GRANDE FESTA POPOLARE IN TUTTA CUBA RAÚL HA PRESIEDUTO LA
SFILATA NELLA CAPITALE
di SUSANA LEE
La sfilata per il Primo Maggio in Piazza della
Rivoluzione José Martí, presieduta dal Generale d’Esercito Raúl Castro,
Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente dei
Consigli di Stato e dei Ministri, è stata una manifestazione popolare
di massa che ha reso uno speciale omaggio all’eterno Comandante
Presidente Hugo Chávez Frías. Lo stesso omaggio è sto reso da milioni di
lavoratori e da tutto il popolo nelle altre sfilate per il Giorno
Internazionale dei Lavoratori, che si sono svolte in decine di località
dell’Isola.
“Quando uno se ne va, non se ne va; resta circondato”, ha
detto una volta l’indimenticabile amico e in tutta questa irripetibile
giornata è stato presente, sempre sorridente, sempre in piena battaglia,
in centinaia di immagini così vicine e concrete per i cubani.
Alle 7.30 di mattina è cominciata la manifestazione
nazionale nell’emblematica Piazza della Rivoluzione della capitale dove,
a nome del Buró Politico, ha parlato Salvador Valdés Mesa,
vicepresidente del Consiglio di Stato, che ha segnalato che Cuba intera
si concentra e sfila nelle principali piazze e nei viali delle città e
dei paesi, con la guida della class operaia, per esprimere l’unità del
popolo e il suo sostegno indiscutibile alla Rivoluzione, al Socialismo,
a Fidel y a Raúl. Portando un gigantesco striscione con il
testo"Orgogliosi della nostra opera “ migliaia di lavoratori delle
Scienze hanno iniziato la combattiva e entusiasta celebrazione alle
7,40, guidando una massa compatta di lavoratori statali e non statali,
con i loro familiari e la popolazione, che sono passati divisi in
blocchi dei 17 sindacati e dei 15 municipi della capitale.
Nella tribuna, con i dirigenti del Partito, dello Stato e
del Governo, della UJC e le organizzazioni di massa, i capi delle FAR e
del MININT, hanno condiviso questa grande festa. Più di duemila
rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei movimenti sociali e
solidali, i partecipanti alle riunioni del gruppo di lavoro del Foro di
Sao Paulo, guidati da Valter Pomar, Rodrigo Cabezas e Rui da Costa
Falcao; Ivan Melnikov, primo vicepresidente della Duma Statale Russa
(Camera Bassa), gli assaltanti alle caserme Moncada e Carlos Manuel de
Céspedes, i partecipanti alla spedizione del Granma, i familiari dei
Cinque Eroi e delle vittime del crimine di Barbados, Eroi ed Eroine
del Lavoro, rappresentanti di partiti e organizzazioni internazionali
radicati in Cuba e del Corpo Diplomatico.
La
sfilata nella capitale si è svolta con fermezza, organizzata e compatta
per un’ora e 20 minuti, chiusa dalle nuove generazioni che hanno
inondato di allegria, di colore e di patriottismo, di luce e di decoro,
questa sfilata in questa piazza che ha fatto storia ancora una volta.
AVANZA LA GRANDE SFILATA DEI LAVORATORI E DEL POPOLO
In Piazza della Rivoluzione José Martí a L’Avana, e nelle
altre piazze, nei parchi e viali del paese, vibra l’entusiasmo nel passo
fermo dei milioni di cubane e cubani che dall’alba sono andati ai loro
punti d’incontro e già quando questo giornale sta circolando, avanzano
per dire al mondo che marciano uniti per un socialismo prospero e
sostenibile.
