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CINQUE COSE DA
VEDERE A VIÑALES
Provincia di Pinar del Rio, a nord e non molto distante dall’Avana, la
Valle di Viñales è un vero paradiso naturale. Dichiarata Patrimonio
Mondiale dell’Umanità UNESCO, è un angolo ideale per tutti gli amanti
della natura incontaminata e per coloro che vogliono sfruttare un relax
rotto solo dal canto degli uccelli. La Valle di Viñales può essere
visita con una escursione che prevede almeno una notte di permanenza,
anche se è meglio organizzarsi per due notti per vedere tutto quanto c’è
da vedere. Ecco i nostri suggerimenti...
(se vuoi continuare a leggere, clicca qui e sarai indirizzato verso un
sito esterno dove potrai scoprire molte altre cose su Cuba)
PINAR DEL RIO
È la provincia più
occidentale dell’isola, abbracciata a nord e ad ovest dal Golfo del
Messico, a sud dal Mar dei Caraibi e, ad est dalla provincia di L’Avana.
Nei suoi quasi 11.000 Km², popolati da soli 800.000 abitanti, la natura
sembra essere perfettamente riuscita a dare il meglio di sé,
concentrando in questa lingua di terra alcuni dei paesaggi e delle
visioni più affascinante dell’Isola.
Ma, del resto, già nel
XIX sec. gli abitanti di L’Avana, attratti dalle meraviglie che questo
lembo offre, avevano imparato a spingersi sino a SAN DIEGO DE LOS
BAÑOS per godere del beneficio delle sue acque termali, arrivando,
in alcuni casi, sino alla VALLE DI VIÑALES.
Pinar del Rio è
attraversata da due catene montuose: la Sierra de Los Organos, e la
Sierra del Rosario. Mentre la prima nasconde tesori di rara bellezza
come la Valle di Viñales e quella di San Vicente, la seconda è stata,
nel 1984, addirittura dichiarata dall’UNESCO riserva mondiale della
biosfera, insieme con la Penisola di Guanahacabibes. Quest’ultima, la
più grande Riserva Forestale della zona, può essere visitata solo con un
permesso speciale, rilasciato dalle autorità locali.(da richieder in
loco).
Questa
parte dell’isola si presenta allo sguardo del viaggiatore come armonico
contrasto di fertili valli, lussureggianti mogotes (colline a
forma di covoni) e pareti verticali. Grazie all’erosione carsica, la
natura si è qui divertita a creare pozzi e caverne, per le quali
scorrono fiumiciattoli, in alcuni casi, navigabili. Da non perdere le
Grotte de El Indio, quelle di San José Miguel, e quelle di
Santo Tomàs, un sistema cavernoso, nella Sierra de Los Quemados, che
raggiunge i 45 Km di lunghezza, ed è considerato uno dei più estesi
dell’America Latina.
La flora e la fauna si
presentano molto variegate e riusciranno a soddisfare anche i palati più
esigenti con l’endemismo e la peculiarità delle specie animali e
vegetali presenti in questa zona dell’isola. Non ci si può sottrarre
dalla visita al COMPLEJO
TURISTICO LAS TERRAZAS.
Fra gli animali
predominano gli uccelli e non è raro incontrare molti naturisti che si
spingono fino a questo angolo di paradiso per ammirare il lagarto
(la seconda rana più piccola del mondo), o i molluschi del tipo Polimita
e il murciélago mariposa (conosciuto più comunemente come il
pipistrello farfalla). Ma, in certi periodi dell’anno, soprattutto in
inverno, si può avere la fortuna di incontrare anche alcune specie
migratorie, attratte dal caldo clima cubano, lo zunzun (il
colibrì più piccolo del mondo), il tocororo (uccello cubano con
la caratteristica di avere le piume degli stessi colori della bandiera
cubana), l’usignolo e il tomeguin del Pinar (appartenente al
genere Phoenipara).
Si basa
prevalentemente, come del resto quella di tutta l’isola, sulla
produzione di canna da zucchero (ci sono addirittura quattro centrali di
trasformazione), e sulla coltivazione di cereali (soprattutto riso),
sull’estrazione del rame e sulla pesca.
