CUBAOGGI


INDIMENTICABILE VILMA

 

 

 

Io e Vilma

 

GIOIA MINUTI

 

 

Vilma Espín è stata un’importante dirigente politica della Rivoluzione Cubana alla quale partecipò attivamente come membro rilevante  del Movimento 26 di Luglio. Aveva studiato ingegneria chimica ed aveva partecipato alla lotta contro la dittatura di Batista sino a che nel 1958 si era unita all’Esercito Ribelle.

Vilma Espín era nata il 7 aprile del 1930 a Santiago di Cuba, in una famiglia benestante che l’aveva educata ai valori etici che la distinguevano. 

La casa di Vilma fu uno dei rifugi degli assaltanti della Caserma Moncada durante la persecuzione che imperversò dopo l’assalto.

Aveva studiato a Cuba a  Boston, nel MIT, prima di conoscere il leader rivoluzionario Frank País all’Avana, del quale divenne una stretta collaboratrice ed entrò poi nell’Azione Nazionale Rivoluzionaria, integrandosi successivamente nel 26 di Luglio.

Vilma era stata nominata da Frank País, poco prima dell’assassinio del giovane, coordinatrice provinciale dell’Organizzazione Clandestina in Oriente. 

Andò in Messico  a parlare con Fidel Castro e ricevere ordini e messaggi per la preparazione del sollevamento ribelle contro il tiranno Batista e fu in quel viaggio che conobbe il suo futuro marito Raúl Castro, padre dei suoi quattro figli.  

Il quartiere generale del movimento rivoluzionario di Santiago era casa sua e lì Vilma aiutava i combattenti della Sierra dal piano. Aveva partecipato alla guerriglia e poi si era sposata con Raúl, nel 1959.

È sempre stata la massima dirigente della Federazione delle donne cubane.

Nel Congresso del 1980 fu nominata membro supplente del Burò Politico e l’anno dopo fu membro effettivo;  è stata deputata dell’Assemblea Nazionale  e membro del Consiglio di Stato dalla sua costituzione.

Ha presieduto molte commissioni di grande importanza ed è stata decorata in varie occasioni ed è stata nominata Eroina della Repubblica di Cuba.

Al matrimonio di Che Guevara con Aleida March, al quale parteciparono emblematiche personalità della storia rivoluzionaria internazionale come Fidel Castro, Raúl Castro, Celia Sánchez, Camilo Cienfuegos, Efigenio  Ameijeiras, Alberto Fernández Montes de Oca, Eliseo de la Campa, Samuel Rodiles, Harry Villegas, Alberto Castellanos, Lidis Abdala e  Marta Lugioyo, (zia acquisita di chi scrive) tra gli amici intimi, c’era ovviamente  Vilma, che ha sempre ricordato sorridendo che il Che  sulla Sierra diceva che voleva avere almeno otto figli per lasciare molta semente...

Chi scrive ha conosciuto Vilma tredici anni fa, negli anni del periodo speciale,  in un’occasione poco protocollare e quel che più mi aveva colpito erano la sua semplicità, la sua dolcezza e la sua chiarezza.

Mi aveva parlato delle conquiste delle donne cubane e della società in generale, della strada che si doveva percorrere con tutti gli ostacoli che gli Stati Uniti ponevano alla Rivoluzione,  della Costituzione di Cuba, una delle migliori del mondo e dei diritti delle donne, dell’importanza dei bambini e dell’infanzia in generale nel mondo. Parlammo anche di altri problemi internazionali di cui Vilma sapeva sviscerare i dettagli esprimendosi con grande fluidità.  

Era una persona con una grande personalità e molta modestia, ispirava confidenza e affetto, ma in lei si notava  anche una grande forza a difesa dei più sacri valori.

La morte è sempre un impatto molto difficile e il vuoto che ci lascia Vilma non è certo poca cosa. E dà dolore.            

           

 

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foto di: Hector Planes,
PL, Samuel Hernandez

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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