Vestito con i colori della bandiera, un coro gigante
risuona in centinaia di scenari, nella città capoluogo delle province e
nei municipi. “Chávez vive e la sua lotta segue”, è l’omaggio delle
masse a chi ha dedicato l’ultimo respiro della vita alla Rivoluzione
Bolivariana e al suo popolo e sarà il fratello eterno e indimenticabile
dei figli di Martí e di Fidel. È festa di massa per il Giorno
Internazionale dei Lavoratori, occasione eccezionale per riaffermare la
decisione irrinunciabile di coloro che con giusto orgoglio sventolano le
conquiste rivoluzionarie e dai loro impegni intervengono con
l’attualizzazione del modello economico cubano, senza fretta ma senza
pause, sempre più convinti che è indispensabile farlo con ordine,
disciplina ed esigenza. Che avanzi la sfilata con il pensiero posto in
Fidel e Raúl e nella generazione storica che ha condotto la nostra rotta
per cammini di libertà, indipendenza e dignità.
IL PRIMO MAGGIO A CUBA
Piccola cronaca di una
giornalista italiana residente a L’Avana, dove l’Internazionale si canta
in decine di lingue.
di GIOIA MINUTI
Il Primo Maggio a Cuba è
differente e lo sanno tutti quelli che nel loro paese hanno partecipato
alle sfilate, alle manifestazioni ai pochi esempi di celebrazioni che si
effettuano oggi in tanti paesi senza eroi e con la storia occultata e
spesso manipolata.
A L’Avana partecipare
alla manifestazione come giornalista significa alzarsi alle quattro di
mattina, anche se si vive vicino a Piazza della Rivoluzione e camminare,
come nel mio caso, una mezzora per raggiungere il punto di raduno e
controllo degli strumenti di lavoro, registratori, macchine
fotografiche, telecamere etc. .
La prima emozione della
giornata è proprio la camminata verso l’emblematica piazza, perchè le
strade sono piene di gente dalla mezzanotte precedente, gente di tutte
le età che raggiunge i punti di concentramento, e lì si provano gli
slogan, si canta, si balla, si ride, è tutto molto allegro...
Il Primo Maggio di Cuba
è diverso, perchè qui non si sfila per chiedere posti di lavoro o
denaro o la riapertura delle fabbriche, per protestare contro i morti
sul lavoro, per il diritto allo studio... non è che i cubani non hanno
problemi economici, gli stipendi sono bassi e la fine del mese è sempre
lontana dal prossimo stipendio, ma qui le cose si discutono e si
risolvono nelle riunioni popolari, nessuno è abbandonato, come ha detto
Raúl, non ci sono persone senza tetto, non ci sono affamati e il Governo
non è il nemico o la controparte, il governo è il popolo.
Il Primo Maggio è
un’occasione per rivendicare i diritti del proletariato, degli
sfruttati, di poveri, dei derelitti nel mondo.
A Cuba i diritti umani
sono altamente rispettati e i nemici della Rivoluzione si possono
zittire anche citando solamente le valutazioni delle Nazioni Unite, i
rapporto UNICEF, FAO etc.
Nei vari settori vitali
per una popolazione, come la salute, l’educazione, la mortalità
infantile, l’uguaglianza di genere, la riabilitazione dei reclusi,
l’assistenza degli anziani, degli handicappati e altro, Cuba è uno dei
primi paesi del mondo e per questo i media internazionali non
pubblicano ami questa realtà, perchè è un esempio che fa paura.
Solo gli ipocriti e
venduti come famose giornaliste giramondo, ricche come nessun cubano
lo è, sparano menzogne che sarebbero persino ridicole se non fossero
propagandate come vangelo da chi vuole solo distruggere la Rivoluzione
di Cuba. Gente senza dignità, che si deve vergognare e che lotta solo
per i quattrini e la buona vita che nessun cubano lavoratore si può
permettere.
Cuba fa tanta paura come
esempio, che si spendono milioni di dollari e di euro per fare una
bieca propaganda contro l’Isola, che è pari alle verità degli Stati
Uniti per sferrare le guerre in Medio Oriente, come le armi nucleari
di Gheddafi, le armi chimiche della Siria...
È grande l’emozione di
stare in una piazza enorme con José Martí che ti guarda e migliaia di
persone che, con tutte le loro sfumature, credono che sia necessario e
indispensabile costruire un mondo diverso e migliore, e che rendono
omaggio a Hugo Chávez e a Fidel, artefici dell’integrazione dell’
America Latina, strappata alle grinfie dell’impero vorace, ladro
sfruttatore e schiavista.
