MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

 

La campagna mediatica contro Cuba

GIOIA MINUTI

Pochi giorni fa il Ministro degli Esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque ha tenuto una conferenza stampa dopo il suo viaggio a Ginevra dove aveva partecipato al Settore di Alto Livello della CDH, la commissione dei diritti umani della ONU.

Tra le molte spiegazioni, dichiarazioni e risposte, egli ha deplorato che la “grande stampa”, cioè le grandi agenzie accreditate a Cuba  non diano mai uno spazio alla storia e al caso dei 5 Patrioti cubani detenuti negli Stati Uniti – “Non è mai stato chiesto un incontro con uno di loro!” – ha invece dato un’importanza incredibile (e risibile), con spazi enormi a due manifestazioni.

La prima, patetica da un lato e molto grave da un altro, è stata quella della ridicola marcia che eseguono le mogli dei detti dissidenti detenuti a Cuba.

Questa donne – nessuno mette indubbio che siano dispiaciute per la prigionia dei parenti – scimmiottano senza rispetto le eroiche Madri di Plaza de Mayo e non si vergognano, perchè se avessero la coscienza per vergognarsi, cercherebbero  di convincere i  mariti e parenti a smettere di tradire la Patria, a smettere di farsi pagare dal nemico, da chi affligge tutta Cuba con il blocco economico, con le minacce... queste persone non lavorano e hanno più degli altri cubani. 

I troppo famosi detenuti non sono giornalisti e non lo sono mai stati: Cuba è un paese al quale si sta facendo una guerra spietata da ogni punto di vista e da più di 45 anni e queste donne passeggiano vestite di bianco, prima vanno sempre in una chiesa, guarda caso... con un fazzoletto bianco sulla testa per Quinta Avenida, chiedendo libertà per i loro parenti bugiardi e venduti! Non dicono mai però quanto le pagano per fare queste pagliacciate, ma è ben noto a tutti i cubani che costoro sono a completa disposizione dei nemici dell’Isola e del popolo cubano.

La madre di un bambino cubano malato di cancro che non ha a disposizione i citostatici necessari per curarsi  perchè gli Stati Uniti non li vendono ai cubani, avrebbe il diritto di sputare loro addosso, per la loro vergognosa sfacciataggine...

Un gruppo di donne cubane della Federazione Cubana le ha seguite pochi giorni fa con cartelli in difesa della Rivoluzione e cantando inni patriottici.

La “grande stampa” ha criticato fortemente questo “attentato alla libertà delle mogli dei dissidenti prigionieri”,

MA A CUBA NON CI SONO DISSIDENTI, 

ci sono i venduti, i camaleonti, le iene con aspetto umano, biechi personaggi che vogliono vendere la salute, la tranquillità e forse anche la vita dei loro compatrioti in cambio di trenta denari. Basterebbe ricordare la testimonianza dell’indimenticabile Baguer, uno dei due soli “veri” giornalisti tra i condannati.  Baguer era infiltrato da moltissimi anni ed ha ridicolizzato e messo ben in luce la verità sull’organizzazione dei nemici dell’Isola che inventano professionisti e scrivono loro gli articoli...

Chi legge le note di agenzia sulla donne in bianco deve sapere che si sta parlando di persone al soldo del nemico, sposate con falsi e inventati giornalisti che sperano di ottenere ricompense in cambio dell’annessione di Cuba agli Stati Uniti, della perdita della sua sovranità.  

Il solo giornalista vero oltre a Nestór Baguer, dicono i suoi ex colleghi, era alcolizzato e cercava solamente soldi per bere quando passò al soldo dei gringos...

L’altra manifestazione è avvenuta nel Combinado del Este, la prigione più grande di Cuba, dove era stato deciso il trasferimento di un gruppo di reclusi, tra i peggiori e  più indisciplinati, perchè si devono eseguire dei lavori di ristrutturazione nella prigione.

I detenuti hanno rifiutato di muoversi e hanno cercato di fare le barricate. Le forze speciali li hanno presi uno a uno – non sono state usate armi da fuoco – e alcuni reclusi hanno poi dovuto farsi curare per alcune lesioni.

La vita del carcere non è però cambiata e il giorno dopo questi fatti le famiglie hanno visitato i propri parenti nella prigione come era previsto.

Ma la “grande stampa ha dedicato enormi spazi a questo fatto che a Cuba non è comune, ma che non dovrebbe stupire, poichè cose del genere e in maniera ben più grave, con feriti e morti, accadono con troppa frequenza nel mondo.

Ora gli Stati Uniti stanno cercando di presentare una “nota” che non sembra neanche una risoluzione a Ginevra, nella CDH; nessuno lo farà per loro perchè nonostante tutte le minacce e i ricatti che fanno ai pesi poveri, il mondo sta cambiando.  Vedremo come andrà la votazione, ma Cuba di sicuro ha già vinto abbondantemente in senso morale: basterebbe che la “grande stampa” diffondesse tutte le risoluzioni, proposte, documenti e dichiarazioni che si firmano, si presentano e si approvano nel mondo intero e ad ogni livello a favore e in difesa di Cuba, della sua sovranità e dei diritti del popolo cubano che ha deciso del proprio avvenire! 

La “grande stampa” è al soldo degli Stati Uniti, dell’imperialismo e delle trans nazionali... ma – poichè il mondo sta cambiando - si sta lavorando per creare reti alternative per far sì che chi dispone di tecnologie moderne possa leggere la verità.

Purtroppo i diritti dei mille e più milioni di persone senza diritti non sono notizie e alla “grande stampa” non interessano... 

 

 

info@siporcuba.it

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