La coltivazione del
tabacco rappresenta la principale risorsa dell’economia della provincia.
La zona di produzione più importante è la Vuelta Abajo, tra il capoluogo
PINAR DEL RIO e i villaggi di San Luis e San Juan y Martinez. Qui
si produce, infatti, la qualità più pregiata di tabacco: l’Hoyo de
Monterrey. La piantagioni si estendono a perdita d’occhio per più di
40.000 ettari e producono centinaia di migliaia di foglie l'anno, con le
quali si confezionano quasi 17 milioni di sigarette e 400 milioni di
sigari.
A differenza
dell’agricoltura del Paese, in questa provincia, la coltura del tabacco
è ancora per quasi l’80% nelle mani di piccoli agricoltori (vegeros),
"imprenditori" individuali od organizzati in cooperative.
Da visitare:
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Tra le spiagge
che si affacciano sul Mar dei Caraibi, irresistibili e, a giusta
ragione, famose, segnaliamo quelle di Cueva Funche, di La Bailèn,
di Boca de Galafrè, della Laguna de Cotès, della Ensenada de la
Colona e i fondali unici di Maria La Gorda. La località ospita
anche una notevole marina per barche. Si raggiunge da Pinar
tramite l’unica strada che porta alla penisona di Guanahacabibes.
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Sull’Oceano
Atlantico si possono, invece, visitare le spiagge assolate di
Carenero, di CAYO LEVISA – 46 km. da Pinar, raggiungibile
in barca da Puerto La Esperanza- (meta ambita dai sub), di El
Morrillo, dell’Ensenada de Dimas; notevoli anche quelle di Punta
Chiva e Punta Colorada, di Puerto Esperanza e, last but not
least, di Rio del Medio.
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Da non lasciarsi
sfuggire una visita a qualcuno dei numerosi cayos, gli
isolotti dei quali si ammirano le spiagge vergini ed
incontaminate, sia nell’arcipelago del Golfo del Messico, sia in
quello del Mar dei Caraibi. Gli stessi si raggiungono sempre
attraverso l’unica strada che conduce a Maria La Gorda e, dalla
marina, è possibile approfittare delle numerose imbarcazioni che
organizzano escursioni giornaliere o che possono essere
noleggiate.
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Gli amanti
dell’immersione subacquea possono seguire la Ruta de Las Aguas
alla scoperta dei cayos più suggestivi,
un itinerario, che non può tralasciare Levisa, Jutìa, Paraìso e il
CENTRO INTERNACIONAL DE BUCEO DE MARIA LA
GORDA
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Chi ama, invece, la
caccia e la pesca di acqua dolce si sentirà a proprio agio nella
riserva di Maspoton;(a 130 km. da
Pinar raggiungibile attraverso la A4 o la N1) a sud della provincia;
qui si assisterà, durante il periodo migratorio, al passaggio
di colombi selvatici, anatre migratrici, quaglie, faraoni e fagiani.
E’ possibile noleggiare in loco tutte le attrezzature
per il birdwatching o la caccia. Tra le altre riserve di caccia sono
da ricordare quella della LAGUNA GRANDE, sempre
nella Provincia di Pinar, quelle più piccole ma non meno interessanti
di Alonso Rojas, La Deseada, La Vibora tutte
raggiungibili dal capoluogo noleggiando un auto particular o un
turistaxi.
Cosa vedere:
- COMPLEJO TURISTICO LAS TERRAZAS:
(a 51km. da Pinar raggiungibile attraverso l’autostrada
Habana-Pinar del Rio) è un centro in cui ecologia, natura e
turismo si sposano e la cui popolazione autoctona è perfettamente
inserita nel contesto naturale, storico e culturale. Sarebbe
interessante seguire qualcuno dei percorsi predisposti per
raggiungere gli edifici delle piantagioni francesi. Lo stesso
itinerario può essere battuto per osservare gli uccelli. Qui vive,
infatti, quasi il 50% degli uccelli endemici di tutto il
territorio nazionale e più di 900 esemplari di fauna, sotto il
costante controllo di un centro per l’investigazione ecologica
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Soroa: (km.51
autopista Habana-Pinar) un angolo di Svizzera con le palme,
sicuramente uno dei più gradevoli e dei più comodi sulle alture
della Sierra del Rosario (parco naturale a 80 km.
