STORIA

L’occupazione di HOY

 

 

 

 

 

 

di Raquel Marrero Yanes

 

 

Gli abitanti di la calle Desagüe, nella capitale, furono svegliati dalle sirene della polizia  il 24 agosto del 1950. Uomini armati  entrarono nell’edificio numero 108, dove si trovava la redazione del giornale  “Noticias de Hoy”, creato nel 1938, come organo del Partito Socialista Popolare (PSP).

Mentre  le forze della repressione occupavano i due piani dell’immobile, Aníbal Escalante, direttore del quotidiano  riceveva alle  6:00 di mattina la notizia che "la polizia stava scacciando la gente... ".

Dirigendosi sul luogo, Escalante fu intercettato da un tenente al quale disse con  imponenza: "Io sono il direttore di Hoy". Così lo lasciarono  salire e seppe che c’era una risoluzione del ministero del Lavoro che  ordinava l’occupazione del giornale.

 Come scrisse la stampa dell’epoca,i fatti avvennero senza lamentare incidenti gravi, anche se i membri del PSP annunciarono che avrebbero applicato tutte le misure necessarie, pur di riprendere la stampa del loro giornale.

Poi gli occupanti cercarono di formalizzare un documento di consegna  ed un inventario  ma fu fatta resistenza e non si firmò. Ma prima di lasciare il suo ufficio Escalante raccolse  alcune cose personali, tra le quali un autografo del maggiore generale Calixto García con  le foto dei suoi figli, commentando: "Non devono  assistere a queste scene!"

Come si poteva presumere, i membri del PSP non eran stati presi a sorpresa.

Nella notte della stessa giornata circolava già “América Deportiva”, il nuovo giornale che sostituiva  Hoy. In realtà era lo stesso giornale, salvo il titolo. Le sue pagine  erano le voci  irriducibili dei lavoratori cubani.

Gli agenti, prescindendo stavolta  da formalità più o meno legali, si presentarono il giorno 26 negli uffici di América Deportiva, informando che  non avrebbero permesso la diffusione di una sola copia.

Nonostante questo riuscirono a stampare l’edizione domenicale dell’erede di Hoy, anche se ancora una volta l’intervento della polizia frustrò la sua circolazione.

 

In questo  modo,  lunedì 28 fu messa a tacere  definitivamente  la voce del PSP. Da allora in poi  continuò in condizioni di clandestinità, con altri nomi, sino a che nel 1959 ritornò nuovamente per le strade, stavolta  con il compito di fomentare il processo rivoluzionario trionfante.

Il 4 ottobre del 1965, “Hoy” e  “Revolución”, il giornale  del Movimento 26 di Luglio, si fusero in uno solo: il quotidiano “Granma”, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba.

 

 

 

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