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Nel Parque
Independencia, di fronte alla chiesa, c'è un piccolissimo e commovente
monumento dedicato al capo più famoso della tribù taino che viveva in
questa zona e sui monti della Sierra Maestra.
Nella targa commemorativa apposta al busto si legge "Hatuey, il primo
ribelle americano, bruciato vivo a Yara di Baracoa".
Il domenicano Bartolomé de las Casas scrisse nel suo diario che, mentre
Hatuey stava per essere legato al palo del martirio dai soldati
cristiani spagnoli, il frate francescano Juan de Tesin gli si avvicinò e
gli chiese di convertirsi alla fede cristiana per garantirsi un posto in
paradiso. "Ma anche i cristiani vanno in cielo?" chiese candidamente
Hatuey, e dopo un attimo di silenzio: "Allora preferisco andare
all'inferno, dove non troverò gente così cattiva". Era il 2 febbraio del
1512.
Tuttora Hatuey è
considerato il primo eroe nazionale cubano e simbolo della lotta per
l'indipendenza dagli invasori. Gli aborigeni Taino, maltrattati,
sfruttati e vittime della fame e delle malattie importate dagli spagnoli
(vaiolo, morbillo, scarlattina) preferirono l'estinzione alla schiavitù,
e affrettarono il loro destino con aborti e suicidi di massa.
Capitoli:
SPIGOLATURE. CURIOSITA'.ANEDDOTI. PERSONAGGI
Di seguito pubblichiamo
alcuni saggi.
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