Non sono stati i contadini
colombiani a inventare il traffico di droga
•Nord-Sud: la droga di ogni giorno
di Jorge Gómez
Barata
• Non sono stati i contadini delle
Ande a scoprire le qualità della coca, nè i colombiani sono stati gli
inventori del traffico di droga. E i responsabili della tolleranza e
delle conseguenze che hanno fatto prosperare il narcotraffico.
Dietro una confusione intenzionale si
nasconde una sordida storia.
Poco prima che avvenisse il debutto
della coca nel mondo elegante dell’occidente, i colonialisti inglesi
avevano sferrato contro la Cina la prima guerra relazionata con la
droga.
Allora non era per impedire il
narcotraffico, ma per fomentarlo.
Da epoche remote i mercanti europei
compravano in Cina porcellane, seta, profumi e altre merci, generando un
deficit commerciale e per compensarlo la Gran Bretagna decise di
esportare oppio in Cina, operazione svolta per più di cent’anni.
Nel 1773 l’Inghilterra vendette alla
Cina 75 tonnellate di oppio che rappresentarono un’entrata di 250 mila
sterline.
L’importanza del numero dei drogati,
il vizio divenuto di massa e l’impunità con la quale operavano i
commercianti britannici, obbligarono l’Imperatore cinese a proibire
l’entrata della droga e a scrivere alla Regina Vittoria: “La ricchezza
della Cina va a beneficio dei barbari... che diritto hanno d’introdurre
nel paese droghe velenose che danneggiano la nostra popolazione”?
La risposta britannica fu
l’occupazione militare della Cina per attentare contro la libertà di
commercio, imponendo onerosi trattati e iniziando la guerra dell’oppio,
nella quale il paese asiatico fu sconfitto e perse anche Hong Kong, per
vie del concessioni territoriali imposte.
In quell’epoca un medico tedesco
isolò dalla foglia di coca il cloridrato di cocaina, cioè la cocaina, e
il neurologo italiano Paolo Mantegazza descrisse le sue qualità
medicinali; nel 1884 un altro europeo inventò l’anestesia locale e nello
stesso anno Freud pubblicò il suo saggio “Ueber Coca”. Nel 1901 il
nordamericano William Golden Mortimer pubblicò un’importante studio
sulla pianta. Tante qualità non potevano passare inavvertite a
impresari e commercianti. Nel 1863 un farmacista, Angelo Mariani,
presentò nel mercato il ’Vino Mariani’, fabbricato a base di estratti
della foglia che divenne una bevanda popolare.
Negli anni ’90 del 1800 l’impresa
farmaceutica nordamericana Parker Davis produsse e mise in commercio non
solo con fini terapeutici, ma anche ricreativi una povere da inalare,
unguenti e sigarette a base di coca. Nel 1891 nacque l’attuale Coca
Cola.
Per una inaspettata connessione, i
cinesi drogati dai britannici e importati a lavorare in semi schiavitù
alla costruzione della ferrovia per la conquista dell’ovest
nordamericano, portarono negli Stati Uniti l’abitudine di fumare oppio.
Nel 1800 il Congresso Federale proibì
ai nordamericani di fumare oppio e nel 1906 si promulgò la legge Chinese
Exclusion Act., credendo che senza cinesi non ci sarebbe più stato
l’oppio. Nel 1922 la cocaina fu dichiarata illegale.
Ma era tardi. Le stesse droghe che un
giorno avevano abbrutito i cinesi per sanare le finanze britanniche
erano entrate a far parte dei vizi delle elite europea e nordamericana.
Per realizzare i loro obiettivi i
narco trafficanti hanno tracciato lunghi percorsi e connessioni che
funzionano corrompendo, assassinando e intimidendo.
Il circolo si chiude quando i paesi
dove transita la droga sono obbligati ad assumere i costi economici,
morali, umani e di sicurezza del fenomeno e a sferrare una guerra contro
un’attività il cui obiettivo è trasferire la droga negli USA e in
Europa, dove “la merce” si vende senza maggiori contrattempi.
Mentre in Asia, centro e sud America,
Messico e Caraibi, le autorità, i governanti e giudici con coraggio ed
onestà affrontano pericoli e respingono mazzette, lottando assieme a
giornalisti, maestri, religiosi e altri elementi della società civile,
librando un battaglia eroica contro il narcotraffico, nelle grandi
metropoli responsabili del problema si permettono la tolleranza e la
permissività, giungendo persino a legalizzare il consumo.
Custodire le frontiere nordamericane
dal flagello della droga e proteggere la propria gioventù è ormai, per
i paesi del Terzo Mondo, un compito da risolvere in prima persona.
(Jorge Gómez Barata - Professore
universitario, investigatore e giornalista cubano, autore di numerosi
studi sugli USA/da Altercom. Traduzione di Gioia Minuti).