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Navi e soldati del Pentagono in Costa Rica

 

L’Assemblea Legislativa ha approvato l’entrata di 46 navi e dei soldati degli Stati Uniti in Costa Rica, nonostante la contrarietà di vari settori dell’opposizione alla presenza nordamericana.

Le navi opereranno nelle acque della zona economica esclusiva del paese, nell’ Oceano Pacifico e nel Mare dei Carabi, tra il 1 gennaio e il 30 giugno prossimo, con il presunto obiettivo di combattere il narcotraffico.

“Non è per niente positivo questo pattugliamento”, ha detto il deputato  del Frente Amplio José María Villalta, sostenendo che non si capisce come queste navi contribuiscano a combattere il flagello della droga.

Juan Carlos Mendoza, capogruppo del  Partito Acción Ciudadana, ha manifestato il suo disaccordo  con la decisione, che viola gli accordi nella lotta antinarcotici tra i due paesi.

"La Costa Rica ha firmato un accordo di pattugliamento  congiunto con le autorità civili e non con la parte militare. Si  sta violando la neutralità attiva e perpetua del nostro paese”, ha detto Mendoza al giornale Prensa Libre.

Questo accordo è vigente da 11 anni ed è stato già leso quest’anno, quando il Parlamento, su richiesta degli USA, ha autorizzato l’attracco di sette mila militari degli USA,  46 navi e più di 200 elicotteri, 10 aerei Harrier e due sottomarini.

Il permesso ha provocato la condanna dei partiti dell’opposizione e di molti settori sociali che lo hanno definito anticostituzionale ed in chiara violazione della sovranità.