dall’Avana) dispone di sentieri attrezzati e passeggiate a piedi e
a cavallo nel fresco dei boschi: camminando per alcune centinaia
di metri tra la vegetazione si raggiunge il
salto de Soroa, una cascata
che è soprannominata "l’arcobaleno di Cuba", poiché il riflesso
dei raggi solari sulle sue acque formate dal fiume Manantiales,
permette di vedere, in determinate ore del giorno, i sette colori
dell’arcobaleno. L’UNESCO l’ha dichiarata Riserva Naturale della
Biosfera.
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Orquideario de
Soroa: in questo grande giardino di ca. 40.000 m², vicino Villa
Horizontes Soroa, fioriscono, oltre ad altre piante più di 750
specie di orchidee (delle quali 250 cubane). E’ ubicato nel parco
di una villa donata allo stato cubano. La stagione migliore per la
fioritura del maggior numero di specie va da novembre a marzo
(soprattutto gennaio e febbraio).
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BALNEARIO DE SAN
DIEGO DE LOS BAÑOS: (a 14 km. dall’autostrada Habana-Pinar del
Rio, a metà strada tra Soroa e Pinar) centro balneare, rinomato
soprattutto per le sue acque termali e sulfuree, indicate in modo
particolare contro le affezione dermatologiche, ginecologiche,
respiratorie, nonché gastrointestinali e contro le alterazioni
nervose. Dalle sue sorgenti fuoriesce l’acqua ad una temperatura
di 40°, ideale per curare l’artrosi ed i dolori reumatici. Questo
complesso balneare è considerato uno dei più completi di Cuba.
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VALLE DEL VIÑALES:
A 27 km. da Pinar de Rio,con i suoi 132 Km² è stata dichiarata
monumento nazionale. Impossibile non lasciarsi ammaliare dai
mogotes, le alture tondeggianti di calcare, ricoperte da una
rigogliosa vegetazione tropicale. Le numerose grotte costituiscono
l’insieme più rappresentativo delle valli carsiche esistenti a
Cuba. La cittadina è un tipico centro rurale concentrato attorno a
una graziosa piazza coloniale (Plaza de Armas), dove spicca una
graziosa chiesa barocca. Ma l’attrazione maggiore è, tuttavia, nel
paesaggio circostante perché la Valle appare come un eden
dimenticato di epoca preistorica. I mogotes si alternano ad
avvallamenti detti hoyos, altrettanto verdeggianti. In mezzo a
tanto splendore, spicca la sagoma snella della Palma Real.
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Mural de la
Prehistoria: ci si deve recare sino alla Valle Dos Hermanes per
ammirare, sulla parete scoscesa di un mogote alto 120 m, un’opera
gigantesca (180 m di lunghezza per ca. 20.000 m²), realizzata
dall’artista cubano Leovigildo Gonzales e raffigurante
l’evoluzione della vita sulla Terra.
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Cueva del Indio:
(Carrettera Puero Esperanza km.38) all’interno della vallata, si
trova una lunga grotta sotterranea che raggiunge notevoli
profondità, percorsa dal fiume San Vicente, sulle pareti della
quale sono raffigurate delle pregevoli pitture rupestri. E’
possibile percorrere una parte del corso del fiume sottorraneo con
un apposito servizio di barche che si può prenotare in loco.
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Comunidad Los
Acuàticos: È la sola su tutta l’isola a rendere un culto speciale
all’acqua; gli Acquatici vivono nella Valle Viñales, a 300 m
d’altezza, sul fianco di un mogote. La comunità coltiva un culto
sincretico che si rifà al mito di Atlantide.
