I Cinque Eroi Cubani prigionieri dell’Impero
hanno impedito 170 atti di terrorismo a Cuba
Mumia Abu – Jamal invita a partecipare alla battaglia per
la liberazione dei Cinque.
Si sta conducendo davvero una guerra contro il terrorismo?
E la si combatte incarcerando coloro che lottano contro il
terrorismo?
L’impero degli Stati Uniti adesso si sta preparando a una
nuova guerra basata almeno in parte nella supposta minaccia che rappresenta
un avversario del Terzo Mondo: l’Iraq. Pochi vedono seriamente lo Stato Ba’ath
come una minaccia, ma questo è il messaggio che viene trasmesso al popolo
statunitense.
E se esistesse una nazione abbastanza vicina, che non solo
fosse nemica, ma che avesse anche sferrato atti di guerra contro il vostro
popolo, con numerose perdite di vita e molta sofferenza umana?
I cubani in questo senso non devono cercare molto
lontano... Il nemico riconosciuto è il colosso del nord, gli Stati Uniti,
che non solamente hanno minacciato di provocare danni ma lo stanno facendo
da circa un secolo.
Gli Stati Uniti hanno ammesso di aver cercato di
assassinare il capo dello stato cubano, Fidel Castro, almeno 11 volte. Hanno
invaso Cuba, hanno diffuso sostanze velenose nei campi e tra gli animali
allevati, e tutto questo è stato ammesso dagli Stati Uniti.
Recentemente Cinque nazionalisti cubani vennero
imprigionati a Miami, accusati di spionaggio. Di fatto quei cinque stavano
operando attivamente per detenere gli atti di terrorismo che gli “esiliati”
cubani di Miami organizzavano contro Cuba. Quando scopersero il complotto
che si stava organizzando contro l’Isola vigilarono e informarono la loro
popolazione di cosa stava succedendo. Il Governo cubano, rapidamente e
responsabilmente, avvisò il Governo degli USA in uno sforzo per detenere il
terrorismo che aveva già spento 3000 vite cubane dal trionfo della
Rivoluzione nel 1959 e sino al 1999. La risposta degli USA alle relazioni
presentate da Cuba non si fece aspettare: accusarono i Cinque e li
trattarono come spie.
Questi cubani sono stati accusati per aver vigilato ed
hanno ricevuto condanne dai 15 anni sino all’ergastolo doppio.
Gli Stati Uniti sostengono insistentemente sul proprio
diritto di colpire una nazione che non li ha mai attaccati, come l’Iraq, ma
si oppongono al fatto che altri difendano il proprio paese dagli attacchi
terroristici e questo è illogico.
Da 33 mesi Cinque cubani sono rinchiusi nelle prigioni
statunitensi, separati l’uno dall’altro in vari stati dell’Unione. Questi
cinque cubani sono esseri umani, hanno nome e cognome e non hanno commesso
nulla contro gli Stati Uniti, non hanno violato segreti militari.
Semplicemente si infiltrarono nella comunità degli “esiliati” di Miami per
scoprire l’organizzazione di atti di terrorismo contro la nazione nella
quale sono nati e su questo davano informazioni. I loro crimini sono questi.
Non hanno mai partecipato ad atti terroristici, anzi, al contrario, hanno
impedito che si effettuassero almeno 170 azioni di questo genere contro la
loro patria.
Per questo sono stati imprigionati nei gulag dei
nordamericani. Uno si chiede. Ma si sta facendo davvero una guerra contro il
terrorismo? Perchè, se si sta facendo, la si conduce imprigionando coloro
che combattono il terrorismo?
Per ciò che riguarda la mafia di Miami va detto che i
“Rabiblancos” come vengono chiamati i più rabbiosi nemici di Castro, sono
coloro che organizzano il terrore contro Cuba e si sa bene che il governo
statunitense li appoggia indirettamente concedendo tutti i fondi necessari.
La gente si sta organizzando in tutta la nazione per
chiedere la liberazione dei Cinque. Io vi invito a contattarli e ad aiutarci
in questo sforzo. Se questo avverrà si combatterà veramente il terrorismo,
appoggiando un gruppo di uomini che davvero combattono il terrore, che
desiderano solamente difendere la propria nazione dalle aggressioni
appoggiate da un paese straniero.
Libertà per i cinque!
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