STORIA

IL CONGRESSO CONTADINO IN ARMI, IL PRIMO SQUILLO DI TROMBA

 

 

 

 

 

 di GUSTAVO B. ESTORINO

 

 

• I contadini cubani ricordano il 21 settembre del 1958 come il momento nel quale, per la prima volta, le loro rivendicazioni sociali furono considerate.

Fu, chissà, il più chiaro presagio di quello che sarebbe avvenuto alcuni mesi dopo con il trionfo della Rivoluzione , il 1º gennaio del 1959.

Riuniti nel paese di Mayarí Arriba, oggi parte della provincia di Santiago di Cuba, i rappresentanti della classe più povera e oppressa del paese, inaugurarono un incontro inedito nella storia dell’Isola: il Primo Congresso Contadino in Armi.

In piena guerra contro la dittatura pro-nordamericana di Fulgencio Batista, sotto le bombe e la mitragliatrici, più di 200 contadini , convocati dal comando del  II Fronte dell’Esercito Ribelle, denunciarono il regime e confermarono la loro alleanza irrevocabile con i rivoluzionari.

Tutti giunsero per le undici della mattina, in quella giornata.

Agli abitanti dei campi vicini si unirono altri di luoghi come Baracoa e Maisí, nell’estremo orientale dell’Isola.

Si racconta che molti delegati, includendo donne e anziani, non si erano resi conto del cambio della sede realizzato all’ultimo momento, ma decisi a partecipare camminarono per tre giorni e notti prima verso  Calabaza de Sagua, e  da lì a Soledad de Mayarí Arriba.

Non mancarono tentativi di sabotare e frustrare il Forum. 

Elementi venduti, che rispondevano agli interessi dei proprietari terrieri e di alcuni commercianti della zona realizzarono una campagna contro l’incontro, ma fallirono,

Il personaggio chiave del successo della riunione fu il prestigioso dirigente contadino  Románico Cordero, del quale l’allora comandante Raúl Castro elogió “ La sua presenza di veterano combattente nella preparazione del  Congresso e la mobilitazione degli abitanti delle campagne della regione”.

La presenza dello stesso Raúl, capo del II Fronte Orientale "Frank País" ispirò emozione  e fiducia nei partecipanti, per segnalare senza timori i mali sofferti per molti anni.

Nominarono i prestanome assassini e i proprietari autori dei crudeli sfratti; denunciarono le estorsioni degli strozzini e reclamarono prezzi fissi per i raccolti, l’assistenza medica, le strade e una politica di crediti, come altri miglioramenti economici e sociali.

Leaders insorgenti spiegarono che tutte quelle denunce costituivano alcuni degli argomenti essenziali della lotta armata, realizzata per eliminare la dipendenza economica dall’imperialismo nordamericano, la prima causa della miseria della popolazione rurale.

Il Congresso aumentò la cooperazione dei contadini con l’Esercito Ribelle, rinforzò l’unità tra la popolazione dei territori liberi, diede un impulso al movimento  giovanile e femminile e valutò un piano di rivendicazioni di base per la realizzazione di una Riforma Agraria.

Dopo solamente 20 giorni da quella riunione, Fidel rese realtà una delle richieste principali, quando il 10 ottobre del 1958 firmò la Legge Numero 3 sul diritto dei contadini alla terra, applicata immediatamente in tutte le zone liberate dall’Esercito Ribelle nella Sierra Maestra.

Quella legge precedette la Prima Legge di Riforma Agraria, firmata il 17 maggio del 1959, una volta ottenuta la vittoria definitiva.

Il Congresso Contadino in Armi fu un avvenimento unico.

La riunione successiva fu per discutere, già in una Cuba libera, la migliore forma di usare la terra e gli strumenti di lavoro dei quali alla fine il contadino era padrone assoluto. •

 

 

 

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