“C’è ribellione e ci
sarà la vittoria dei paesi dell’America Latina. Mai più cortili
posteriori dell’impero”, grida Rafael Correa dall’Ecuador e lo
ribadisce Evo Morales dalla Bolivia, seguiti da molti altri presidenti
dell’emisfero.
Il Primo Maggio tutta
l’America Latina è qui a L’Avana, rappresentata da sindacalisti, uomini
politici, brigatisti, volontari, attivisti e studenti di ogni paese. E
poi ci sono anche rappresentanti dell’Africa, di sette paesi in questo
2013, asiatici e ragazzi degli Stati Uniti di famiglie povere, che nel
loro paese non potrebbero mai studiare e qui si laureano in medicina.
La sfilata è una marea
di persone sorridenti che cantano, ballano, gridano parole d’ordine,
con i bambini in spalla, in braccio o anche in carrozzina, le bandiere a
migliaia, i ritratti dei leaders del sindacalismo, gli striscioni
inneggianti alla Rivoluzione cubana e a quella Bolivariano, con il Che
e Camilo che guardano.
È sempre stata una
grande manifestazione, e non solo per il numero dei partecipanti, quella
che realizza il popolo cubano, in ogni città e municipio dell’ isola,
spinto dal desiderio di manifestare la forza di questa Rivoluzione,
l’unione del popolo, l’orgoglio per le conquiste ottenute con sforzo e
sacrificio, la volontà di mettere in pratica le Linee di politica
economica e sociale approvate nel congresso del PCC e nella Prima
Conferenza.
A Cuba si sta vivendo
una forte evoluzione sociale, soprattutto con la presenza dei lavoratori
indipendenti, che hanno partecipato alla sfilata, confermando il loro
vincolo e sostegno alla Rivoluzione. Cuba cambia verso il socialismo,
Cuba si rinnova con un socialismo prospero e sostenibile. E poi
si canta l’Internazionale.
Nel giorno in cui si
ricorda quando la bandiera sovietica sventolo sul Reichstag a Berlino
per annunciare la fine del nazifascismo, a Cuba si canta
l’Internazionale, in un immenso coro che prima era aperto da Fidel e ora
da Raúl, intonato da tutti i compagni presenti che cantano in decine di
lingue diverse. Questo solamente vale la pena di un viaggio a Cuba...
L’Inno dei Lavoratori,
che è stato dimenticato in troppi paesi, conferma la nuova realtà di
questa regione dove in molti paesi l’essere umano è la priorità dei
governi, dove le risorse si sfruttano e beneficio delle popolazioni,
rispettando la sovranità, le differenze culturali, scambiando ricchezze
e conoscenze, con la creazione di gruppi come l’ALBA e la CELAC, per
essere uniti e più forti nella lotta contro il capitalismo, il
neoimperialismo che stanno portando la Terra e gli esseri umani alla
distruzione.
TUTTI I GIORNI SONO IL 1º MAGGIO! di
O. FONTICOBA GENER
Che tutta Cuba sfili ogni 1º maggio non è una formalità e
tanto meno un obbligo o una routine irriflessiva. Che tutta Cuba sfili
ogni 1º maggio significa che il popolo, i lavoratori, mantengono e
difendono le conquiste sociali realizzate, che hanno fiducia nella sua
forza, nella sua unità, significato di 54 anni di uguaglianza e
libertà, pieni d’emancipazione, di democrazia e di Rivoluzione.
“Quando mi guardo e tocco,
io Juan senza niente giusto fino a ieri,
e oggi Juan con tutto,
e oggi con tutto,
giro gli occhi e guardo,
mi vedo e tocco,
e mi domando come
ha potuto accadere...
Nel XIX secolo, quando celebrare il giorno internazionale
dei lavoratori era una chimera, Josè Martí pubblicava nel suo quotidiano
“La Nación”, un articolo sul processo giudiziario fraudolento contro i
dirigenti operai di Chicago, perchè avevano manifestato le loro idee
politiche, e che terminò con condanne a morte.
