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rRIVISTA TELEMATICA MENSILE A CURA DI GIOIA MINUTI
STORIA

 

 

 

Allende non si arrende!

 

Cile, 11 settembre del 1972

 

La mattina dell’11  settembre le Forze  Armate occupano  la città di Santiago.

Il vicedirettore  dei Carabinieri, Generale Jorge Urrutia, viene avvisato da Valparaíso che la Fanteria di Marina è nelle strade  ed ha cominciato a prendere posizione di combattimento.

Urrutia telefona al Presidente, che si trova nella sua residenza di  Tomás Moro.

Allende, calmo, chiede di ubicare Pinochet e Leigh, ma non sono rintracciabili.

Alle  7.15, Allende, con la sua  automobile Fiat 125,  e il GAP vanno verso  la Moneda, e vi giungono in venti minuti…

Comincia così l’ultimo giorno del presidente.

Allende veste un completo blu. Porta un fucile AK-47 Kalashnikov, regalo di Fidel Castro, e il GAP porta nel palazzo del governo due mitragliatrici e tre RPG-7, oltre alle armi personali...Allende cerca di ottenere informazioni sul movimento, e non potendo contattare   Pinochet esclama, "Povero Pinochet, lo avranno arrestato".

Parallelamente, Pinochet giunge al comando delle telecomunicazioni, a Peñalolén, con la capacità di annullare le comunicazioni di diverse  emittenti radio.

Nel luogo si organizzano le reti di comunicazione con gli altri rami delle Forze Armate, soprattutto  con Leigh e con Patricio Carvajal, che sarà il coordinatore di tutto il colpo.

Alle 9.55 i carri armati entrano nel perimetro de La Moneda e comincia l’attacco.

Franco tiratori appostati negli alti edifici vicini cercano di respingerli e inizia la sparatoria, ma La Moneda  non è ancora attaccata.

Alle 10.15, attraverso  Radio Magallanes (l’unica pro-governo non ancora silenziata ), Allende emette il suo ultimo e storico messaggio alla Nazione: " Forse questa è l’ultima occasione in cui mi potrò rivolgere a voi."

Alle 10.30 i carri armati aprono il fuoco contro La Moneda e seguono  i carri piccoli e i soldati, un fuoco a cui rispondono i membri delle guardia del presidente, appostati negli edifici vicini.

Il Palazzo della Moneda va in fiamme. Alle  11.52 gli aerei Hawker Hunter, britannici, iniziano il loro attacco a  La Moneda, sparando in quattro direzioni i loro missili  Sura 3 sul palazzo del  governo, e il danno causato è una devastazione.  Lo dimostrano i video girati dai canali di televisione dalla terrazza  Hotel Carrera, di fronte al lato ovest di Piazza della Costituzione.

L’attacco prosegue contro il palazzo del governo con l’uso dei gas lacrimogeni, ma vedendo che La Moneda non si arrendeva, il generale  Javier Palacios decide di occuparla ed invia un gruppo di soldati ad abbattere la porta del palazzo.

Sono le due e mezzo del pomeriggio.  Dentro gridano ad Allende: “Presidente, il primo piano è occupato dai militari! Dicono che dobbiamo scendere e arrenderci!”

Allora, secondo la testimonianza di uno dei suoi medici, Patricio Guijón, Allende grita “Allende non si arrende, sodataglia di merda!” e con il fucile AK-47 che gli aveva  regalato Fidel Castro si spara nel mento....

Alle 18 si riuniscono e si abbracciano, nella Scuola Militare, i quattro comandanti  massimi delle Forze Armate. La Giunta prende il potere del paese.

L’Unità Popolare ed il suo Presidente erano morti:  iniziavano 17 anni di  regime militare capeggiati dal  Comandante in Capo dell’ Esercito, Augusto Pinochet.