ITALIA-CUBA? SE LA
CONOSCI...
Nel momento in cui ci
sarebbe bisogno di maggior compattezza unitaria di intenti e di
organizzazione, delle associazioni pro Cuba, voci e non solo, mettono
sotto ai riflettori la politica della prima associazione italiana di
amicizia e solidarietà verso Cuba.
La debacle di questa
nuova tendenza ha portato, alla lunga, l'associazione a subire una
emorragia inquietante dei suoi iscritti, come se la base non
condividesse più la linea prescelta dalla direzione nazionale.
Mentre Cuba, cioè il
soggetto a cui dovrebbero andare benefici di immagine e di beni di
solidarietà, ha più bisogno di avere un univoco appoggio nazionale
proveniente dall'Italia che tenda a sensibilizzare con continuità
l'opinione pubblica per distribuire notizie ed informazioni
assenti o manipolate dai nostri media, Italia-Cuba celebra un suo
rigenerarsi abbracciando una forza politica che, ferma al 3%
dell'elettorato, sta cercando di insinuarsi in questa storica
istituzione per avere modo di gestirla a propria immagine e somiglianza,
raccogliendo frutti neppure propri ma cercando di sponsorizzare con la
sua lunga mano ogni singola iniziativa che goda di un certo riscontro
realizzata da altre associazioni o comitati autonomi pro-Cuba.
Qui non si tratta di
cercare ostacoli ed alzare barriere, tutt'altro: si vuole solo fare
chiarezza su degli spazi che devono restare scevri da ogni
condizionamento politico soprattutto quando questa voglia di
fagocitamento proviene da una entità che, a parte lo storico marchio,
non possiede una fattiva organizzazione che razionalizzi interventi e
missioni sul compito che dovrebbe portare avanti senza altro interesse.
Ci sono realtà locali che caparbiamente e con coerenza, portano avanti
un loro processo di solidarietà non avendo alcun beneficio e, al
contrario, spesso integrando di propria tasca la differenza tra costi e
ricavi di singole iniziative; questo perchè fortemente convinte e
partecipi di quanto conti il fare politica seriamente e senza altri
scopi se non quelli della morale civile e sociale propria dell'impegno
dei singoli riuniti in organizzazioni all'uopo preposte.
Non ci sentiamo di
esprimere lo stesso giudizio sulla prima organizzazione che dovrebbe
avere si la competenza di conoscere ogni singola iniziativa pro-Cuba, ma
non certo la regia ed il coordinamento in quanto carente di persone e di
fattività logistica.
Rispettiamo il marchio
di Italia-Cuba ma, nel contempo, vogliamo aprire un possibile dibattito
tra le organizzazione tutte che possiamo ospitare nelle pagine di
Siporcuba, che sono a disposizione per ogni parere che possa esprimere
una crescita consapevole di una auspicabile unione che tanto bene
farebbe alla causa cubana.
Siporcuba
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