Non meritano perdono, diceva l’Apostolo, coloro che,
incapaci di domare l’odio e l’antipatia che ispira il crimine, giudicano
i delitti sociali senza conoscere e pesare le cause storiche in cui sono
nati, nè gli impulsi di generosità che li producono.
Ma le cause da cui è potuta nascere quella ribellione
anarchica o da cui emanarono altre battaglie del proletariato resistono
ancora e per questo il mondo ancora oggi replica i martiri di Chicago.
A Cuba, dal trionfo rivoluzionario, il 1º maggio non solo
è stata una data propizia per i lavoratori per manifestare la propria
contentezza, ma uno scenario dal quale si mostra la politica sociale di
una nazione che ha come legge primaria il culto della dignità piena
dell’uomo.
“Andremo avanti con la nostra Rivoluzione proletaria che
rende degno il lavoro”, ha detto Fidel nel 1962, “che sopprime i
privilegi, che sopprime le disuguaglianze e che trasforma il lavoratore
nel centro della nazione e che trasforma il lavoro nella dedizione più
onorata e più degna dell’uomo”.
Questa è stata la premessa che ha spinto le più profonde
trasformazioni nell’Isola, che oggi presiede i nuovi passi verso un
socialismo prospero e sostenibile che ha fatto sì che ogni cubano abbia
il piacere d’andare per il suo paese, padrone di tutto quello che c’è in
lui.
IL MONDO SFILERÀ A CUBA
di YUNIEL LABACENA ROMERO - ADIANEZ FERNÁNDEZ IZQUIERDO
Con i loro tipici costumi e agitando le bandiere dei loro
paesi, i giovani di tutte le nazioni che studiano nelle università
cubane, oggi accompagnano il popolo cubano per celebrare il Primo Maggio
nella capitale. Circa 1500 studenti di 98 paesi che rappresentano
la Scuola Latinoamericana di Medicina - ELAM - faranno parte de blocco
di 50.000 giovani che in Piazza della Rivoluzione chiuderanno la
coloratissima sfilata per la festa del lavoro.
“Ci sommiamo a voi per celebrare le conquiste della
Rivoluzione in appoggio ai proletari del mondo”, ha affermato per JR
l’uruguaiano Jorge Gómez, presidente della Giunta Studentesca della ELAM,
che ha riferito che “È un onore perchè in molti dei nostri paesi si
marcia per esigere che si rispettino i diritti”, ed ha aggiunto che
andremo per le strade con la stessa energia, entusiasmo e forza, che si
esprime in Uruguay, Venezuela, Bolivia, Ecuador.
“Gli studenti abbiamo preparato 15 striscioni giganti con
i visi e le parole d’ordine dei principali leaders latinoamericani.
Andremo in piazza intonando canzoni che identificano i nostri popoli,
con gli slogan della Rivoluzione cubana, Fidel, Chávez, Raúl, e per
un’America Latina per l’integrazione, per esigere la libertà
definitiva dei Cinque Eroi prigionieri dell’ impero e dimostrare il
nostro ringraziamento per il gesto di formarci come eccellenti
professionisti nelle vostre aule, tutti motivi per condividere la
celebrazione dei cubani”, ha aggiunto.
Cresce la solidarietà con Cuba
ARTEMISA – Più di de 250 brigatisti hanno riempito l’
Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella, a Caimito, come parte
dell’Ottava edizione della brigata Primero de Mayio, considerata la più
numerosa degli ultimi anni.
La Primero de Mayio riunisce uomini e donne provenienti
da 30 paesi. La maggior delegazione è quella della Nigeria, e per la
prima volta partecipano sei paesi dell’Africa, ha precisato, Orlaida
Cabrera, direttrice di Africa e Medio Oriente nell’Istituto Cubano di
Amicizia
con i Popoli. Sino al 5 maggio rimarranno in Cuba,
svolgendo lavori agricoli e sviluppando un ampio programma che comprende
la partecipazione alla sfilata del 1º Maggio.