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CAYO LEVISA:
l’isolotto, vicinissimo ad una barriera corallina, offre 3 Km di
spiaggia tranquilla e pressoché vergine. Il cayo si raggiunge in
battelloda Puerto la Esperanza (46 km. da Pinar del Rio) ed il
viaggio in barca dura 2 ore circa.
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Mantua: (strada
Pinar-Guanahacabibes fino a Guane) molteplici le versioni sulle
origini di questa splendida cittadina, situata nella zona più
occidentale dell’isola. La più credibile, racconta del naufragio
di una nave italiana lungo la costa cubana; i sopravvissuti
arrivarono a terra, portando con sé l’immagine della Madonna della
Neve, della quale si può tuttora ammirare l’effigie nel santuario
locale. A testimonianza di questa versione della storia, sono
stati rinvenuti, negli archivi comunali, vecchi nomi di alcune
famiglie, di chiara derivazione italiana.
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PINAR DEL RIO
La città (145.000 ab.)
, fondata nel 1669, prende il nome dalle circostanti foreste di pini
(Pinar) e dal rio Guamà che l’attraversa. Nel 1774, cambia nome in Nueva
Filipinas, per tornare, nel 1778 all’antica denominazione di Pinar del
Rio.
Per visitare il
capoluogo dell’omonima provincia una giornata è sufficiente, ma ci sono
alcuni tesori da non perdere assolutamente.
Non ci si può sottrarre, per esempio,
dal passeggiare per la lunghissima Calle Martì, il corso principale, che
ammalia il turista curioso con i suoi caratteristici negozi e i famosi
palazzi.
Da non perdere al n°
125 di Calle Martì, la Casa della Cultura, ex sede del "Club Asturiano",
che colpisce per le pareti dipinte di giallo e verde, per la bellezza
delle colonne e del salone, nonché per l’imponente scala centrale; qui
si svolgono tuttora attività culturali e spettacoli. Al n° 202, invece,
si può visitare l’eclettico Palazzo Guash, che ospita il Museo di
Scienze Naturali, mentre, essendo nella patria del tabacco, non si può
non visitare, al n° 58, il Museo del Tabacco.
Allo stesso modo, è
quasi un obbligo visitare la famosa Fabrica de Tabaco Pr-1 F. Donatièn
in Calle Maceo, 157, all’interno di un ex carcere batistiano. Qui si ha
la possibilità non solo di assistere all’affascinante processo di
lavorazione che dalle foglie di tabacco porta alla confezione delle
famose scatole di sigari, ma anche di acquistare il prodotto che si è
visto preparare.
Bisogna assolutamente
riservare una parte del proprio tempo per visitare anche la Fabrica de
Guayabita del Pinar (1892), dove si produce il celebre e squisito
liquore diventato uno dei simboli della città. Anche qui si può
assistere, durante i giorni feriali, al processo di produzione
artigianale del nettare liquoroso.
Di notevole interesse
anche la Casa de la Trova, in Calle Retyro y Caviades, dove sono
ospitati numerosi cantautori popolari, il Museo Historico Provincial,
con un interessante excursus storico dalle civiltà precolombiane fino ai
nostri giorni, il Museo dello Sport (Calle Avenado esquina Maceo),
dedicato ai grandi successi sportivi cubani, il Museo Hermanos Saiz,
dedicato ai fratelli Saiz, fatti uccidere da Batista perché
filo-castristi. Tra i monumenti religiosi, notevoli la splendida Iglesia
Catedral de San Rosado in Calle Maceo 2 este, e la Parroquia Nuestra
Señora de la Caridad (Calle Rafael Morales 110), dedicata alla Vergine
della Carità.
Interessante il Museo
Antonio Guiteras Holmes (Avenida Maceo, 52) che raccoglie le
testimonianze del periodo della dittatura di Machado e della resistenza
dei Cubani contro il terrore da lui instaurato.
La Palenque de Los
Cimarrones mostra, invece, come vivevano, durante l’epoca coloniale, gli
schiavi fuggitivi (i Cimarrones, appunto). Nel locale, si può godere non
solo dell’ottima cucina creola, ma anche delle musiche e delle danze in
onore degli orishas (le divinità afrocubane).
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