LA STORIA RECLAMA
di JOSÉ PERTIERRA
Il 5 aprile scorso
a Miami il complice di Luis Posada Carriles nel sabotaggio a un
aereo cubano che esplose in volo provocando la morte di 73 persone
innocenti che erano a bordo, ha conversato con Juan Manuel Cao di
Canale 41 di Miami. L’intervistato Orlando Bosch ha fatto queste
dichiarazioni:
—Juan Manuel Cao:
Lei ha fatto saltare l’aereo del 1976?
—Orlando Bosch: Se
ti rispondo che sono coinvolto mi sto accusando e se ti dico che non
ho partecipato all’azione, tu dirai che sto mentendo. Per questo non
dirò nè una cosa nè l’altra, ma ti dico di riferirti ai tribunali
che mi hanno assolto in cinque opportunità.
—Juan Manuel Cao:
In quell’azione sono morte 73 persone. Non ha problemi di coscienza?
—Orlando Bosch:
No, in una guerra, “chico”, come questa che facciamo noi cubani
amanti della libertà, se devi abbattere un aereo, lo fai, se devi
affondare una nave, l’affondi e si deve essere pronti ad attaccare
quello che è a portata di mano.
—Juan Manuel Cao:
Ma per quelli che sono morti là... per le loro famiglie non senti un
pochino di …
—Orlando Bosch:
Quell’aereo proveniva dall’Angola. C’erano dentro quattro membri del
Partito Comunista, cinque nord coreani, cinque guyanesi, quattro
presidenti del Partito Comunista. Chi credi che fossero, amici
nostri?
Le risposte di
Bush a queste domande ci permettono di leggere nella mente del tipo
di terrorista che il governo degli Stati Uniti ospita e protegge a
Miami, terroristi che negli ultimi 47 anni hanno sferrato una
sanguinosa e spietata guerra contro il popolo cubano.
Il sabotaggio era
stato organizzato da Luis Posada Carrriles e Orlando Bosch ed
eseguito da Hernán Ricardo e Freddy Lugo. I preparativi finali per
l’azione terrorista cominciarono con l’arrivo di Bosch a Caracas l’8
settembre del 1976.
Bosch è
un terrorista di origine cubana leader noto della Coordinadora de
Organizaciones Revolucionarias Unidas (CORU).
Secondo il FBI,
CORU era un gruppo che riuniva organizzazioni di esiliati cubani
create appositamente per pianificare, finanziare ed eseguire azioni
e attacchi terroristi contro Cuba. (Nota del FBI del 29 giugno del
1976)
Quando Bush giunse
a Caracas l’8 settembre del 1976, Posada Carriles era là per
riceverlo e presentargli il suo braccio destro, il leale confidente
Hernán Ricardo, che aveva ammesso sotto giuramento d’essere un
operativo della CIA.
Nel 1976 Ricardo
era anche un dipendente di Posada Carriles in un’impresa privata di
servizi segreti che Posada aveva fondato e dirigeva a Caracas e si
chiamava Investigaciones Comerciales e Industriales (ICI).
Ricardo ha ammesso
che Posada gli presentò Orlando Bosh negli uffici della ICI a
Caracas.
Nove minuti dopo
il decollo dall’aeroporto di Barbados le bombe scoppiarono e l’aereo
s’incendiò: i passeggeri a bordo vissero i dieci minuti piè
terribili della loro vita spezzata mentre l’aereo si trasformava in
un feretro di fuoco.
I brandelli dei
corpi si recuperarono lentamente dal mare, ma la maggioranza dei
cadaveri era troppo sfigurata perchè i familiari li potesse
identificare. Non ci furono sopravvissuti. La storia del CU-455
reclama gridando che il popolo degli Stati Uniti l’ascolti.
Se si sapesse la
vera storia di come 73 persone sono state assassinate a sangue
freddo da questi terroristi che il governo degli Stati Uniti
preferisce proteggere invece di giudicare, il popolo non ne
permetterebbe l’impunità.
Poche persone in
questo paese sanno che Orlando Bosch è stato liberato dalla custodia
dell’immigrazione dal presidente George Bush padre nel 1990 e che
attualmente è in prima fila quando il presidente Busch figlio
pronuncia discorsi a Miami.
L’avvocato di
Bosch è un nipote del dittatore Fulgencio Batista, nominato quattro
anni fa da Jeb Bush presidente del Tribunale Supremo della Florida.
Per difendere i
cubani dal terrorismo che ha ucciso quei 73 innocenti a bordo del
CU-455, Cinque coraggiosi cubani sono andati a vivere nella capitale
del terrorismo, con il proposito di scoprire le fonti di denaro che
finanziano i sabotaggi contro Cuba.
Invece d’arrestare
i terroristi che i Cinque hanno smascherato, il governo degli Stati
Uniti li ha messi in carcere, loro, che hanno combattuto il
terrorismo. La sorte dei Cinque cubani adesso è nelle mani di 12
giudici, ma i giudici dovrebbero sentire il peso dell’opinione
pubblica, ma nonostante i migliori sforzi gli statunitensi non sanno
chi sono i Cinque o perchè stavano a Miami.
È importante che
si racconti la storia dei Cinque perchè si sappia la ragione per cui
sono in prigione questi uomini coraggiosi e sacrificati.
Che si sappia che
gli Stati Uniti giudicano e condannano gli antiterroristi e che
invece ospitano e proteggono i terroristi.
Il governo degli
USA dirige una guerra ipocrita contro il terrorismo, mentre ospita e
ricompensa i suoi terroristi preferiti.
Non possiamo
starcene tranquilli mentre le autorità degli USA bloccano e invadono
paesi che non li hanno mai attaccati, mentre torturano i prigionieri
e prendono fotografie come se le vittime fossero curiosità e non
esseri umani, mentre spia gli statunitensi senza ordini giudiziari e
schiaccia i diritti civili dei suoi cittadini con una legge che gli
autori hanno osato chiamare “patriottica”.
Le politiche
interne ed esterne del governo di Bush hanno svegliato in tutto il
continente un gigante che era sonnolento e silenzioso.
Nel 30º
anniversario dell’anno più sanguinoso dell’Operazione Condor
possiamo vedere che i popoli dell’America Latina stanno riscattando
i loro paesi dalle grinfie del terrore.
Questo è un anno
di elezioni e i popoli dell’America Latina stanno riprendendo le
redini dei loro governi.
È arrivata l’ora
che il popolo degli Stati Uniti faccia lo stesso!
(José Pertierra è
uno degli avvocati difensori dei 5)