servizio
fotografico: SAMUEL HERNANDES
(Siporcuba Avana) |
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DISCORSO DI SALVADOR VALDES MESA, SEGRETARIO GENERALE DELLA CTC DI CUBA,
MEMBRO DEL BURÒ POLITICO DE PCC, NELLA MANIFESTAZIONE DEL 1º MAGGIO A
L’AVANA, GIORNO INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI
Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato
Centrale del Partito e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri
Compagne e compagni della Presidenza
Distinti invitati
Lavoratori
Compatrioti
Davanti
alle immagini di Lázaro Peña, Capitano della classe operaia cubana, e di
Hugo Chávez, il miglior amico che ha avuto il popolo cubano, come ha
detto il compagno Fidel, celebriamo questo 1º Maggio nell’anno del
160º anniversario della nascita del nostro Eroe Nazionale José Martí,
il 60º dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes e
il 40º dello storico XIII Congresso della CTC.
Cuba
intera si concentra e sfila nelle principali piazze e nei viali delle
nostre città e dei nostri paesi, guidata dalla classe operaia per
esprimere l’unità del suo popolo e il suo sostegno indiscutibile alla
Rivoluzione e al socialismo, a Fidel e a Raúl.
Nel
Giorno Internazionale dei Lavoratori rendiamo uno speciale omaggio all’
indimenticabile Comandante Hugo Chávez Frías ed esprimiamo il nostro più
profondo affetto e tuta l’ammirazione a questo gigante che è entrato
nella storia come un Eroe di Nuestra America, alla sua straordinaria
opera che è la Rivoluzione Bolivariana e al suo amato popolo, al quale
ha dedicato sino all’ultimo istante la sua feconda vita.
Al
Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro Moro, giunga la nostra
solidarietà e la determinazione di continuare uniti sul cammino per la
vera e definitiva integrazione dei nostri popoli, uniti per un
socialismo prospero e sostenibile, parola d’ordine con cui oggi marciamo
in massa in questa esemplare giornata, milioni di cubane e di cubani,
per confermare il nostro impegno con la Patria.
Immersi
nei lavori dell’organizzazione e preparazione del XX Congresso dei
Lavoratori cubani, chiamato a potenziare il ruolo protagonista del
movimento sindacale nell’attualizzazione del nostro modello economico,
reiteriamo la volontà ispiratrice con cui noi cubani contribuiamo,
ognuno dai propri posti, all’ implementazione integrale delle Linee di
Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione.
Nella
strategica battaglia economica in cui ci incontriamo, è imperativo
continuare ad elevare in maniera sostenuta i livelli di produzione, la
produttività del lavoro, la qualità dei servizi, incrementando le
esportazioni e sostituendo le importazioni, con un uso più razionale
delle risorse per raggiungere l’efficienza che il paese necessita.
È
ungente inoltre elevare la battaglia contro l’indisciplina e ogni genere
di illegalità, contro qualsiasi manifestazione di corruzione che attenta
alla base il nostro sistema sociale.
Lavorare con ordine, disciplina ed esigenza deve diventare la principale
premessa per rendere realtà i nostri impegni di sviluppo.
L’organizzazione del XX Congresso Operaio in marcia, avanza nella
preparazione dei processi di analisi e discussione, promuovendo la più
ampia partecipazione dei lavoratori alla prima stesura della Legge del
Codice del Lavoro e del Documento di Base che definisce il ruolo del
sindacato nell’attualizzazione del modello economico, proponendosi di
giungere all’importante incontro con un movimento sindacale più forte e
organizzato, per realizzare un maggior apporto ai processi di cambio e
trasformazione che si sviluppano.
Compagne e compagni
Il
mondo è sottoposto a una crisi globale acuita da conflitti regionali e
locali, che minacciano da molteplici angoli la sopravvivenza della
specie umana, e i suoi effetti producono ai lavoratori e al popolo
disoccupazione, il calo dei salari, la perdita dei benefici sociali, il
sequestro delle case, portando i lavoratori alla fame e alla miseria e
reprimendoli con brutalità quando protestano.
Da
questa tribuna esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che nel
pianeta sono vittime di questa demenziale politica, con la voce di un
popolo privilegiato che non soffre questi mali e dove nessun cittadino è
restato o resterà abbandonato.
