MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

 

VINCERE E' COME PERDERE
 

Un brutto colpo. Queste elezioni, la cui vittoria al centrosinistra appariva da tempo cosa già fatta, ha regalato l'amara sorpresa che così non è.

Con un afflusso record di votanti (quasi l'84%) si sta contando fino all'ultima scheda, per assegnare il governo del paese ad uno dei due schieramenti.

La Camera andrà al centrosinistra di Prodi per un solo seggio di vantaggio, mentre per il Senato, si deve attendere il definitivo esito della conta degli immigrati italiani all'estero che giostrano 6 senatori che andranno o a destra o a sinistra.

Emerge un paese più o meno diviso a metà che rivela l'incertezza di un futuro, per chi andrà al governo, non facile da gestire oltre ai reali problemi che affliggono l'Italia e devono essere risolti urgentemente.

Pare comunque una sconfitta per la sinistra, almeno alla luce delle sbandierate vittorie festeggiate in anticipo. Se solo si pensa che Prodi aveva convocato una manifestazione a Piazza Santi Apostoli a Roma per le ore 18.30 e che, in base alle proiezioni che nel frattempo giungevano da affannate società di analisi che dicevano tutto e due minuti dopo il contrario, e che ha costretto a rinviare di ora in ora perchè non sicuro di quanto avrebbe potuto dire.

Infine, al pubblico presente, si è celebrata una stitica vittoria solo a notte fonda dove, all'ottimismo della prima ora, si era sostituito il sorriso forzato di chi affermava giusto il sorpasso.

L'Italia ha perso la sua grande occasione per ridimensionare Berlusconi ed il suo partito fantoccio che resta, pur con una flessione significativa, il primo del paese.

A tutti appare comunque chiaro che il centrosinistra non può permettersi il lusso di non avere -seppur obtorto collo- una coesione globale in ogni punto politico che essa dovrà toccare, per non esporre il fragile fianco al nemico della Casa delle Libertà.

In una primaria analisi, esulta Rifondazione Comunista ed il partito dei Comunisti Italiani che rafforzano le proprie posizioni di potere in virtù di voti importanti che hanno ricevuto.

Ed è proprio questa sinistra, definita 'radicale', che per la CdL, creerà non pochi problemi con gli alleati dell'Unione spostati decisamente al centro.

E' auspicabile che la politica dell'intelligenza, sia colei che andrà a guidare le linee guida del programma del centrosinistra, in modo da evitare speculazioni circa la reale compattezza dello schieramento e i franchi tiratori.


Tornando all'aspetto di cronaca, abbiamo visto moltissimi compagni delusi dal risultato che, scuotendo la testa, esprimevano il dissenso per quanto svolto nell'ultima settimana dal centrosinistra a proposito della campagna elettorale che, a seconda il punto di vista globale, ha evidenziato un aspetto difensivo verso le promesse fiscali di Berlusconi, senza nessun contrattacco finale che fungesse da argine alle solite promesse mirate a raggiungere il cuore degli indecisi.

Che l'ex premier abbia parlato di eliminare l'ICI sulla prima casa e ridurre le tasse in generale, è stato un colpo basso annunciato proprio in occasione dell'ultimo faccia a faccia con un Prodi spento e troppo debole, svoltosi in diretta tv lunedì scorso come ultimo appello.

 

Berlusconi ha parlato, durante alcuni suoi comizi, dicendo che avrebbe vinto la CdL perchè 'loro' non erano coglioni.

Alla luce di questi fatti, però, ci pare proprio il contrario. Almeno adesso sappiamo che in Italia, esiste un vero coglione ogni due cittadini.

 

 

 

info@siporcuba.it

 HyperCounter