Posada Carriles.

Le ricerche finanziate da Dankbaar sono dirette dal detective in pensione Shelton che aveva lavorato per 28 anni nel FBI, soprattutto a Chicago e Kansas City. Il documentario si intitola “JFK the Proof” e presenta i risultati delle nuove ricerche su questo tema mai chiarito.

In accordo con Dankbaar la presenza a Dallas di vari piccoli gruppi di individui vincolati alla mafia italiana e alla cupola di Batista cubano – americana, si spiega con il lavoro a comparti effettuato dalla CIA nelle sue operazioni.

Oltre a Posada venne segnalata la presenza a Dealey Plaza di altri operativi, noti cubano - americani della CIA come Frank Sturgis o Orlando Bosh.

 

Vari investigatori sono d’accordo nel situare i cubano - americani a Dealey Plaza nel giorno del crimine

 

In un’intervista offerta di recente al sito web  www.cubadebate.cu  l’ex capo dei servizi segreti cubani, il generale ritirato Fabian Escalante, ha rivelato che Posada Carriles e Guillermo Novo Sampoll, detenuti ora a Panama, come Orlando Bosch, liberato il 20 luglio del 1990 dal presidente George Bush, appaiono nella lista dei sospettati del complotto per l’omicidio di Kennedy, eseguita a Cuba dagli organi di sicurezza dello stato.

I vincoli di Posada nel complotto si spiegano raccontando la complessa storia (come ha fatto Escalante), di una cospirazione che aveva riunito i dirigenti della comunità cubana emigrata, i mafiosi nordamericani e gli ufficiali della CIA.

Escalante ha descritto come nell’aprile del 1963 i capi cubano americani della Florida e di New Yersey crearono un’organizzazione che sarebbe poi scomparsa in maniera strana immediatamente dopo la morte di Kennedy.

La detta Giunta di Governo Cubano nell’Esilio - JGCE - era un gruppo diretto da Carlos Prio Socarras, Felipe Rivero, e un terrorista noto come Paulino Sierra González, rappresentante della mafia nordamericana.

Il mese dopo avvenne una riunione a Bimini, nelle Bahamas, vicino a Miami, alla quale parteciparono Carlos Prio, John Rosselli, il capo mafioso, William Carr, aiutante del colonnello King capo della divisione dell’emisfero occidentale della CIA e Robert Togers ufficiale.

Le informazioni ottenute dal servizi segreti cubani, provenienti da vari stati degli USA, indicano che vennero realizzate varie riunioni con lo stesso proposito, alle quali parteciparono elementi terroristi come Frank Sturgis, Howard Hunt, Orlando Piedra, Antonio “Tony” Cuesta, Eladio del Valle, Ioaquin Sanjenis, Manuel Artime, Orlando Bosch, Antonio Vecina e lui.... Posada Carriles.

Secondo l’ex capo degli organi di sicurezza dello stato, tra il marzo e l’aprile del 1963 l’omicidio di Kennedy era già stato deciso e si stava preparando un piano per la  sua realizzazione.

Una testimonianza importante delle attività di quel nucleo di cospiratori la offre una tedesca, Marita Laurens, che fu amante d Sturgis. Lei racconta che conobbe a Dallas Lee Harvey Oswald, l’assassino “riconosciuto” di Kennedy, mentre frequentava Sturgis, Novo Sampoll, suo fratello Ignacio e altri individui.

I ricercatori nordamericani del caso Keenndy, tra i quali il giornalista di Miami, Gaston Fonzi, forse il più importante tra tutti – coincidono nel situare  a Dallas, il giorno dell’assassinio, quel gruppo che operava per  la CIA, che continuò a cospirare  anche dopo il fallimento di Playa Girón.

I membri dell’Operazione 40 montata dalla CIA e preparati a Fort Benning per realizzare a Cuba operazioni di terrorismo, si mantennero costantemente in contatto per eseguire il loro sporco lavoro da mercenari contro Cuba, sia nell’Isola che negli Stati Uniti e in altri paesi.

Va segnalato che questo pericoloso gruppo comprendeva vari collaboratori della polizia di Batista e vecchi soci della mafia dell’Avana che si erano trasferiti negli Stati Uniti con il capo più noto, Santos Trafficante.

In una lussuosa cella a Panama, nella prigione El Renacer, Luis Posada Carriles costituisce uno degli ultimi esemplari vivi di quella fauna mafiosa vincolata alla CIA che si trovava a Dallas nel giorno fatidico, quando venne assassinato il Presidente degli Stati Uniti.

Quando il terrorista Posada Carriles si deciderà a confessare la sua complicità nel tragico omicidio, egli che è anche responsabile dell’attentato di Barbados e di altri che hanno marcato i suoi quattro decenni di attività terroristiche?