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STORIA

      

Enrique Hart Dávalos, il coraggio come esempio perpetuo                                      

di ROBERTO PÉREZ BETANCOURT

       

Tra tutti i meriti evidenti di Enrique Hart Dávalos si notavano il coraggio nell’affrontare le situazioni difficili e l’attaccamento ai principi, che lo portarono ad occupare un luogo importante nella lotta  rivoluzionaria contro la dittatura pro imperialista di Fulgencio Bartista

Il 21 aprile si compiono  50 anni dalla  morte di Enrique, ucciso dallo scoppio di una bomba mentre pianificava un’azione rivoluzionaria a Villa Gloria, a Matanzas, disgrazia in cui morirono anche i suoi compagni di lotta clandestina Carlos García Gil Juan A. González Bayona.

"Era un uomo ottimista, molto intelligente e di speciale carisma", ricorda il giornalista pensionato David Segura Núñez, che in casa delle sue sorelle, a Matanzas, aveva conosciuto e parlato varie volte con Enrique nel 1958 e che con lui condivise molte inquietudini rivoluzionarie.

Nato a Matanzas il 4 luglio del 1929, aveva trascorso i suoi anni da studente in varie città. Terminato il liceo, si iscrisse all’Università dell’Avana, nella facoltà d’Economia e Commercio  e si unì alla vita del settore bancario, dove i suoi compagni lo elessero leader del sindacato, dimostrando la fiducia che ispiravano le sue capacità di vincolarsi alle masse.

Il colpo di stato di Fulgencio Batista, il 10 marzo del 1952, provocò in Hart una reazione immediata di rivolta, che lo condusse a integrarsi alla lotta popolare per far cadere il regime tiranno, occupando importanti posizioni nel    Movimento 26 di Luglio, il cui leader era  Fidel Castro.

Le numerose azioni insorgenti alle quali Enrique partecipò  e che diresse come capo d’azione e sabotaggio del 26 di Luglio a Matanzas, diedero prova della sua vocazione verso la Patria.

In varie opportunità il giovane rivoluzionario fu detenuto dai sicari del regime, picchiato, torturato e inviato in carcere, ma non riuscirono mai a strappargli un solo segreto.

Tra i fatti più temerari da lui guidati si ricorda l’assalto all’emittente Radio Tempo di Matanzas, il 9 aprile del 1958, dove lesse un comunicato, chiamando allo sciopero generale rivoluzionario di quel giorno, che non ebbe successo, ma permise di chiarire deficienze organizzative e di preparare azioni successive a scala nazionale.

Oggi molti centri di lavoro e molte scuole portano il nome di Enrique Hart Dávalos, lo stesso adottato dal Sindacato dell’Amministrazione Pubblica, che distingue i suoi iscritti di lunga ed esemplare carriera con la medaglia che ugualmente porta il suo nome.

Con la sua morte a 29 anni si perse prematuramente un quadro rivoluzionario esemplare, pochi mesi prima del culmine dell’insurrezione armata e della vittoria popolare del Iº Gennaio del 1959

Nel 50 anniversario della sua morte il popolo cubano ricorda Enrique Hart con il sentimento di ringraziamento che si prova per tutti coloro che diedero la loro vita per rendere possibili i nostri giorni, perchè il sangue versato dagli Eroi deve divenire esempio perpetuo e per le attuali e future generazioni di cubani.