Continuiamo a denunciare il discredito per la politica degli Stati Uniti
verso il nostro paese, paese che sostiene il suo criminale blocco
economico, politico, finanziario e mediatico, che da più di 50 anni
mantiene un popolo obbligato a realizzare enormi e prolungati
sacrifici per difendere la sua libertà e sovranità.
Nonostante i tentativi imperiali, il nostro popolo si sente orgoglioso
di poter dimostrare al mondo che la sua Rivoluzione gli ha garantito lo
sfruttamento dei diritti umani fondamentali, che oggi vengono negato a
milioni di persone in tutto il mondo.
Chiamiamo la più ampia solidarietà internazionale a reclamare per la
liberazione dei nostri Cinque Eroi prigionieri dell’impero, e
moltiplicheremo senza stancarci le azioni per far crollare questo muro
di silenzio che ha permesso di far durare un simile ingiustizia.
Voglio
terminare le mie parole salutando i circa duemila dirigenti sindacali,
le personalità e i rappresentanti dei movimenti sociali di 73 paesi che
ci accompagnano in questa commemorazione, per esprimere loro la nostra
gratitudine e solidarietà permanente a nome dei lavoratori cubani.
Ugualmente trasmettiamo il saluto militante e solidale ai dirigenti
politici e del Foro di Sao Paulo che ci accompagnano e s’impegnano a
ricercare le vie per rinforzare l’unità di Nuestra America.
Viva i
lavoratori!
Viva
Fidel e Raúl!
Avanti con la sfilata, compagni!
GLI HANDICAPPATI PRESENTI NELLA SFILATA PROLETARIA
di FÉLIX MILIÁN
Migliaia di donne e uomini che lavorano nei 150 istituti
speciali che esistono in Cuba per gli handicappati, hanno partecipato il
Primo Maggio alla sfilata per il Giorno Internazionale dei Lavoratori.
Questi lavoratori raggruppano persone con differenti
limitazioni fisiche o intellettuali che in questi centri si
riabilitano, sfruttando l’opportunità di sentirsi utili e ottenere
l’indipendenza economica.
Il cieco Ernesto Suárez, segretario generale della
sezione sindacale nel laboratorio di Bejucal, in provincia di Mayabeque,
ha manifestato la soddisfazione di salutare la data con il compimento
produttivo di 60.000 buste per radiografie e per medicinali, ordinati
dall’ Ospedale Nazionale Enrique Cabrera, di questa capitale.
“Marceremo con i lavoratori dell’Industria Leggera e
manifesteremo il nostro appoggio al progetto socialista di Cuba, alla
causa dei Cinque Eroi antiterroristi dell’Isola, condannati
ingiustamente negli USA” ha detto pochi istanti prima di iniziare la
sfilata che ha reso omaggio al Comandante bolivariano Hugo Chávez,
leader della Rivoluzione Bolivariana, “il miglior amico di Cuba”, come
ha detto Fidel.
MIGUEL DÍAZ CANEL HA PRESIEDUTO LA SFILATA OPERAIA A
SANTIAGO DI CUBA
Miguel Díaz Canel, primo Vicepresidente dei Consigli di
Stato e dei Ministri di Cuba, ha presieduto a Santiago di Cuba la
celebrazione del Giorno Internazionale dei Lavoratori. Con Díaz Canel
c’erano Lázaro Expósito Canto, membro del Comitato Centrale e Primo
Segretario del Partito Comunista di Cuba nella provincia, altri
dirigenti del Partito, del Governo e delle organizzazioni politiche,
giovanili e di massa.
Hanno condiviso la tribuna in Piazza della Rivoluzione
Antonio Maceo Grajales, Eroi del Lavoro, operai e i migliori dirigenti
sindacali, veterani e fondatori della Centrale dei Lavoratori di Cuba,
con delegazioni straniere di organizzazioni operaie amiche di Cuba.
Nella storica piazza e in tutta la zona circostante hanno
ondeggiato e sventolato gigantesche bandiere cubane e del 26 di Luglio,
simboli del popolo e cartelloni con scritto: “Unità per un Socialismo
prospero e sostenibile”, la parola d’ordine che ha distinto la
celebrazione di quest’anno.