Da Cuba, il recente secondo
documento dagli imprenditori italiani residenti
S.E. Elio MENZIONE
Ambasciatore
d’Italia
L’Avana, CUBA
e p.c.
On. Franco
FRATTINI
Ministro degli Esteri
ROMA
On. Adolfo
URSO
Viceministro Attività Produttive
ROMA
On. Mirko TREMAGLIA
Ministro Italiani all’Estero
ROMA
On. Rocco BUTTIGLIONE
Ministro Politiche Comunitarie
ROMA
On. Romano PRODI
Presidente Commissione Europea
BRUXELLES
L’Avana, 6 Luglio 2003
Sig. Ambasciatore,
in qualità di imprenditori italiani operanti a Cuba,
facendo seguito alla nostra precedente comunicazione del 17 giugno
scorso, desideriamo portare alla Sua conoscenza un ulteriore fatto
recentemente accaduto.
In data 27 Giugno u.s. tutti gli operatori economici
italiani presenti in questo Paese hanno ricevuto un invito a partecipare
ad una riunione con il Ministro degli Esteri di Cuba, Felipe Perez Roque.
Nessuno sapeva in realtà il tema specifico dell’incontro,
anche se immaginavamo che fosse in relazione al recente inasprimento dei
rapporti con la UE, ed in particolare con la Spagna ed i nostro Paese;
vista la situazione, vi era nella nostra comunità una curiosità ed una
tensione crescente per sapere quale sarebbe stato il tenore ed il
contenuto delle considerazioni che il Ministro degli Esteri voleva
portare a nostra conoscenza.
Non possiamo negare che, ad incontro avvenuto, questa
iniziativa del Governo cubano si possa considerare, a nostro parere,
positiva ed in certa misura rasserenante.
Tanto l’attitudine personale del ministro così come
quella “istituzionale” si sono caratterizzate per moderazione,
precisione e fermezza: moderazione nei toni, precisione della
spiegazione dei fatti accaduti e fermezza nel riaffermare le
considerazioni e le determinazioni del Governo.
Senza voler entrare nel merito dei contenuti politici del
discorso, ci preme sottolineare la novità e la positività di una
iniziativa del Ministro degli Esteri di questo Paese che ha ritenuto
importante voler stabilire un dialogo diretto e senza intermediari con
coloro che, lo sa perfettamente e lo ha riconosciuto, da anni lavorano e
vivono a Cuba.
Comprendiamo perfettamente che sono iniziative che
possono mirare a raggiungere obiettivi politicamente rilevanti per chi
le mette in pratica, ma siamo altresì sufficientemente consapevoli e
sereni per evidenziare comunque una attitudine alla comunicazione e al
dialogo che ci piacerebbe riscontrare anche da parte del nostro Governo,
che ad oggi non ha neppure confermato la ricezione della nostra
precedente lettera.
Desideriamo pertanto nuovamente, Signor Ambasciatore,
ancora con maggior determinazione di ieri, auspicare uno sforzo di
moderazione e di conoscenza da parte del nostro Governo, il cui
Presidente del Consiglio si ritrova oggi anche nella importante
condizione di rappresentare ufficialmente l’intera Unione Europea.
L’Europa e l’Italia hanno dimostrato nel recente passato
di saper identificare e gestire una politica di relazioni determinata e
consapevole con Cuba, nel rispetto e nella tolleranza delle reciproche
diversità.
Nessuno meglio di noi Italiani ha imparato a conoscere,
rispettare e convivere con usi e costumi degli altri popoli: lo
dimostrano i milioni di connazionali sparsi da generazioni in tutto il
pianeta; il nostro rispetto per gli altri e il nostro modo d’essere ci
ha fatto conoscere e rispettare dovunque, Cuba compresa.
Cuba ha fatto un passo significativo verso noi Europei
che lavoriamo qui; speriamo che la nostra Italia e ci permettiamo di
dire ormai la nostra Europa, nel rispetto dei propri valori e della
propria cultura, facciano altrettanto.
Con ossequio,