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CUBA SECONDA NEL CLASSICO MONDIALE DEL BASEBALL

 


 

Festa popolare in onore dei giocatori per tutto il tragitto sino alla Città Sportiva

 

La squadra di Cuba, di ritorno da San Diego in California, è stata accolta dalla popolazione che ha manifestato la propria gratitudine lungo il percorso tra l’aeroporto José Martí della capitale e la città sportiva, dove è stato reso omaggio ai giocatori che sono arrivati secondi nel Classico Mondiale appena terminato a San Diego, in California da tutte le grandi glorie dello sport dell’Isola. 

Cuba, squadra dilettanti,  ha perso con il Giappone nella finale, ma ha giocato contro i grandi campioni professionisti delle Grandi Leghe  sfidando tutte le previsioni di coloro che sostenevano che i cubani non potevano competere con i campioni professionisti.

Cuba ha sbaragliato squadre come Puerto Rico e Repubblica Dominicana ed è giunta in finale dove ha perso contro il Giappone, ma verrà il giorno della rivincita... l’importante è aver dimostrato che la squadra dell’Isola è grande, è unita, è forte e può giocare con successo contro qualsiasi altro gruppo.

Peccato non aver terminato con una sfida tra Cuba e gli Stati Uniti, ma i grandi campioni inventori del baseball non sono arrivati neanche in semifinale.

Antonio Castro nel Classico Mondiale di Baseball.

Da ragazzo, si dice, voleva giocare a baseball e aveva anche una certa vocazione: giocava come terza base nella squadra dell’università e cercava in qualche modo di entrare nella squadra nazionale di Cuba.

''A livello universitario non era male” dice  Fernando Arango, coordinatore di talenti dei Cerveceros de Milwaukee. ''Non era male''. Ma suo padre, dice Arango, voleva che studiasse medicina e il padre si chiama Fidel Castro. 

Fidel, sostiene Arango, propose a suo figlio di iscriversi a medicina o andare in Angola a combattere e non considerò nemmeno il baseball come opzione!

Verità o fantasie popolari che siano Antonio Castro Soto del Valle è diventato un eccellente ortopedico e adesso fa parte della squadra nazionale di pelota perchè è il medico del gruppo.

“Sono molto soddisfatto della mia carriera”, ha detto Antonio che ha accompagnato la squadra cubana nel Classico Mondiale, appena terminato con Cuba al secondo posto. Non credo che sia più importante essere medico o essere atleta: lavorare per la squadra nazionale del tuo paese è un grande motivo d’orgoglio, significa tanto!   

Antonio, di 37 anni è uno dei cinque figli di Fidel Castro e Dalia Soto del Valle, ex maestra e moglie del presidente cubano da più di trentanni.

A Cuba tutte le famiglie degli uomini politici stanno al di fuori dalla vista pubblica, ma Antonio,Tony, è il solo dei cinque figli che ha un lavoro visibile perchè è medico – eccellente - dell’Ospedale Ortopedico dell’Avana e fa parte della squadra nazionale di baseball da sei anni. È stato presente con gli atleti durante i Giochi Panamericani del 2002 e nelle Olimpiadi d’Atene del 2004.

I cubani non fanno pubblicità alla sua presenza, ma nemmeno la nascondono. 

Antonio è forse il solo medico sportivo che firma autografi. Partecipa con entusiasmo allo svolgimento del gioco ed ha il pregio d’essere sempre di buon  umore. 

“Sono un figlio di Cuba” ha detto a San Juan di Puerto Rico durante le eliminatorie del Classico Mondiale.

“Sono un prodotto del nostro sistema, formato dalla Rivoluzione e dall’Isola stessa. Questa squadra fa parte del nostro paese e della nostra Rivoluzione e per noi cubani le due cose camminano insieme: non c’è niente di personale!”

( G.M./ N.Herald)

 

info@siporcuba.it

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